«La lettera fa seguito agli incontri con Gianni Letta, questa del Dal Molin è terra dello Stato – ribadisce Cattaneo- che il Comune ha in concessione e che quindi risponde ad esigenze del Ministero della Difesa e che tornerebbe ad essere di proprietà dello Stato. Oggi ci troviamo a parlare di una area che attualmente è stata data in Concessione al Comune ma che in verità è sempre area demaniale. Quando volesse, previa richiesta, è un terreno che può ritornare ad essere riutilizzata dal Ministero della difesa. Quella di creare dei progetti sull'area è una scelta politica. Io non utilizzerei dei soldi su di una area che non è mia, oltretutto è una area imponente e che richiederà un impegno economico davvero importante».
La missiva destinata a far discutere fa parte di un carteggio tenuto da Cattaneo con Letta.
«Circa le giuste preoccupazioni di un uso 'improprio' della parte del sedime dell'ex aeroporto Dal Molin che verrà trasferita al Comune di Vicenza per la realizzazione della infrastruttura pubblica a vocazione ambientale e ricreativa, queste dovrebbero essere fugate dal fatto che il sedime verrebbe trasferito al Comune solo in concessione restandone la proprietà in capo allo Stato- spiega Cattaneo riferendo quanto scritto da Letta- inoltre il verbale di consegna farà risultare le modalità di tutela degli interessi militari residui a partire dalle prescrizioni a tutela del confine ovest. Il Comune dovrà anche mantenere integra l'area in concessione ed osservare un vincolo di inedificabilità del sedime. Infine il progetto di realizzazione della infrastruttura ambientale e ricreativa è subordinato al rispetto del parere vincolante del Ministero della Difesa e la gestione dell'infrastruttura è sì riservata al Comune essendo però ogni sub concessione vincolata all'assenso sempre del Ministero della Difesa».
Insomma una situazione che resta in divenire ben lungi dall'assicurare la gestione dell'area al Comune.
«Alla fine per le compensazioni non si è portato a casa nulla di concreto – conclude Cattaneo- Solo soldi che serviranno eventualmente a bonificare l'area per cui serviranno 7 milioni e per fare il progetto della tangenziale nord. Arteria stradale che verrà realizzata quando la caserma sarà già operativa da 5 anni, se tutto va bene. Vorrei sapere cosa abbiamo portato a casa attualmente. Una area che non è nostra e nulla di concreto per la nostra città. Forse si dovrebbe ripartire tutti quanti insieme per cercare di trovare quelle compensazioni che possano essere davvero efficaci per dare risposte ai cittadini su vari temi dalla viabilità ai servizi. Invito il sindaco Achille Variati a mettere a bilancio i soldi che dovrebbero servire per realizzare eventualmente il parco della Pace, a meno a che la vendita delle quote della società autostrade non serva alla realizzazione dello stesso».
nr. 39 anno XVI del 19 novembre 2011