Una delle questioni chiave del futuro della circolazione a Vicenza è la creazione di una vera rete di corsie preferenziali per i bus, che vuol dire andare incontro ad una serie di veti incrociati da parte dei quartieri a cominciare dai commercianti.
PAOLO COLLA- Alcune considerazioni su quanto dice Legambiente; personalmente sono sensibilissimo perché questa partita tocca AIM che vuole svolgere il ruolo tipico delle multiutilities, cioè programmare sviluppo della comunità e della città avendo riguardo al benessere dei cittadini e della qualità della vita. Bisogna andare per passi, sviluppare la nostra innovazione, studiare tutto quel che riguarda ad esempio l’energia e le tecnologie applicabili. Il trasporto pubblico è uno dei punti chiave di questo discorso, ha ragione il rappresentante di Legambiente quando enfatizza il ruolo importante dei parcheggi esterni. Il problema è che l’’incentivo lì si deve creare con nuove tariffe ed è quanto sta studiano il Comune proprio in questo periodo, per incentivare lì e rendere più oneroso l’uso privato nel centro storico. Non è contradditorio con quanto abbiamo detto finora. Un altro degli elementi oltre al fatto economico riguarda la velocità del servizio: autobus veloci e senza intralci, ma se così non è la gente sceglie di andare in centro. Bisogna liberare le strade il più possibile, fare le corsie preferenziali e dare rapidità al servizio pubblico che così costituisce un incentivo supplementare oltre alle tariffe ritoccate. L’approccio deve essere interdisciplinare, nessuno può fare da solo tra l’altro con le scarse risorse di cui disponiamo. Altro discorso per il parco mezzi, il nostro è vecchio e l’anno prossimo ne avremo 9 ecologici; tutto è in dipendenza con la disponibilità di mezzi e la Regione quest’anno ci ha tagliato un milione di euro.
CLAUDIO CICERO- Siamo ancora in fase di avvicinamento. Le corsie si fanno e si può: le stiamo preparando ad esempio in viale Milano. È uno degli elementi. Teniamo presente che le corsie riservate sono le più semplici da fare per quanto riguarda soldi e lavoro, ma le più difficili per quanto riguarda il consenso che se ne ricava. Ho avuto guerre autentiche per quelle poche già fatte. Però giù da Santa Libera abbiamo risolto un problema enorme, niente più code. Solo che lì non ci sono ne sosta né attrazioni. Andare ad intaccare altre realtà è difficile, difficilissimo convincere la gente, eppure sono provvedimenti salutari per la città e per la gente, salutari per tutti. Cercheremo di arrivare dappertutto. Guardate che le cose stanno andando avanti: ai Carmini c’è un’officina per le bici ed una rastrelliera per le biciclette; il che vuol dire mettere a disposizione della città altre soluzioni. Oggi da Polegge si arriva fino a Viale Mazzini in pista ciclabile. Un po’ di fiducia e soprattutto come dice Paolo Colla un sostanziale equilibrio tra tutta la realtà all’interno della città e per arrivarci la interdisciplinarietà dell’operazione e di tutti quelli che devono lavorarci. Per quanto riguarda ancora i Carmini stiamo lavorando per creare la seconda uscita: ci sarà qualche difficoltà nel primo mese ma poi ci stabilizzeremo: entrata doppia a San Biagio, uscita doppia al Borghetto, senza attraversare la città, arrivando e ripartendo dalle direttrici esterne. Non credo alle difficoltà in questo parcheggio anche perché ho in mente Canove dove c’è un turnover di altissima frequenza senza che sostanzialmente succeda niente di niente. È un ottimo confronto.
GAETANO CALLEGARO- È anche un fatto culturale, non c’è dubbio. Il problema è con i Carmini diamo un messaggio distorto, venire ancora di più in centro. Almeno il rischio c’è. Sempre citando un intervento positivo di Cicero, a Ponte degli Angeli, la pista ciclabile ha suscitato la rivolta dei commercianti e alla fine la pista è rimasta quanto meno su un lato. Perché la rivolta? Non lo capisco: gli acquisti li fanno anche i ciclisti e i pedoni, non solo gli automobilisti. È la risposta alla domanda se si tratti o no di una questione anche culturale. Ci vuole un po’ più di coraggio: siamo in una città squilibrata e dobbiamo puntare su altri mezzi pubblici, su corsie preferenziali e su piste ciclabili.
nr. 41 anno XVI del 3 dicembre 2011