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(C.R.) Il giorno dell'Immacolata, gli abitanti di Crespadoro e dei comuni limitrofi sono scesi in piazza per la 31° Festa dei corgnoi, dedicata ad un singolare prodotto locale, le lumache, popolarmente dette "corgnoi", chiocciole con tanto di guscio. Si tratta di una tradizione antichissima, visto che alcuni vi riconoscono usanze alimentari dei cimbri, il popolo di origine germanica che colonizzò queste montagne nel Medioevo, mentre altri si limitano a riscontrare come già le cronache dei 1600 diano notizia dell'interesse dei signori vicentini per questa non comune delicatezza. La festa dell'8 dicembre da sempre rappresenta l'apoteosi per le lumache la cui raccolta avviene nel periodo centrale dell'autunno. L'edizione 2011, con i tradizionali stand di degustazione e le mostre-mercato, è stata caratterizzata dalla novità legata all'arte, grazie alla presenza di quattro “corgnoi” giganti della Cracking Art (la stessa che ha realizzato il coccodrillo rosso posizionato alla rotatoria di viale Milano a Vicenza) che rimarranno a Crespadoro fino al 6 gennaio e nelle prossime settimane verranno spostate all'interno del comune attraverso un tour itinerante. Un grande successo, al punto che c'è da chiedersi se i “corgnoi” possano diventare anche un business. Noi, attraverso un "viaggio" a Crespadoro, abbiamo cercato di capire le reali possibilità.