NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Ogni week end una saga

O forse manca la “r” di sagra del toro allo spiedo di san Tomio. Da dove Ivan partirà per vedere le stelle a Parco Retrone, e ritrovare il filo millenario del suo destino

di Stefano Ferrio

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Ogni week end una saga

Questo mondo dove tutto si comunica a tutti permette di constatare, o almeno di immaginare, i più sconvolgenti cortocircuiti di spazio, tempo, culture, sogni e bisogni. È sufficiente sbirciare in rete gli appuntamenti vicentini di questo fine settimana per avere fra le mani un numero imprecisabile di romanzi, serial e telenovele. Come la fiction che qui vi riassumiamo, così tremendamente simile alla realtà.

Quasi tutto incomincia da Ivan.

Ivan che abita dalle parti di Torreselle, ha 21 anni, ha già acquisito esperienza come garzone di macelleria, ma è al momento disoccupato. Per non perdere dimestichezza con un mestiere che gli piace parecchio, ha dato una mano a quanti, nella vicina San Tomio hanno appena macellato il toro destinato a sfamare gli avventori dell’annuale sagra del Toro allo spiedo, in programma proprio il 23 giugno.

La festa, allietata in serata dalla musica liscio-rock di Marco & i Niagara, raggiunge il suo apice dopo le circa quindici ore di cottura dell’animale, a cui Ivan dà un contributo fondamentale. Non ancora stanco di vivere e provare una qualche emozione, Ivan si lascia convincere dagli amici che lo trascinano fino a Vicenza, dove la serata di Festa Ambiente prevede anche l’emozione di una pubblica osservazione del firmamento assieme al Gruppo Astrofili di Padova.

È qui che, nel buio tempestato di stelle di Parco Retrone, l’odore di sangue di toro appiccicatosi addosso a Ivan attira ineluttabilmente accanto a lui Marianna, che di anni ne ha 19, è sufficientemente pronta per la maturità al liceo scientifico Quadri, sogna un futuro da modella impegnata nel sociale, ed è diventata rigorosamente vegetariana.

Dato che notoriamente gli opposti si attraggono, fra la quasi casta Marianna e il quasi barbarico Ivan, giunti a contatto di pelle mentre scrutano assieme le nebulose propaggini di Andromeda, scocca la classica scintilla. Peccato che lui non parli, mentre lei parla anche troppo con l’amica del cuore Elisa, assolutamente decisa a trascinarla il giorno dopo a Lonigo, dove un’azienda cerca giovani e avvenenti hostess per la promozione di una nuova bevanda alcolica.

Ma è nel momento in cui una nuvola birichina si scosta finalmente più in là, che Ivan improvvisamente parla. O, meglio, emette qualcosa di simile a un rutto, avendo riconosciuto nel labirinto di stelle rivelato da quel soffio di vento un disegno quasi uguale a quello delle viscere di toro contemplate il giorno prima a San Tomio, sull’aia del macello appena avvenuto.

Flashback, salto indietro di oltre duemila anni. Un’antenata di Ivan è la giovane vergine che sta per essere sacrificata sull’Altar Knotto di Rotzo dal sacerdote destinato a dare vita alla progenie da cui discende la bellissima Marianna.

Il rutto di Ivan diventa una sorta di grugnito fra le labbra della sua ava. Folgorato da quella sorta di muggito degli dei, il sacerdote inizia a tremare, lasciando che il coltello cada sulla pietra senza nemmeno sfiorare la giovane vergine, indi per cui il sole si oscura, e un ennesimo colpo di dadi del Destino fa in modo che oltre duemila anni dopo, a Parco Retrone… Voi pensateci per una settimana, io un po’meno, e ritroviamoci sabato prossimo.


nr. 24 anno XVII del 23 giugno 2012



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