Si evoca ancora la realizzazione della Pedemontana per la quale si stanno già facendo lavori in vari settori della provincia e Sarcedo è uno dei cantieri aperti: ma per la Regione la Pedemontana è una realtà o corre il pericolo di rimanere un sogno?

COSTANTINO TONIOLO- Non è un sogno, ci sono in prospettiva flussi di traffico che cambieranno completamente per cui bisogna arrivare a trovare la viabilità di corredo come la variante alla 46 che diventa utilissima le anzi indispensabile. Chiaro per tornare al nostro discorso che dopo tre anni con tutto fatto non puoi andare a dire agli imprenditori che si rifà tutto. Se ne andrebbero. Magari fuori provincia oppure addirittura all'estero. Una corretta opposizione costruttiva deve tenere conto di questo e avere la lungimiranza di far sì che dalle sedi deputate escano le soluzioni alternative o migliorative, n on al di fuori. L'amministrazione di Caldogno è sempre stata aperta a riceve suggerimenti e a costruire alternative. Non può essere alternativa la prospettiva di dire a Marioni che dopo le autorizzazioni e i lavori quasi pronti deve cambiare posto e aspettare che si rifaccia tutto l'iter, senza dire dei proprietari dell'altra area che magari non hanno nessuna voglia di trasformare i loro terreni in centro equestre. La Pedemontana innesca altre progettazioni come la Valsugana o la Valdastico Nord, bisogna cercare di recuperare il blocco infrastrutturale degli ultimi decenni. La Provincia del resto ha già risolto parecchi punti di difficoltà intervenendo sugli incroci pericolosi ecc.; ora c'è la variante alla 46 che fa arrivare a Malo da cui poi si va verso sud e quello è un punto cruciale di tutta l'opera in questa provincia.

Vero anche che l'intervento dei privati serve a sostenere anche l'interesse pubblico: senza i privati come si tutelerebbe il patrimonio delle ville venete? Tutto serve a tutto, insomma, bisognerebbe forse accettare questa idea senza arrampicarsi su specchi molto difficili lse non impossibili...

MARCO LUNARDI- Io sono d'accordo sull'importanza del centro ippico come volano per l'economia,. L'ho già detto, e la definizione internazionale suggerisce anche altri vantaggi e altre prospettive. Turismo non più solo veneto significa attirare capitali da fuori. Mi sento anche di dire almeno per quanto riguarda la Lega Nord non siamo in una opposizione becera perché bisogna. Ci sono perplessità e dubbi che secondo me vanno sviscerati fino in fondo. Mi sorprende che dell'ex area nord di cui parlavo il sindaco dice che ci sono problemi. Secondo me non è così semplice la questione del parcheggio e delle 800 auto che vanno e vengono e l'area in cui si crea questo movimento come ho detto non è adatta per questione di caratteristiche proprie, di pregio territoriale. La mia idea è che bisogna chiedere alla gente, consultarla, capire che cosa ne pensa. A Costabissara sulla questione della bretella il sindaco Forte ha organizzato incontri pubblici per verificare l'opinione della gente.

MARCELLO VEZZARO- Io parlerei di altre cose, ad esempio del fatto che questa realizzazione è stata inserita dall'amministrazione nella sua campagna elettorale che ha visto un successo, come dire che la gente è già stata ampiamente consultata ed ha risposto positivamente per cui si è dato il via al progetto. Naturalmente questo non toglie che nelle fasi successive dove è richiesto dalla normativa ci saranno tutte le verifiche e le consultazioni necessarie. Ricordo che prima ancora della campagna elettorale siamo andati a parlare di tutto questo argomento con la gente, l'informazione è stata data. Tutto quello che si doveva fare è stato fatto e,  ripeto, non si esclude niente, nemmeno di ritornare a parlare con tutti se c'è qualcosa di nuovo di cui parlare. Il referendum non è necessario perché il referendum più chiaro ed esplicito è stato dato proprio dalle elezioni amministrative. Senza dire del tempo che porterebbe via iniziare l'iter del referendum.

COSTANTINO TONIOLO- Aggiungerei anche che quando si parla di movimento di traffico, di viabilità, e lo dico a Lunardi, bisogna far riferimento a situazioni tecnicamente provate, a rilevazioni serie e complete che forniscono un quadro della situazione nel modo più soddisfacente. Soltanto dopo e sulla base di queste rilevazioni si può studiare quali provvedimenti prendere e quali percorsi scegliere, non prima di certo. Per togliersi ogni dubbio il da fare è questo. Per quanto riguarda la consultazione dei cittadini io dico che li si consulta sulle novità eventuali, non su quanto sanno già e su cui hanno già dato il proprio consenso nel modo più chiaro.

nr. 25 anno XVI del 30 giugno 2012

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