NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Un po’ intrattenimento un po’ informazione

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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Un po’ intrattenimento un po’ informazione

Si però se io congelo il pane, c’è meno spreco.

«Eh, ma per tenere acceso quell’affare, meno spreco, e congelare e scongelarlo nel microonde… è ovvio che nel freezer non ci sono nemmeno gli animali morti estinti, siamo nel mondo dell’iperbole, dell’esagerazione, siamo nel mondo del comico, quando parlo del freezer. Quando parlo della retroazione positiva siamo nel mondo della scienza. Poi anche lì cerco di fare il “cretino” per cercare di alleggerire il tutto, ma il fatto che quando il ghiaccio si scioglie aumenta la temperatura del pianeta e quando aumenta la temperatura si scioglie il ghiaccio, è un dato di fatto, non dipende da me, ma da uno stile di vita che andrebbe rivisto. Io non voglio demonizzarlo, ma voglio fare in modo che i miei figli e i miei nipoti non siano affascinati solo dall’Iphone 6, ma dal fatto che leggere Dostoevskij è meglio che mandare un sms».

Un po’ intrattenimento un po’ informazione (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)C’è questa canzone in cui una bambina dice che Dio lo si deve andare a cercare perché non si riesce nemmeno a scappare. Lì lei si fa particolarmente drammatico, simbolico e poetico. Come mai nella forma musicale ha creato questa parentesi più poetica che introduce poi l’argomento dell’emigrazione, quasi come se la canzone fosse il facente funzione di un coro da tragedia greca?

«La canzone l’ho scritta insieme alla Bandabardò e ne sono molto orgoglioso; quello che hai detto relativamente a quella canzone mi sembra particolarmente nobile, collegato al coro greco».

Ci sono delle forme teatrali che sono tipiche del mediterraneo e che poi si intersecano e che sono intrinseche in un popolo e che comunque sono influenzate da quelle più ancestrali.

«Sono assolutamente d’accordo».

La forma teatro-canzone è un po’ “aleatoria” come la può essere il coro che è una forma che negli ultimi decenni è stata molto sfruttata e cambiata; per esempio Kenneth Branagh nell’Enrico V fa introdurre l’azione da Derek Jacobi in cappotto. Erigere la canzone a introduzione di una cosa successiva e analoga l’ho visto come all’utilizzo di un coro.

«Mi fa molto piacere che tu l’abbia detto, ma non c’è una premeditazione».

Gesù torna sulla Terra e quando ritorna dice che l’Amazzonia non c’è più, che ora siamo a 4 gradi in più, si vive fino a 120 anni, si va in pensione a 98. Viene detto che si è arrivati a un punto che ormai non ci salva nemmeno un miracolo. Lei si sofferma molto spesso sulla “ridicolizzazione” della figura di Gesù: questa ridicolizzazione viene spesso presa come blasfemia da chi non conosce la cultura napoletana però…

«… Non lo è. Per molti motivi».

Filumena Marturano che se la prende con la Madonna delle Rose e la Madonna le risponde, le vecchiette che vanno da San Gennaro e gli gridano di fare il miracolo. Lei fa la stessa cosa: porta Napoli sul palco.

«Si, questo sì, ma per un motivo preciso: se fossi americano me la prenderei con l’analista come fa Woody Allen».

Questa è una cosa tipica napoletana: i santi sono qualcuno di famiglia.

«Non solo sono qualcuno di famiglia, ma nella stessa misura fanno i miracoli e fanno i danni! Io sono luciano (quartiere Santa Lucia ndr) e il 13 dicembre, si espone la statua d’argento, col piattino d’argento in mano con gli occhi d’argento (la statua è cieca), tutta Napoli si mette in fila per andare lì, tocca gli occhi della Santa nel piattino, si tocca gli occhi e ritocca gli occhi della Santa, si tocca gli occhi… Il 14, Napoli tiene tutta la congiuntivite! È un rito a metà strada tra il pagano e il religioso».

DAYAFTERTOMORROW (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Lei dipinge un mondo completamente mutato dove i figli si scaricano da internet dove invece di dormire si va in stand-by, gli anziani stanno in Nordeuropea in trincea per protegger l’orticello. Sembra un misto tra “the day after Tomorrow”, “terminator le macchine ribelli” e se ci va bene la più rosea delle situazioni è una realtà in stile “Futurama”. Sembra che lei non contempli l’evoluzione della società come qualcosa di possibilmente positivo.

«Devo dire che io in questo sono molto pessimista, non vedo nessuna indicazione di miglioramento; vedo al contrario il fatto che ogni 10 anni raddoppiamo l’esigenza energetica e quando la raddoppiamo la troviamo nel petrolio e continuo a vedere che per riuscire a poter avere questa energia non badiamo a morale, nel senso che se c’è da fare uno sterminio lo si fa. Se tutti quelli che sono no gli investimenti bellici fossero trasferiti sulla ricerca, si potrebbe fare lo stesso, non c’è bisogno di inventare la bomba atomica per riuscire a capire come funziona l’atomo. Volendo si potrebbe fare, ma non lo si fa perché il funzionamento dell’atomo in quella direzione lì dà potere. È sempre governato da una logica di mercato, con degli aspetti positivi ovviamente: io faccio uno spettacolo e devo estremizzare tutta una serie di cose, io non ho modo di smussare angoli o limare laddove penso che ci sono elementi che possano essere limati, sono brutale in quello che racconto».

Anche perché se non fosse brutale non farebbe ridere.

«Eh, ho bisogno di essere diretto. Detto questo non è che quello che dico è il mio pensiero così come mi passa per il cervello, è il mio pensiero elaborato attraverso una lente comica che serve a fare uno spettacolo, poi è ovvio che su questo si potrebbero aprire dibattiti infiniti molto più sottili ed elaborati di quanto non sia, lo spettacolo non è esaustivo, è uno spettacolo, un punto di vista».



nr. 08 anno XVIII del 2 marzo 2013

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