NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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IL VIAGGIATORE. Cercasi bambino Pluto nelle scuole elementari vicentine

Potrebbe essere di Schiavon uno dei fans di Disney che in un referendum rivela di voler diventare non Topolino, ma il suo cane arancione. Con conseguenze imprevedibili per la propria vita, e la comunità che lo circonda

di Stefano Ferrio

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IL VIAGGIATORE. Cercasi bambino Pluto nelle scuole

“Occorre fare attenzione. Un bambino che sogna di diventare Pluto, cioè il cane di un topo, il cui migliore amico è un altro cane, ma parlante, ci deve allarmare sul futuro. Sapete tutti cosa è successo trascurando il caso di quello, l'unico su cinquemila, che voleva essere una cavalletta...”.

Le parole del Supervisore Capo sono risuonate precise, e vagamente cupe, nell'appartato salone di Merendaore, contrada di Recoaro utilizzata per l'incontro con i centocinquanta operatori delle tre Centrali di Controllo ubicate nel Vicentino. D'altra parte, toni e modi non possono essere diversi nel momento in cui si è appreso che potrebbe essere di Vicenza e provincia uno dei “bambini Pluto” residenti in Italia. Fans così fedeli al bracco arancione dalle lunghe e pendule orecchie nere, che sognano di vivere al suo posto dentro la famosa cuccia a forma di casetta.

Si tratta dei giovanissimi lettori di Topolino che, partecipando a un referendum lanciato in occasione del numero 3.000 del più famoso, e giustamente amato, settimanale di fumetti italiano, di fronte al quesito “Quale personaggio di Disney vorresti diventare?” hanno risposto Pluto. Che è per l'appunto il cane “non parlante” di Mickey Mouse, il cui migliore amico è un altro cane, ma parlante e a suo modo pensante, cioè Pippo. Da cui si comprende il timore che trapela nelle parole del Supervisore Capo, costretto, pur di incontrare di persona i suoi sottoposti, a lasciare il summit della multinazionale di cui fa parte sul tema “Marketing della malattia terminale, come prolungare una vita praticando un business politicamente corretto”.

D'altra parte, il Supervisore ricorda molto bene la lavata di capo che si prese una ventina di anni fa, quando era ancora Istruttore d'area e, assieme ai diciannove colleghi del Nordest, ascoltò in silenzio la sfuriata del suo predecessore mentre sul megaschermo di questa stessa stanza di Merendaore scorrevano i dati relativi ai danni compiuti da “Cavalletta”: due aziende sanitarie portate alla rovina, tangenti incassate da tutti i partecipanti a vari appalti pubblici (facendo vincere per simpatia quello che pagava di meno), un progetto di autostrada subalpina Gorizia-Aosta gonfiato da continui finanziamenti a perdere (tranne che per lui). Nulla di cui stupirsi, secondo il suo superiore, sapendo che questo boiardo della Prima Repubblica è lo stesso bambino che, nel 1960, invitato a partecipare al gioco-referendum “Dimmi che animale sei”, fu l'unico su cinquemila a rispondere “cavalletta”.

“Problemi oggi ce ne sono tanti, forse troppi, compresi i danni che Cavalletta continua a compiere come amministratore delegato di una onlus per bambini autistici finanziata dai narcotrafficanti del cartello di Medellin – ha continuato il Supervisore Capo, esprimendosi con toni più accorati. - Ma, proprio per questo, abbiamo il dovere di stroncare sul nascere tutte le evitabili perdite di tempo. A proposito dei bambini Pluto, lo hanno capito benissimo in America, dove uno dei giovani fans del cane di Topolino si era candidato alla presidenza degli Stati Uniti scegliendo come simbolo una Casa Bianca non più bianca, ma arancione. Ovvero il colore di Pluto, che ha le stesse, lunghe orecchie nere di Snoopy ma, al contrario del bracchetto di Charlie Brown, non brilla per l'intelligenza”.

Negli States, si sa, vanno per le spicce, e pochi, fra gli addetti ai lavori, si sono stupiti dell'iniezione letale con cui hanno soppresso il loro ex bambino Pluto, talmente psicolabile da avere confessato l'uccisione di due prostitute massacrate, secondo regole acclarate, da un portoricano che in quello stesso sondaggio aveva risposto Nonna Papera. In Italia si preferisce non spingersi a tanto, almeno per vie legali. Prevale invece la linea della cosiddetta “neutralizzazione”, utilizzata con successo per i due “bambini quaglia” che nel 1994 indicarono in questo volatile l'animale in cui sognavano di reincarnarsi: tenuti accortamente distanti dalle stanze del potere, uno ha spopolato in un reality show, mentre l'altra è l'agguerrita militante della “libera caccia” che gestisce un quagliodromo assieme al marito, importatore di fucili da caccia.

L'importante è innanzitutto verificare se il bambino Pluto è davvero vicentino. Le informazioni ricevute a Schiavon da una giovane operatrice che di mattina insegna alla scuola elementare del sospetto, e di pomeriggio riceve periodicamente come escort suo padre, sembrano per altro probanti. Perché il bambino sceglie sempre Pluto quando il tema del disegno è libero, e perché il suo genitore non si è ancora accorto che c'è solo una parrucca di differenza fra la maestra a cui sorride con deferenza davanti a scuola, e la prostituta che tre ore dopo lo seduce perdutamente in un falso agriturismo di Mason. Il quoziente di intelligenza appare perfetto per un possibile “papà di Pluto”.

Silenti e vagamente angosciati, i partecipanti alla riunione segreta di Merendaore tornano, rigorosamente per vie separate, alle private occupazioni che fanno da paravento alla loro identità di osservatori.

Dopo averli osservati con attenzione, il Supervisore Capo rimonta sulla propria Opel Ascona arancione del 1971, sistemando le due lunghe e nere orecchie appese allo specchietto retrovisore.

 

nr. 24 anno XVIII del 22 giugno 2013



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