NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Novembre, temperature record. E non è ancora finita

L'inizio di questo mese caratterizzato da valori assolutamente fuori dalla norma. Dalle previsioni del meteorologo Rabito ai consigli del presidente dei medici. La preoccupazione di Coldiretti e commercianti

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Novembre, temperature record. E non è ancora finit

previsione_novembre (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)(C.R.) Un novembre da record, uno dei più caldi probabilmente della storia. In questa settimana, soprattutto nei primi giorni, si sono raggiunte temperature di 20°C durante il giorno, mentre in alcune notti non si è scesi sotto i 9-10°. Una situazione assolutamente fuori dalla norma, che da parte nostra abbiamo provato ad analizzare sotto tutti i punti di vista: dalle previsioni del meteorologo Marco Rabito ai consigli del presidente dei medici Michele Valente, sino alla preoccupazione dei presidenti della Coldiretti provinciale dei commercianti del centro storico di Vicenza.

 

Le previsioni del meteorologo Marco Rabito: «Situazione davvero anomala. Gli indici europei su larga scala prevedono un inverno mite»

marco_rabito (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Questi primi giorni di novembre rappresentano una situazione anormale a livello di temperature con minime di 10-11 gradi e con massime che martedì hanno raggiunto i 20 gradi. Le nostre previsioni ci dicono che continuerà così almeno sino alla metà del mese». Sono queste le indicazioni, inevitabilmente limitate sino alla metà della prossima settimana, che anticipa il meteorologo Marco Rabito, uno dei fondatori e responsabili di Serenissima Meteo, "volto noto" e molto apprezzato anche per i telespettatori di Tva Vicenza.

«Non c'è dubbio che la prima quindicina del novembre 2013 - riprende Rabito - sarà destinata ad entrare nella storia perchè siamo registrando temperature che mediamente sono tipiche di fine settembre/inizio ottobre. Non è detto che poi da metà novembre arrivi il freddo: questa alta pressione, che sta interessando tutta l'Europa, è di origine sub-tropicale e garantisce la presenza di una bolla calda e mite, destinata a durare non sappiamo per quanto. Le piogge dello scorso fine settimane? Ci sono state, ma come abbiamo visto hanno abbassato le temperature solo di qualche grado per alcuni giorni. Si trattava di una corrente atlantica, ancora temperata visto che arriviamo dalla stagione calda, per un deciso abbassamento servirà l'arrivo di corrente dalla parte più a Nord dell'Europa o dall'Est».

previsione_dicembre (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Quando manca circa un mezzo e mezzo a Natale, inevitabile chiedere a Rabito una previsione in vista del prossimo inverno. «Intanto va detto - la sua premessa - che stilare una previsione del genere è quasi impossibile, molto spesso lo si fa per incuriosire lo spettatore o il lettore, ma non esistono basi scientifiche precise. In altre parole si tratta di un esercizio prognostico con una valenza piuttosto limitata e non va assolutamente colto come una previsione ma semmai come una linea di tendenza piuttosto generica. Tuttavia i macro indici europei su larga scala, quella legati alle correnti, stanno ad indicare un inverno mite, o meglio meno freddo rispetto alle medie. La mia personale idea sul prossimo inverno, prevede la possibilità che si vada incontro ad una stagione invernale non particolarmente fredda nel suo complesso, in cui anche le perturbazioni e con esse le precipitazioni associate non saranno molto frequenti. Ciò non toglie che ci saranno molto probabilmente alcune ondate di freddo, segnatamente tra gennaio e febbraio, magari anche molto intense che potrebbero favorire delle cadute di neve anche a quote basse o pianeggianti. Purtroppo, se fosse confermata una simile evoluzione, non deporrebbe a favore di una stagione felice sugli impianti sciistici, specialmente posti a quote più basse».

 

Michele Valente, presidente provinciale dell'Ordine dei medici: «Attenti agli sbalzi termici. E consiglio di non posticipare il vaccino»

MICHELE_VALENTE (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Sulla questione abbiamo coinvolto anche il dottor Michele Valente, presidente provinciale dell´Ordine dei medici chirurgici di Vicenza, al quale abbiamo chiesto innanzitutto vantaggi e svantaggi di queste condizioni climatiche fuori della norma. «Complessivamente è più un vantaggio - spiega il dottor Valente - nel senso che le temperature miti consentono a tutti, ma penso soprattutto ad anziani e bambini, di poter uscire di casa, magari nelle ore più calde, per fare delle passeggiate in condizioni climatiche che non assomigliano sicuramente al classico mese di novembre. C'è però da dire che proprio in questi giorni abbiamo registrato sbalzi termici abbastanza rilevanti, di almeno una decina di gradi, ma anche più, visto che tra il mattino quando usciamo di casa e le ore serali, si registra una notevole differenza con le massime giornalieri. Sia chiaro, nulla di trascendentale, è la situazione tipica ad esempio di un mese di marzo. Questi sbalzi provocano facilmente infezioni alle vie respiratorie, quindi bisogni sempre essere pronti ad avere a portata di mano quei capi di abbigliamento che magari non si indossano nelle ore più calde. Ma non c'è dubbio che un novembre con temperature più fredde farebbe registrare un maggior numero di persone a letto con l'influenza».

Con il presidente dell'Ordine dei medici di Vicenza abbiamo affrontato anche il tema del vaccino anti-influenzale. E qui arriva subito un monito. «Consiglio a coloro che si vaccinano sistematicamente o hanno intenzione di farlo – precisa il presidente dei medici vicentini – di non posticipare la data del vaccino, anche se dovessero perdurare le condizioni di clima temperato. Da inizio della prossima settimana (lunedì 11 novembre, ndr.) tutti i medici di base della provincia disporranno del vaccino e quindi la campagna potrà iniziare regolarmente. Il consiglio di non rinviare è presto detto: perché il vaccino sia efficace è necessario che il sistema immunitario produca gli anticorpi e questo avviene completamente solo dopo 2-3 settimane, quindi per la durata di circa tre mesi c’è la copertura piena per poi iniziare a scemare, anche se molto lentamente. Quindi se ci si vaccina a metà novembre, l’efficacia completa inizia nella prima decade di dicembre per proseguire sino a metà marzo, cioè per tutto il periodo invernale, almeno quello previsto a livello di stagioni. Rinviare il vaccino ad esempio a fine novembre è un grosso rischio perché l’arrivo di un periodo freddo a inizio dicembre, situazione che in genere si verifica molto spesso, rischia di mettere a repentaglio la salute».



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