NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Il Santo Natale, ne abbiamo ancora coscienza?

di Italo Francesco Baldo

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Sacra famiglia - 1803 - William Turner - Londra, Tate Britain

 

Lætentur coeli, et exultet terra ante fàciem Domini, quondam venit / (Si allietino i cieli ed esulti la terra al cospetto del Signore; poiché egli è venuto) ” Con quest’espressione, tratta dal salmo 95, nella S, messa di mezzanotte il 25 dicembre in tutte le chiese cattoliche si celebrava la nascita del Salvatore. Nato in una “grotta” a Betlemme in Giudea, è l’inizio per molte regioni del mondo di un’epoca, l’era cristiana. Nel corso dei secoli, come testimonia la fede, la cultura, l’arte nelle sue diverse espressioni, il S. Natale è stato celebrato come grande momento di pace, anche gli uomini “ più cattivi” la notte partecipavano alla S. messa e udivano l’annuncio della schiera celeste, radunata presso l’Angelo del Signore: Gloria in altissimo Deo et in terra pax hominibus bonæ voluntatis. Un annuncio che doveva e dovrebbe essere a fondamento della vita del mondo cristiano, perché la pace non è la cessazione del conflitto e nemmeno un “fatto della politica” o un’avversione aprioristica alla necessità talora triste della difesa. Esso è il senso d’essere cristiani, certo con tutte le difficoltà, ma anche con tutta la sua ricchezza di significato, non distrutto certo dalle vicende storiche. Il S. Natale nella tradizione era momento di festa, di letizia e questa era il senso della salvezza, che, annunciato, viene tra gli uomini. Si faccia quindi festa e la festa fu sempre nelle piccole come nella grandi case, dove le famiglie si radunavano.

 I preparativi erano molti, addobbi e preparazioni di cibi particolari secondo il luogo dove era celebrato il S. Natale. Le tradizioni variavano, ma il riferimento era unico e i bambini attendevano la venuta di Gesù Bambino con trepidazione e ricevevano talora un piccolo dono, in genere una leccornia.

 In tempi recenti il S. Natale ha subito qualche leggera modificazione, è uscito sempre più dal significato esclusivamente religioso e della tradizione, e diventato “un consumo” di prodotti, d’ogni genere. Ciò è stato favorito da nuove dinamiche economiche e sociali che hanno finito per inventarsi un “babbo natale”, il comunismo in Polonia un “babbo gelo”, che nell’immagine voleva e vuole sostituire quella del Bambino Gesù. Così nel momento in cui si esalta anche l’importanza dei bambini per il futuro, s ci si è ridotti a ricordare il frutto di una pubblicità: babbo natale nasce dalla pubblicità della Coca Cola, negli anni Trenta del secolo scorso.

(Art. corrente, Pag. 1, Foto generica) 

 

Giacomo Zanella

 

 

 La visione del S. natale è mutata, esso è considerato soprattutto un momento di importanza economica, anche perché in Italia e in altri paesi, i lavoratori, purtroppo oggi non tutti, ricevono la tredicesima, uno stipendio, quasi, aggiuntivo e che è considerato come una condizione per incrementare le spese. Accanto a ciò una visione consumistica e una ricorrenza che tende ai soli fini edonistici, gastronomici e dove prevale la prospettiva di “avere qualche cosa”. Ci si dimentica del grande significato del Santo Natale, ridotto solo a ”natale”. Poco è vera festa della famiglia, come quella, ad esempio, descritta dal poeta vicentino Giacomo Zanella nell’Astichello.

 

La sera è di Natale. Al desco siede

La famigliola, a cui dinanzi è messa

Una zuppa di cavoli, e con essa

Il pesciolin che l’Astichello diede.

 

L’affaccendata madre, che non vede

La cara faccia che si avea promessa,

La sua seggiola alle altre non appressa

E volge incerto per la stanza il piede.

 

Ma repente picchiar s’ode alla porta:

Entra con piume sul cappello il figlio

E con fascia azzurrina al fianco attorta.

 

Tutto è festa e romor. Nello scompiglio

I fanciulli piluccano la torta,

E dà la gatta al pesciolin di piglio.

(Sonetto, n.LXVII)

 

 Piccole cose e grandi affetti, che rallegravano la famiglia, ora magari con argentei pesci d’enorme peso, nemmeno il gatto è contento, non gli piacciono gli affumicati!

 

 Auguri

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