La lista del centrosinistra avrà un programma che voi avete già sottoscritto però individualmente ciascuno avrà un suo progetto personale e identificato quindi un problema in particolare: qual è?

DARIO TOMASI- Il problema principale è quello del lavoro, ora e all'orizzonte. Nell'azione amministrativa dovremo tenerlo ben presente perché è un tema vissuto molto intensamente. Penso che le cose fondamentali sono più di una a partire dalla macchina amministrativa che deve funzionare con il processo di integrazione verso i Comuni del territorio; poi c'è la progettazione verso il futuro della realtà produttiva che deve essere un manifatturiero però legato alla riconversione energetica della città a partire dagli edifici; parlo di edilizia, ma non solo, anche ricerca e sviluppo; con una politica di incentivi si può innescare la riconversione energetica e le ricadute positive sono certo che ci saranno. Bisogna ragionare su grandi orizzonti, da piccoli non si va più da nessuna parte. Poi c'è il tema delle infrastrutture e dei servizi. Non rinuncio alla realizzazione della destra Leogra e nemmeno a quella della metropolitana di superficie che ci restituisca un treno efficiente. La creatività conterà molto.

PIETRO VERONESE- Abbiamo individuato più questioni. Il lavoro è un tema importante su cui si deve incentivare e promuovere verso quelle risorse che sono tra l'altro solo nostre come il territorio, le colline, la cultura rurale, le Prealpi, ecc. Bisogna riqualificare tutto offrendolo a un turismo magari di nicchia, ma interessante. L'altra nostra risorsa è la nostra storia industriale con le imprese che si sono affermate nel mondo. Occorrono azioni decise come quelle verso la crisi economica, poi diminuire i costi delle famiglie, rivedere la questione dell'inceneritore, infine c'è la sicurezza nei quartieri e qui bisogna dare ruolo nuovo ai vigili urbani.

VANNI POTENTE- Abbiamo definito un manifesto politico ma anche abbiamo indicato un programma. Le differenze tra noi sono evidenti, sia per la provenienza sia per gli obiettivi che ci proponiamo. Certo che non tutto è andato così bene e c'è quindi una grandissima richiesta di cambiamento, non facile da raggiungere e soddisfare. Per tutte queste ragioni davvero vorrei far nascere una nuova generazione di politici con diversa metodologia di lavoro e infiltrando in questa fase il concetto della responsabilità sociale che sola può ammodernare la macchina burocratica e amministrativa anche con l'integrazione di servizi con altri Comuni oltre che con la valorizzazione delle eccellenze che abbiamo. Se non cambia la macchina amministrativa però non andiamo da nessuna parte.

LUCIANO DE ZEN- Non c'è un problema ma una serie di problemi che coinvolgono le persone e quindi le famiglie. Occorre ridurre la pressione fiscale assegnando ad esempio a giovani neolaureati borse lavoro anziché di studio, poi creando spazi gratuiti per i giovani, realizzare il luogo dei mestieri per le persone che hanno perso il lavoro e possono così ritrovare un filo logico per ricominciare. Naturalmente ci sono anche problemi più generali come la salute settore per il quale sento la esigenza di far sì che l'ex De Lellis diventi casa della salute col presidio costante del 118 per tempestività di intervento e soccorso; ma anche l'inceneritore è un tema su cui discutere e risolvere in tempi rapidi sviluppando altri percorsi e altre tecnoliogie. Anche di viabilità dobbiamo parlare, vedremo di farlo il meglio possibile.

CARLO CUNEGATO- Il problema più grave è quello del lavoro e della disoccupazione giovanile che ha raggiunto in provincia il 27 per cento. Schio resta a vocazione manifatturiera anche se finora non si è investito su molto altro a disposizione, come le politiche turistiche: Schio è la porta delle montagne e deve avere proprio in questo periodo la massima attenzione verso gli itinerari della grande guerra; ho sollecitazioni continue perché l'opportunità vada sfruttata. Poi c'è la archeologia industriale che è un'ottima occasione per attivare un grande progetto che comprenda anche il museo del tessile. In tempi di crisi industriale tutte queste sono opportunità importanti che non si debbono sprecare.

MARIO BENVENUTI- La mia idea è di mettere seriamente la persona al centro dell'azione amministrativa il che già da solo significa cambiare atteggiamento; sono le famiglie che debbono essere oggetto di questa attenzione perché sono loro che sgtanno sopportando il grande sforzo attuale. Qui è necessaria la conciliazione tra tempo e lavoro, tra famiglia e lavoro: si può discutere e trovare soluzioni che favoriscano appunto la famiglia come asili nido piccoli, come opportunità e altre scelte di peso sociale che possono davvero cambiare l'orizzonte. Aggiungo al tema dei giovani la necessità di offrire spazi per idee e nuovi lavori per coinvolgerli. La burocrazia deve riorganizzarsi e ammodernarsi.

LUCA BECCARO- Anch'io dico che il Comune deve lavorare non in regime di monopolio ma come risposta ai cittadini che devono diventare clienti della pubblica amministrazione. Vorrei un assessorato alla felicità, per assurdo, perché si è felici anche partendo dalle piccole cose, da dettagli anche apparentemente non significativi. Se la gente viene vista così il Comune può fare un grande lavoro ed un grande salto rispetto al passato. La felicità in questo senso non è più una cosa semplicemente romantica, diventa una esigenza. Secondo me permette di vedere il mondo da un altro punto di vista, anche spirituale oltre che materiale.

nr. 06 anno XIX del 15 febbraio 2014

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