(C.R.) Le statistiche 2013 a livello nazionale non lasciano dubbi: conferma del calo delle vendite delle auto e crescita invece per le biciclette. Se vogliamo un ritorno all'antico, alla prima metà del secolo scorso e poi almeno sino agli Anni Sessanta, quando la bicicletta era il mezzo più diffuso in assoluto. Per capire questo nuovo trend il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto fare un viaggio in città e provincia. Tra le storie emerse un garage riservato a Vicenza (vicino al primo anno di vita), un contributi per 100 euro da parte del comune di Santorso per l'acquisto di una bici elettrica e il boom delle granfondo, che domenica proporrà una gara a Marostica.
Il Bicipark di Vicenza pronto a festeggiare un anno di vita. L'assessore Dalla Pozza: «Scommessa che stiamo vincendo, ma si può crescere ancora»
Tra poco raggiungerà il primo anno di vita e quindi è tempo di stilare un primo bilancio. Stiamo parlando del Bicipark di Vicenza, una struttura voluta dal Comune e gestita dalla Cooperativa Mventicinque della Caritas Diocesana Vicentina, inaugurata il 2 maggio 2013. Il Vi.BiciPark - questa la denominazione esatta - si trova in contra’ Ponte San Paolo, dietro alla Basilica Palladiana: si accede da un cancello situato sullo stesso ponte, proprio nel punto in cui da qualche settimana inizia la zona pedonalizzata, estesa come noto anche a piazza delle Erbe. Si tratta di una struttura coperta, un vero e proprio garage, a disposizione di cittadini e turisti che possono lasciare la propria bici, anche più volte al giorno, in un luogo custodito con il pagamento di un piccolo contributo, pari a 0,50 centesimi: si paga sino a due depositi, dal terzo la custodia è gratuito.
L'orario di apertura del bicipark - esteso su una superficie di 75 mq e capace di contenere 74 biciclette - avviene tutti i giorni, compresi i festivi, dalle ore 7 alle 20.
«I dati complessivi sono confortanti e ci confermano che la nostra è stata una scommessa che stiamo vincendo - spiega Antonio Marco Dalla Pozza, assessore alla progettazione e sostenibilità urbana, che tra le varie deleghe ha anche quella della mobilità - anche se siamo sicuri che i numeri sono migliorabili, perché in qualsiasi nuova iniziativa è inevitabile nel primo anno pagare lo scotto».
Proprio il comune di Vicenza si riserva di ufficializzare i numeri al termine del primo anno, quindi nella prima decade di maggio. Ma qualche anticipazione l'assessore Dalla Pozza la fornisce. «I giorni con le maggiori presenze risultato essere il martedì e il giovedì, che sono i due giorni in cui è presente il mercato nel centro storico. Fa piacere registrare che nella seconda parte di questo primo anno di apertura sono cresciuti gli abbonamenti mensili, utilizzati dunque da persone che lavorano in centro e che quindi utilizzano il bicipark almeno tutti i giorni feriali. L'abbonamento costa 10 euro al mese, una spesa irrisoria e disponendo di un tesserino consente anche di perdere meno tempo».
All'interno del Bicipark di Vicenza è in funzione una piccola ciclo-officina dove gli operatori sono a disposizione per eseguire piccole riparazioni, con un servizio attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 12 alle 16. «È un servizio utile - conclude l'assessore Dalla Pozza - io stesso l'ho utilizzato in un paio di circostanze, che ha il vantaggio che l'intervento viene fatto proprio nel periodo in cui lasci la bicicletta nel park e quindi non ci sono attese. L'altro servizio che sta via via prendendo piede è quello della punzonatura del codice fiscale del proprietario sul telaio della bici: la marcatura consente, nei casi di ritrovamento, di rintracciare facilmente il proprietario, che è in grado di dimostrare in modo inequivocabile la proprietà del mezzo. Anche in questo caso dal secondo anno il servizio registrerà sicuramente una crescita di cittadini».
A Santorso contributo di 100 euro per l'acquisto di una bicicletta elettrica. Il sindaco Menegozzo: «Serve cambiare cultura negli stili di vita»
Un'iniziativa concreta per favorire l'uso delle biciclette arriva da Santorso, comune della zona di Schio, dove l’amministrazione comunale ha deciso di incentivarne la diffusione e l’uso da parte della cittadinanza attraverso l’erogazione di buoni del controvalore di 100 euro per l'acquisto di una bicicletta elettrica, definita con termine tecnico a "pedalata assistita": fissato un limite massimo di 30 buoni, riservato ai soli residenti del comune, per un finanziamento complessivo che non potrà dunque superare i 3 mila euro.
«L’iniziativa - spiega Pietro Menegozzo, sindaco di Santorso - si inserisce nell’ambito del Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes, ndr.) che il consiglio comunale ha approvato lo scorso 17 febbraio ed è finalizzata a promuovere forme di mobilità sostenibili. La mobilità ciclabile non rappresenta soltanto un modo per ridurre le emissioni nocive legate agli spostamenti, ma anche un potente strumento simbolico per parlare di sostenibilità degli stili di vita. La bici, infatti, esprime in modo molto efficace, nell’opinione pubblica, la necessità di rivedere gli stili di vita per abbattere l’impronta ecologica delle nostre attività. In qualche modo serve anche cambiare cultura, noi ci auguriamo che questa iniziativa possa contribuire alla causa».
Il territorio di Santorso presenta alcuni vantaggi e alcuni svantaggi legati alla ciclabilità. «I vantaggi - precisa il primo cittadino - sono da ricondursi alle piccole dimensioni e al poco traffico presente nelle aree residenziali e commerciali. Gli svantaggi, invece, sono rappresentati dalla sua conformazione orografica, con numerose salite e discese, che può disincentivare l’utilizzo del mezzo a due ruote. Per queste ragioni l’amministrazione comunale ha ritenuto utile promuovere l’uso di biciclette a pedalata assistita attraverso appositi incentivi all’acquisto».
Per usufruire di questa opportunità i cittadini di Santorso devono richiedere il buono in Municipio e utilizzarlo entro 60 giorni dall’emissione presso la ditta "Carollo Motosport", che cofinanzia l’iniziativa, che ha sede a Schio, in via Piave 64. «Negli ultimi anni - conclude Pietro Menegozzo - abbiamo cercato di investire anche sulle piste ciclabili, che hanno costi ben più alti ma che spesso trovano un'opposizione da parte dei cittadini, in quanto spesso limitano la larghezza delle strade o tolgono posti ai parcheggi. Anche qui è un percorso lento, che sta coinvolgendo anche i comuni limitrofi, perché è fondamentale che le piste ciclabili di Santorso sia alla fine collegate con quelle, ad esempio, di Schio e Piovene Rocchette».