 |
 |
|
  |
||
 |
 |
|
(g, ar.)- La questione delle iscrizioni all'Università va di pari passo con l'entità numerica dei servizi ai quali hanno poi accesso gli studenti. Finita in poche parole la gestione sempre complicata di come fare il primo approccio ed in quale specialità di studio, comincia l'altra, quella del vivere la vita universitaria nella maniera maggiormente adeguata tenuto conto che in qualsiasi caso, anche nella prospettiva più ottimistica pensabile, quel che si va a realizzare è un rapporto non semplice con le spese da sostenere.
Le statistiche dicono che in Italia la spinta verso la continuazione degli studi dopo la scuola superiore sta subendo un rallentamento. Fatto sta che a parte le ragioni principali e cioè quelle di una barriera da superare rappresentata in molti casi dalle prove di ammissione rimangono sullo sfondo altre motivazioni tutte di natura economica che impongono agli studenti e alle loro famiglie una meditazione molto approfondita.
In questo quadro si può dire che il caso di Vicenza sia un qualcosa di cui tenere conto scrupolosamente non soltanto per la qualità che negli anni si è stati in grado di imprimere agli studi e alla loro corrispondenza pratica per quanto riguarda le professioni e il mondo del lavoro, ma anche per l'esistenza di una rete di servizio che interviene in supporto rispetto alle esigenze degli studenti e che si sta perfezionando sempre più proprio per far fronte ai temi più urgenti a cui si trova davanti chi affronta gli studi universitari, specie se costretto a starsene lontano da casa per qualche settimana o per periodi di tempo più marcati.
Per tutte queste ragioni l'Università nata a Vicenza dalla collaborazione tra gli enti fondatori (Comune, Camera di commercio e Provincia con l'appoggio di Regione e Confindustria) e le Università di Verona e Padova sta assolvendo il suo compito di rispondere rispetto a varie direzioni alla domanda che le arriva dalla popolazione studentesca. L'Università di Vicenza è avviata a superare a partire dal prossimo anno accademico i quattromila iscritti. Le esigenze dettate oltre che dalla alta qualità dei corsi anche dai numeri impongono ovviamente qualche aggiustamento sul tema della organizzazione più direttamente indirizzata agli studenti. Ecco perché l'azienda regionale per il diritto allo studio ESU sta perfezionando tutta una serie di iniziative che coinvolgeranno punti chiave della vita universitaria come gli alloggi, la mensa, gli aiuti agli studenti di famiglia meno abbiente. In primo piano, l'obiettivo di intervenire in favore dei più meritevoli alleggerendo le loro spese.
Come è evidente, si tratta di temi di immediato impatto. Il problema di un alloggio, quello di una borsa di studio che alleggerisca le spese della famiglia, la possibilità di usufruire di corsi complementari di forte importanza come ad esempio lo studio delle lingue, e anche la possibilità di tagliare al massimo le stesse spese potendo contare su una mensa universitaria accessibile in tutti i sensi, gradevole e al tempo stesso di costo contenuto: ecco, questi sono principalmente i problemi che occorre affrontare quando si affrontano gli studi universitari cambiando completamente registro per quel che riguarda il rapporto che ciascuno studente può aver maturato negli anni ormai trascorsi della scuola superiore.
Un complesso di considerazioni e di situazioni che naturalmente impongono ricerca di organizzazione, importanti riflessioni, ma anche una collaborazione diretta con chi guida l'Università cercando di migliorarla il più possibile.
Di Università e servizi agli studenti abbiamo parlato a con DOMENICO FRANCULLO presidente dell'ESU Verona, FRANCESCO RUCCO del consiglio di amministrazione ESU di Vicenza, CARLO TERRIN della Fondazione Università e PAOLO VIVIAN della giunta di Confindustria Vicenza.
