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Andiamo all'argomento del che cosa si fa in futuro: quali sono i vostri programmi?
BASSAN- Le mie imprese sono quelle che ho detto, in confronto a quello che sto sentendo sono niente: la prossima in settembre è una avventura di tre giorni, alla portata di chiunque, qualcosa di goliardico, una cosa che si vive allegramente tutti assieme. Un obiettivo è quello dei 1000 capi nel 2015 che vorrà dire stabilire un nuovo record da Guinness.
FARESIN- Io continuo a faticare sui fiumi, prima come ho detto vado sul Po e in novembre andrò in Australia per questi 1500 sul Murai che sicuramente non sono facili. Interessante per me è affrontare l'inconsueto, l'ignoto. Se hai tutto programmato e già previsto non c'è il vero giusto dell'avventura, Io credo che non ci sia bisogno di una grande saggezza per fare queste cose, ma sicuramente di una grande curiosità che è quella che tiene sveglio l'uomo. Sul Po verrà con me Antonio Chemello, lo chef famosissimo di Palmerino. Sarà un supporto ma ci saranno anche altri: chi va in canoa verrà seguito dagli altri in bicicletta e con un camper. Il tutto serve anche a fare un monitoraggio del fiume che poi passeremo a Legambiente. Dall'acqua si vedono particolari che dalla riva sfuggono. Sarà anche un monitoraggio scientifico oltre che una avventura affascinante per chi come me va in canoa e ne apprezza fino in fondo tutte le curiosità.
LANZARETTI- Non so quale sarà la prossima tappa, so che abbiamo bisogno di montagne, forse andremo in Perù o Bolivia, quindi sulle Ande. Naturalmente bisogna preparare bene tutto e quando sai va via per tanto tempo occorre pensare a tutto specie in montagna dove serve molto materiale e quindi bisogna essere in ottima forma.
VIELMO- Io tornerò in aprile per fare il Loz che è rimasto in sospeso perché per rispetto ci siamo ritirati. Il nostro materiale lo abbiamo lasciato lì apposta. È la quarta montagna del mondo e per me sarà la decima cima oltre gli ottomila metri.
TESSAROLO- Confesso che un mio progetto sta diventando quella di andare anche in canoa. Bepi Faresin è un filosofo e quello che fa mi piace molto. Potrei provarci anche se ancora non può essere definito un progetto. È un pensiero, solo un pensiero, ispiratomi da quello che ho sentito qui in questa trasmissione. Mi ci concentrerò seriamente e poi vedremo...
nr. 28 anno XIX del 19 luglio 2014
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