NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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A. Rosmini e il matrimonio

di Italo Francesco Baldo

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A. Rosmini e il matrimonio

Era consuetudine un tempo che scrittori, poeti, sacerdoti, ma anche storici scrivessero o pubblicassero saggi o componimenti poetici, traduzioni dalle lingue classiche o ricerche e i sacerdoti prediche per onorare avvenimenti e occasioni importanti della vita pubblica e privata. Ora un incontro, ora un’inaugurazione, ora un centenario, ora una nascita, ora un matrimonio e anche un decesso, davano modo di preparare una piccola pubblicazione. La pubblicazione di una o più predice da parte di sacerdoti offriva lo stimolo per una più ampia considerazione morale per i fedeli. La celebrazione di un matrimonio dava modo di esibire una ricerca o rivolgere parole poetiche o in taluni casi anche di indicazione morale per ben vivere il sacramento. Quest’uso, oggi poco diffuso, era invece in gran voga soprattutto nell’ Ottocento. Esistono innumerevoli piccoli libri, editi a tale scopo, ricordo che la prima edizione dell’Astichello di Giacomo Zanella fu pubblicata in occasione della Faustissime nozze Povoleri-Gaianigo (Vicenza, Tip. Paroni 1880), cioè per un nipote, il figlio della sorella Anna, sposa Polvoleri. Recensirli tutti, almeno come titolo, è quasi impossibile, dato che spesso non uscivano dalla cerchia degli sposi e dei loro parenti. Alcuni di questi rivestono talora anche grande importanza e sono fonte di ulteriori ricerche.

Una particolare attenzione merita il piccolo scritto del beato Antonio Rosmini, Parole a due sposi, preparato in occasione delle nozze tra il Conte di Magliano Carlo Alfieri con Giuseppina dei Marchesi Benso di Cavour nel 1851. Lo scritto, in realtà la trascrizione della predica che Rosmini pronunciò, come appare chiaro dal testo stesso, fu dedicato al padre della sposa Gustavo, un grande amico del pensatore, che si preoccupò di diffondere il pensiero filosofico del roveretano in Francia.

Non era certo la prima volta che Rosmini si interessava di matrimonio, ne aveva parlato in diversi scritti, composti tra il 1847 e il 1853, ricordiamo qui Del matrimonio e Sul matrimonio : sulle leggi civili che riguardano il matrimonio dei Cristiani aggiuntovi un ragionamento sul bene del matrimonio cristiano, ma in queste Parole a due sposi, che ripubblichiamo, avvertiamo anche quella che fu sempre una costante attenzione del beato, cioè la cura spirituale delle anime e in modo particolare in una occasione che determina la vita di due giovani, per quel spirituale contratto che è sacramento unico e indissolubile. Un sacramento che costituisce, come ben ha affermato Benedetto XVI sulla scia di tutto il Magistero, è la sede prima della pace e della vita di una società bene ordinata. Proprio in queste Parole a due sposi, Rosmini evidenzia come il matrimonio renda due persone una cosa congiunta con Dio; infatti senza Dio non vi è autentico matrimonio perché “Egli sarà il fondamento della nuova vostra casa e della nuova stirpe, com’è fondamento della Chiesa, di cui ogni cristiana famiglia dee essere una rappresentazione ed una imitazione.” Parole precise, che non dimenticano il valore dell’affetto umano che lega i due sposi, ma fa della dimensione umana la base. “L’armonia segreta degli animi…il casto affetto che precedette coi suoi voti le nozze, nelle uali ora esulta e che le renderà felici ed invidiate per tutti gli anni e le vicende”, ma che chiedono si elegga Gesù Cristo come “l’Amico di casa”. Non a caso Rosmini parla di un matrimonio sempre congiunto con la dimensione di Cristo e della sua sposa, la Chiesa, consapevole che non è la dimensione umana o sociale o addirittura legale o di impegno politico, a dare valore e significato al matrimonio stesso, come invece altri hanno sostenuto nel parlare ad una sposa. Così un autentico matrimonio cristiano si coronerà nel Cielo e nel vedere la Gloria di colui, come ben poeta Dante nel Paradiso, “che tutto move”, anche gli affetti umani e l’unione di questi in un valido matrimonio.

Ma è tempo di leggere le parole del Beato Antonio Rosmini, che costantemente può guidarci nella vita e nella crescita spirituale.

 

Parole di Antonio Rosmini a due sposi

A. Rosmini e il matrimonio (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La vostra unione, o Sposi, scritti nel cielo, ora si compie sulla terra. Eccovi uniti, e uniti per sempre; uniti con uno spirituale contratto, con un vincolo sacro, che non solo vi congiunge tra Voi, ma Voi, divenuti una sola cosa, con giunge con Dio.

E quale è la cagione di un nodo così gentile e così forte? Forse la libera vostra elezione? Forse il consenso dei genitori che ne andarono così lieti? Forse l’armonia segreta degli animi vostri? Forse quel casto affetto che precedette coi suoi voti le nozze nelle quali ora esulta, e che le renderà felici ed invidiate per tutti gli anni e le vicende, benché varie e imprevedibili, della vita?

Tutto ciò era poco: da più alta sorgente discende, o Sposo, quella misteriosa virtù che vi rende questa vostra amabile Compagna osso delle vostre ossa e carne della vostra carne: onde « lascerà l’uomo il padre e la madre e si manterrà aderente alla moglie sua »: quella sorgente è Iddio medesimo. Colui che ha creato l’uomo e la donna, ha istituito il matrimonio nel giardino delle delizie: Colui che ha redento l’uomo e la donna ha ristorato e ribenedetto il matrimonio in questa valle di lacrime; lo ha di più innalzato alla dignità di uno de’ suoi Sacramenti. Lande nell’atto in cui da questo medesimo altare io posso fare con esso Voi, o Sposi, le mie congratulazioni della nuova grazia celeste che ad un tempo vi unisce e vi santifica, permettetemi che io vi preghi a non obliare giammai l’Autore di questa vostra nuziale felicità, Gesù Cristo. Eleggetelo anzi fino da questo momento per l’Amico di casa vostra: questo è il ricordo e il dono che vi offro. Un tale Amico di casa, dopo avere unite le vostre destre, stringendole, per così dire, nella sua, vi fornirà di più gli aiuti che vi abbisogneranno a sostenere i pesi e a compiere le molteplici e gravissime obbligazioni annesse al coniugale consorzio: a Lui rivolgendovi, ne riceverete e la fortezza nelle avversità e la debita temperanza nella prosperità, e nelle une e nelle altre l’immutabile concordi della fedeltà e dell’amore. Egli sarà il fondamento della nuova vostra casa e della nuova stirpe, com’è il fondamento della sua Chiesa, di cui ogni cristiani famiglia dee essere una rappresentazione ed una imitazione: Voi lo farete conoscere ed amare ai figliuoli ed ai nipoti che Egli vi donerà: ed Egli, quest’Amico eternamente fedele, dopo avervi unito e santificati in terra, vi coronerà nel Cielo, dove unanimi, con lunga schiera di discendenti, ne vedrete la gloria, come io speso e desidero.

 

Conclusione

A. Rosmini e il matrimonio (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Oggi certamente il matrimonio non appare che in crisi, si parla sempre e solo di crisi, e mai di quello che invece funziona, magari con qualche difficoltà dovuta ai tempi, ma che ha alla sua base sempre qualcosa d’importante. Ma questo non fa notizia, non consente quei vocianti e inconsistenti programmi televisivi o servizi a scoop di cui parebbe nutrirsi il popolo italiano e non solo. I mass media hanno una grande responsabilità, perché possono evidenziare sia quanto di bene vi è ed è possibile sia, quanto il male che sembra dominare. Un cambio di rotta s’imporrebbe, anche per non avvilire la stragrande maggioranza che al matrimonio e alla famiglia crede come qualcosa di valido nella vita.



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