NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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“Canzoni della mia terra”

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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“Canzoni della mia terra”

A chi è destinato questo tuo nuovo disco? Qual è il tuo target?

"Il nuovo disco contiene otto canzoni riassuntive dei due lavori precedenti più quattro inediti, frutto del legame profondo che sento con le mie radici. Con la firma di un contratto con la casa discografica This Play Music, inizia la necessità di far conoscere le mie canzoni e il mio pensiero all'Italia: non più solo Davide Peron delle Piccole Dolomiti, ma Davide Peron cantautore Italiano che porta con sé le sue radici venete pregne di un vissuto che non viene dimenticato, bensì si apre verso un pubblico più ampio che non fa riferimento ad un target preciso poiché abbraccia tutte le età. L'adulto, il bambino, il giovane e l'anziano sono chiamati a riflettere sull'arte e a condividerla".

Come nasce l'ispirazione per comporre canzoni? Da dove ti arriva?

"Ciò che vivo, che sento e che vedo sono humus fertile per la creatività: ogni cosa diventa interessante nel momento in cui suscita un'emozione. Diviene così naturale poter raccontare attraverso la musica ciò che ho provato. Attraverso le parole prendono vita sensazioni a volte difficili da spiegare nel quotidiano. Perché non farle diventare protagoniste mediante un racconto musicale? Perché è questo che sono le mie canzoni: sensazioni e attimi di vita che si fanno trasportare da una melodia. Da dove mi arriva? Bella domanda! Ho maturato con il tempo la consapevolezza di essere uno dei tanti strumenti attraverso cui la Musica si rende nota. Vi è una sensazione così sottile che ti fa capire di essere un piccolo meccanismo di un ingranaggio che la Musica utilizza per mandare un messaggio che va oltre noi. È inutile voler accelerare la riuscita delle cose belle, poiché esse vengono da sé se si ha la creanza di attendere il tempo debito e se sono destinate ad esserlo. Nel momento in cui si forza questa venuta si ha la pretesa di prendere il loro posto commettendo il grave errore di rovinarle".

Perché è importante per te scrivere canzoni sulla tua terra e le tue origini?

"Viene naturale raccontare ciò che più si conosce. La Terra che calpesto tutti i giorni è la stessa Terra che mi ha visto crescere, che conosce la mia storia. Prima di tutto ciò c'è la convinzione di dover dar voce ad una Storia che è molto più grande ed antica della mia: la Nostra Terra è frutto di vite, di amori, di guerre, di dolori ecc.. che l'hanno resa ricca di verità da tramandare. Il nostro presente è la conseguenza del passato, quindi noi dobbiamo essere i portavoce di un insieme di emozioni che parte da molto prima. Solo avendo coscienza della Nostra Storia possiamo guardare in faccia al futuro con dignità".

“Canzoni della mia terra” (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Oggi la vendita ufficiale di musica è in crisi, con i vari siti che offrono canzoni da scaricare: tu come vedi il futuro?

"Non credo che le mie canzoni possano essere considerate canzoni di tendenza che seguono il mercato delle vendite. Ho sempre pensato che la Musica sia prima di tutto una verità: io ne do la mia versione consapevole del fatto che ciò può non seguire la moda, ma felice di poter dire la mia in un momento storico così difficile per la musica. Nel momento in cui scrivo sono nella massima sincerità: non mi pongo il problema o il quesito “sarà popolare? Piacerà?”. Semplicemente sento il bisogno di far musica".

Raccontaci qualcosa del prossimo lavoro teatrale Fiori di Campo.

"Ultimamente sento l'esigenza di legare la musica al teatro: molte volte ho affermato che la commistione di arte sia la forma migliore per veicolare messaggi. Fiori di campo è il mio secondo lavoro teatrale-musicale, Un viaggio tra le emozioni che nascono dalla Poesia e da storie che prendono vita da Essa: una raccolta di storie di donne nate dalla libera interpretazione di alcune poesie di Miranda Bille, poetessa orsiana. Cinque personaggi femminili che incarnano il sentimento più vivo dell'amore sotto diversi punti di vista. Storie di donne che soffrono, gioiscono ma sopra ogni cosa... vivono. In questa seconda produzione sarò in scena con l'attrice professionista Eleonora Fontana. Il mio personale omaggio va a Miranda che mi ha sempre accompagnato nella stesura dei testi fino alla sua morte: il testo de L'aquilon, canzone presente nel disco, è liberamente tratto da una sua poesia".

Hai concluso il tour estivo dedicato alla Grande Guerra: facciamo un bilancio?

"Il tour di quest'anno è stato davvero emozionante: il pubblico è stato numeroso nonostante il tempo sia stato davvero poco clemente. Le persone rimanevano ad aspettare che la pioggia finisse pur di vedere lo spettacolo! Sono onorato di aver lavorato con un gruppo di professionisti di così alto profilo - Marco Artusi, attore; Roberto Dalla Vecchia, chitarra; Carla Cavaliere, coreuta; Stefano Cumerlato, fonico - oltre ad avere uno staff che è sempre presente nel dietro le quinte per far sì che tutto sia perfetto. La gioia più grande è stato vedere che le persone più anziane che erano presenti, alla fine dello spettacolo si erano commosse: lacrime di ricordo e di gratitudine per aver raccontato e quindi condiviso ciò che è stato vissuto. Vedere le lacrime di molti mi ha fatto capire che donare arte, può solo che avere come risposta la certezza più semplice e pura che l'anima ha bisogno di verità".

“Canzoni della mia terra” (Art. corrente, Pag. 3, Foto normale)



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