NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Impiantistica a Vicenza, manca la grande struttura

La maggiore capienza spetta al palasport di via Goldoni, ridotta a 1700 spettatori. Ecco cosa pensano il vicesindaco Bulgarini d'Elci e l'assessore Nicolai, oltre alla responsabile della società proprietaria del Gran Teatro Geox di Padova

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Impiantistica a Vicenza, manca la grande struttura

(C.R.) Eventi, cultura e turismo in crescita a Vicenza. Che però si conferma "orfana" di una grande struttura ricettiva, intesa come un impianto da 3.500-4.000 posti. Un limite che non consente di organizzare, ad esempio, concerti live da almeno una quindicina d'anni. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ne ha parlato con il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci e con l'assessore Umberto Nicolai, oltre che con la responsabile organizzativa della società proprietaria del Gran Teatro Geox di Padova.

 

Umberto Nicolai, assessore comunale alla formazione: «Il palasport di via Goldoni esempio di ottima gestione, ma è limitato nella capienza massima»

Impiantistica a Vicenza, manca la grande struttura (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)È una gestione ottimale quella che riguarda il palasport di Vicenza, uno degli impianti sportivi più storici della città. Nato all'inizio degli Anni Settanta nell’impianto di via Goldoni sono state scritte pagine storiche dello sport provinciale, a partire dai trionfi dell'A.S. Vicenza di basket femminile ma anche il campionato culminato con la promozione in serie A2 maschile della Pallacanestro, mentre negli Anni Novanta e Duemila altri trionfi a livello assoluto (tra cui una Supercoppa Italiana e una Coppa Cev, corrispondente alla Coppa Uefa calcistica) sono stati scritti dal Volley Vicenza femminile. La cessazione di questo club e la contemporanea discesa repentina delle due squadre cestistiche nelle serie inferiore (il club maschile era a sua volta fallito) ha di fatto portato alla chiusura assoluta della struttura per un paio d'anni, finita a rischio degrado anche a causa dell'alluvione del novembre 2010, con oltre mezzo metro d'acqua che ha letteralmente distrutto il parquet e altre strutture.

Il rilancio del palasport è stata una scommessa (vinta da quello che si può vedere...) da parte del comune di Vicenza e in particolare di Umberto Nicolai, assessore alla formazione, che comprende anche lo sport. A distanza di circa un anno e mezzo dalla riapertura totale il "Palagoldoni" è tornata ad essere la "casa" delle due squadre di basket (la Velco in serie A2 donne e la BpVI in C nazionale maschile, entrambe con ambizioni di promozione), dello Sporteam Vicenza di calcio a 5 femminile (serie A1 nazionale) e da quest'anno dell'Obiettivo Risarcimento, squadra di serie A2 di volley femminile, che ha ottenuto il trasferimento in città da Schio.

Impiantistica a Vicenza, manca la grande struttura (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Ma attualmente il palasport - fa notare l'assessore Nicolai - è utilizzato anche dalla società di boxe, seppur in un lato diverso, e da altri club come il Volley San Paolo e la società Master di atletica, che ha anche un gruppo di disabili. Per tutte queste società il Comune ha deciso di applicare canoni molto bassi, investendo propri soldi, ma con un obiettivo importante ottenuto, ossia quello di "liberare" altri impianti sportivi per società più piccole, per gli studenti e per corsi vari. In questi cinque anni il Comune ha investito, anche con il contributo di privati, qualcosa come 14-15 milioni di euro per l'impiantistica sportiva, compresi i numerosi campi da calcio in sintetico. Ma c'è un'altra statistica che ci rende orgogliosi, ossia il 20% di incremento delle attività sportive cittadine».

Lo stesso assessore Nicolai ammette tuttavia i limiti del palasport cittadino. «I limiti sono sostanzialmente due - precisa - ossia quello di una capienza massima di 1600-1700 persone e la vicinanza con le abitazioni che non permettono ad esempio le organizzazioni di eventi musicali. Per quanto riguarda il target sportivo, quello attuale è più che sufficiente, lo sarà anche nell'ipotesi di promozione in A1 delle ragazze o in serie B dei maschi. Ma se un giorno la squadra di basket maschile raggiungesse l'elite nazionale l'impianto probabilmente non rispetterebbe i canoni della capienza minima».

 

Jacopo Bulgarini d'Elci, vicesindaco e assessore alla crescita: «In Fiera si può arrivare a 10 mila persone. E per l'area al Parco della Pace ci stiamo ragionando»

Impiantistica a Vicenza, manca la grande struttura (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Della questione abbiamo coinvolto un altro componente della Giunta comunale, Jacopo Bulgarini d'Elci, vicesindaco e assessore alla crescita, referato che comprende la delega nell'area della cultura, turismo, creatività, relazioni e progetti di sviluppo integrato con associazioni economiche, Università e comunicazione. Anche Bulgarini, come del resto Nicolai, ammette la mancanza di una impianto per l'organizzazione di grandi eventi. «È vero, Vicenza in questo momento è priva di una struttura in grado di ospitare spettacoli di massa. È indubbiamente un limite, visto ad esempio l'impossibilità di organizzare un grande concerto di musica leggera o un altro evento destinato ad un pubblico giovane».

«In realtà - tiene a precisare il vicesindaco - da un po' di mesi una potenziale struttura a Vicenza esiste e mi riferisco al nuovo padiglione monoplanare della Fiera, per il quale è stimata una presenza di 10 mila spettatori in piedi e almeno 5-6 mila a sedere. Il problema è che l'area viene utilizzata anche per le principali rassegne fieristiche quindi in caso di organizzazione di un grande evento sarebbe necessario allestire delle strutture mobili, per poi rimuoverli, con costi di logistica che non sarebbero comunque leggeri. Tuttavia con i vertici della Fiera di Vicenza Spa il contatto è continuo, anche da parte loro c'è l'interesse di organizzare eventi importanti. Stiamo studiando la cosa, vedremo che cosa sarà possibile fare».

A mancare a Vicenza è ad esempio una tensostruttura, presente invece in altre città venete. «È vero - ammette ancora Jacopo Bulgarini d'Elci - a Vicenza non abbiamo un PalaGeox che potrebbe far comodo e che soprattutto non richiederebbe costi di montaggio e smontaggio in quanto permanente. Non è escluso che di questa ipotesi se ne parlerà nei prossimi mesi, anche per individuare l'eventuale area, da dotare di parcheggi e strade di accesso. Il nuovo Parco della Pace? È una riflessione che potremo fare visto che per buona parte del 2015 in quella zona proseguirà la bonifica bellica e quindi ci sarà il tempo per discutere e confrontarci».

 

Valeria Arzenton, socio e responsabile del coordinamento di "Zed!": «Per Vicenza inutile un impianto da 2 mila persone, avrebbe più senso uno indoor da oltre 10 mila»

Impiantistica a Vicenza, manca la grande struttura (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La "Zed!" di Noventa Padovana è leader nel Nord-Est e una delle maggiori aziende italiane operanti nel settore della musica live e dei grandi eventi. Da oltre 15 anni collabora con le principali agenzie italiani e straniere e ha ospitato artisti come Roger Waters, Metallica, Bruce Springsteen, Sting, Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Vasco Rossi, e molti altri, oltre che i maggiori musical americani e europei. Da 5 anni "Zed!" è inoltre proprietaria del Gran Teatro Geox, che ha progettato e costruito a Padova, spazio live tra i più importanti in Europa. Tuttavia con Vicenza c'è un legame particolare. «È la città - spiega Valeria Arzenton, uno dei tre soci fondatori e responsabile del coordinamento generale dell'azienda - dove il nostro gruppo ha inaugurato la propria carriera, con Branduardi nel 1999, poi a seguire Biagio Antonacci, Luca Carboni ed altri. Esiste quindi un legame importante con il territorio berico».

Alla Arzenton abbiamo chiesto quale potrebbe essere l'impianto ideale per la città di Vicenza. «Esiste - precisa - una realtà anche geografica da non sottovalutare in merito agli spettacoli live: Vicenza si trova in mezzo a due aree limitrofe molto espresse delle attività live, come Padova e Verona, per non parlare della programmazione teatrale intensa e storica che viene realizzata nel Bassanese. Da considerare anche che il nuovo Teatro cittadino sta comunque coprendo un’offerta allargata con un calendario intenso e continuativo. Probabilmente una struttura “intermedia”, da 2000/2500 presenze, non avrebbe molto senso ad esistere. Mentre una, ovviamente indoor, con capacità oltre i 10 mila si, perché sarebbe unica nel territorio, consentendo di allestire spettacoli che per mancanza di spazi non toccano mai il Nord-Est nel periodo autunno inverno. In ogni caso, prima del contenitore, bisogna sempre pensare ai contenuti».

L'eventuale realizzazione di una mega-struttura dovrebbe tuttavia essere collocata in un'area ben definitiva. «Le strutture per il live - aggiunge la responsabile del coordinamento generale di "Zed!" - devono essere concepite in un’ottica mitteleuropea con servizi comodi per i fruitori, accessi facilitati e serviti anche da mezzi pubblici e alternativi, servizi di ricettività e di accoglienza ed una serie di accorgimenti all’avanguardia capaci di ospitare un pubblico eterogeneo e diversificato. Nello specifico la struttura deve essere posizionata in zona strategica, facilmente raggiungibile e servita da parcheggi comodi ed adiacenti. Andare ad uno spettacolo deve essere un piacere e non uno stress».

Ma ci sono ulteriori aspetti, anche economici, da tenere presente. «Le strutture per il live, ma ancor prima i contenuti e le gestioni che le caratterizzano, sono un volano economico per il territorio, generano turismo culturale e gettito fiscale. Vanno valorizzate e supportate dalle Città che le ospitano, sono una vera e propria risorsa, anche perché coinvolgono forza lavoro locale nelle varie attività. L'impianto ideale capace di autofinanziarsi? Dipende dalla capienza della struttura. Una stagione “teatrale”, tipo Gran Teatro Geox si compone di 90-100 iniziative in nove mesi. Con capienze maggiori, il numero degli eventi spettacolistici diminuisce, ma la struttura deve trovare altri sbocchi in attività convegnistiche private, grandi eventi sportivi ed altre attività».

(Nelle foto di questo paragrafo:  i tre soci di Zed: da sinistra il presidente Diego Zabeo, il responsabile del coordinamento generale Valeria Arzenton (intervistata) e il responsabile tecnico Daniele Cristofoli - sotto, immagine interna del Gran Teatro Geox a Padova, impianto di proprietà di Zed 2)

nr. 44 anno XIX del 13 dicembre 2014

Impiantistica a Vicenza, manca la grande struttura (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)



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