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La piazza di Breganze risuona ancora dell’eco dei festeggiamenti per la Prima del vino Torcolato e il possente campanile è stato testimone della bella festa di domenica scorsa. Ed è proprio dai campanili che prendiamo spunto questa volta per introdurre l’argomento: il più alto d'Italia si trova a Mortegliano in provincia di Udine, che con i suoi 113,:20 metri supera di pochi centimetri il Torrazzo di Cremona. In Veneto sappiamo che il campanile più alto è quello di San Marco a Venezia (98,60 metri), cui seguono quello di Lendinara (Rovigo) e quello di Breganze, che con 90 metri esatti di altezza è il terzo più alto in regione, ricostruito dall'architetto veneziano Antonio Diedo dopo che il precedente era crollato distruggendo la chiesa sottostante. Da tanta altezza non si è fatto spaventare il piccione viaggiatore Bartolomeo, personaggio di fantasia creato dalla penna delle due autrici breganzesi Fabiola Secco e Anna Brian, madre e figlia, e dai disegni dell'illustratrice Lara Maschio. Bartolomeo Torresan viaggiatore è il titolo di un piccolo libro che ha visto la luce grazie all'appoggio della Commissione Cultura del Comune, del Comitato genitori dell'Istituto Comprensivo Laverda di Breganze e del Coordinamento tutela del territorio del paese. Una storia per bambini e ragazzi, ma non solo, un viaggio immaginario attraverso i luoghi e monumenti più importanti di Breganze: dalla Colombara Pagello Monza al Campanile Torre Diedo, dal Torrione a Villa Monza Savardo. Ci piace immaginare il piccione Bartolomeo come se fosse uno dei nostri ragazzi, quando si avvicinano ad una nuova esperienza, pieni di curiosità ed entusiasmo - si legge in una nota redatta dal Comitato Genitori dell'Istituto Comprensivo Laverda di Breganze - . Bartolomeo nel suo viaggio scoprirà Breganze, la sua gente e i suoi luoghi. Per i nostri ragazzi vorremmo fosse un viaggio appassionante nei luoghi che per molti di loro sono già familiari, ma fatto attraverso l’esperienza della lettura, che stimola l’immaginazione. Saranno guidati in questa avventura dal piacevole e spiritoso testo di Anna e Fabiola, e dalle bellissime illustrazioni di Lara, che siamo certi assolveranno pienamente questo compito. Per noi genitori, la speranza che questa esperienza contribuisca a rendere la lettura un esercizio irrinunciabile per i nostri figli.
Durante uno dei suoi numerosi viaggi intorno al mondo, il toresàn Bartolomeo stava sorvolando il territorio vicentino quando incontrò sulla sua rotta la punta di un altissimo campanile, come non ne aveva mai visti. Dovette frenare di colpo per non sbatterci addosso e, grazie ad una manovra di emergenza, riuscì ad atterrare sulla cella campanaria senza farsi male. Tirò un sospiro di sollievo, prese il binocolo per capire dov'era capitato ed aguzzando la vista riuscì a scorgere in lontananza un cartello che recitava: “Benvenuti a Breganze, terra del torcolato e dei torresani”. “Certo, che bel paesaggio da quassù – pensò – con queste verdi colline ad incorniciare una distesa di fiumi e campi, case e strade. Beati i piccioni di qui, chissà quanti voli e scampagnate possono organizzare in un posto così tranquillo! Penso proprio che mi fermerò qui stanotte per riposare le mie stanche penne e godere della pace di questo bel paese.
"L'amministrazione ha accolto con entusiasmo la richiesta di patrocinio formulata sia in occasione dell’allestimento della mostra La Breganze da recuperare curata dal Coordinamento Tutela Territorio Breganze che la successiva iniziativa promossa dal Comitato Genitori dell’Istituto Comprensivo Laverda per la pubblicazione di questo simpatico testo - dice il Sindaco Piera Campana - . Condividiamo i principi ispiratori di questo progetto: l’attenzione al territorio in cui viviamo, lo sviluppo di una cultura che riconosca nel territorio una risorsa preziosa che ha subito troppe aggressioni e un vero e proprio depauperamento, che mettono a rischio la sostenibilità dei nostri modelli di sviluppo, l’urgenza di modificare il nostro rapporto con l’ambiente in cui siamo inseriti, rendendo tutti corresponsabili di uno sviluppo più sostenibile. Questa diversa sensibilità non può svilupparsi se non viene coltivata ed incoraggiata a partire dalle nuove generazioni. Proprio per tale motivo abbiamo apprezzato il libro di Bartolomeo, che ha il pregio di una freschezza e un’immediatezza che ci auguriamo riescano a veicolare questi importanti temi anche con i più piccoli".
Il racconto di Bartolomeo, per l’interesse e la comprensione dei nostri fanciulli breganzesi, ha un alto valore culturale ed educativo - scrive Pierluigi Bonotto, curatore della mostra. In particolare, deve far riflettere la comunità sui modelli di vita e sviluppo futuro del nostro paese. La visione consumistica a tutti i livelli: ambientale, economica, materiale e tecnologica, portata avanti nel dopo guerra, va rivista in una nuova cultura per un miglioramento della qualità della vita. L’Enciclica Laudato Sì, di papa Francesco, con la lucidissima analisi di quanto danno abbiamo fatto alle cose e alle persone impostando modelli di sviluppo in maniera dissennata, ci deve far riflettere. L’esortazione di Francesco, e non è l’unico, seppur il più influente, ci invita ad educarsi ad un nuovo stile di vita, promuovere un diverso paradigma, la “decrescita” per chi ha abbondantemente troppo e la sobrietà come valore universale; questo è compito di ognuno di noi. Verso le nostre nuove generazioni abbiamo la grande responsabilità di educare al rispetto e salvaguardia di una ecologia culturale umana, che è inseparabile dalla nozione di bene comune, un principio che svolge un ruolo centrale e unificante nell’etica sociale.
Incontrando Anna Brian, abbiamo rivolto a lei e alle sue collaboratrici alcune domande.
