NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Imprenditori verso la scuola: tentativo di formare

di Giulio Ardinghi

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Imprenditori verso la scuola: tentativo di formare

LA PROPOSTA DI CONFARTIGIANATO- Alternanza Scuola Lavoro fin da piccoli. Parte da qui il lavoro nel 2015 che tra l’altro in due fiere, Educational e SpazioCasa he messo rispettivamente assieme tra famiglie e studenti quasi un migliaio di persone per ciascun evento dopo che tra scuola genitori e formazione insegnanti ne erano state coinvolte altre 400 per un totale di 587 incontri.

Imprenditori verso la scuola: tentativo di formare (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica) L’artigianato, per tradizione, è da sempre fucina di creatività, di ingegno e di idee; nel corso della storia ciò gli ha permesso di assumere un importante ruolo sociale di trasmissione di saperi e di valori. Sandra Fontana, responsabile dell’Ufficio Scuola di Confartigianato spiega il programma messo a punto durante l’anno scorso partendo dal concetto base del “saper fare” che è sempre stata la vera cifra dell’artigianato, incubatore di apprendimenti diversi, alternativi, che permettono di imparare attraverso l’esperienza e che quindi sviluppa una conoscenza più consolidata, testata, indelebile. Se oggi il vero significato della conoscenza sta nelle competenze acquisite, e l’artigianato, da sempre, insegna con la pratica l’importanza della teoria, va da sé che nell’artigianato troviamo la massima espressione della competenza, del saper fare bene, del sapere come si fa a farlo bene e di come si può riprodurlo anche se cambia il contesto. Per questo motivo, l’artigianato è in grado di trasmettere competenze alle nuove generazioni in tutto il corso della loro vita scolare, dalla scuola dell’infanzia all’università. L’ASL con l’artigianato, inizia da piccoli. Il progetto Dire, Fare e Pensare- Laboratori di manualità per studenti ed insegnanti. Il percorso di avvicinamento del mondo della scuola con il lavoro parte dalla prima età scolare in cui i bambini sperimentao, osservano, costruiscono e giocano. Questa è la prima fase in cui il pensiero si traduce in operatività, il cervello è al servizio delle mani. È il momento in cui scoprono di “saper fare” e rappresenta il primo step verso la scoperta della propria autonomia. Le attività di laboratorio sui lavori artigianali proposte a tutte le scuole, dall’infanzia alle superiori, mira proprio a rivalutare e promuovere la cultura artigianale e il valore didattico della manualità, inoltre svolge un ruolo di orientamento e di aiuto nella scelta consapevole del percorso formativo. Lo sviluppo personale e sociale degli alunni è favorito dalla sperimentazione di tecniche di lavoro manuale, necessarie sia per acquisire competenza operativa sia per realizzare un’idea o un progetto individuale o di gruppo. I laboratori sono orientati sia all’artigianato artistico che a quello manifatturiero, fino a spingersi alle nuove frontiere dell’artigianato digitale (quello dei “makers”) e ai laboratori di robotica. Il DFP è un vero e proprio incubatore dell’ASL in quanto mira a sviluppare forme di apprendimento pratico per competenze. Il progetto Narciso- visite aziendali per studenti ed insegnanti. Le visite aziendali rappresentano uno degli step essenziali dell’Alternanza Scuola Lavoro. Spesso è il primo approccio che studenti ed insegnanti hanno con il mondo del lavoro. L’obiettivo della visita è far comprendere il funzionamento complessivo dell’azienda. Alla sintetica presentazione dell’azienda, deve seguire la descrizione del ciclo di lavorazione dei prodotti, soffermandosi in particolare sulle tecnologie distintive utilizzate. Va ricordato –conclude Sandra Fontana- che il carisma e la storia dell’imprenditore “risultano i punti di forza della visita aziendale per cui raccontare come dall’idea si sia sviluppata l’azienda, accende entusiasmo e creatività nei ragazzi.

Imprenditori verso la scuola: tentativo di formare (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)ASPETTATIVA: VIRUS LETALE…- Il problema è aperto e interessante, dice Gianni Zen preside del liceo Brocchi di Bassano, sono interessanti le iniziative delle associazioni produttive, se ne può ricavare una ipotesi di nuova collaborazione, ma “famiglie e studenti debbono passare per la cruna dell’ago di una scelta, sia quella dalla media o quella per l’università, che spesso risponde all’aspettativa, cioè alla convinzione di pregiudizialmente sia preferibile fare una cosa e non un’altra, in base all’esperienza personale, alla conoscenza che si ha degli studi, e magari in base a qualche precedente di famiglia che può dare prospettiva a un giovane. La classifica di tanto tempo fa che diceva bravi al liceo, così così ai tecnici, non bravi alle professionali è tramontata tanto tempo fa, o ce ne rendiamo conto o non andiamo davvero da nessuna parte perché continuando a dormicchiare su convinzioni di questo tipo non si fa nessun progresso ed è ovvio che un mondo scolastico stanco e distaccato dal mondo produttivo non è in grado di rispondere con rapidità alle offerte che gli vengono fatte. La media dà un orientamento che le famiglie il più delle volte ignorano perché non si accorda alla loro aspettativa e gli insegnanti dovrebbero essere messi nella condizione di diventare protagonisti di questi passaggi, dovrebbero essere formati. D’altra parte ci sono anche segnali che la situazione non è più gestibile nei termini che ritenevamo giusti e corretti anni fa, l’università registra un crollo di iscrizioni preoccupante e bisognerebbe chiedersi il perché di questo nuovo fenomeno così poco soddisfacente. Quando il mondo produttivo ci offre possibilità di formazione e di confronto dovremmo prenderle al volo. Molto spesso la scuola non lo fa perché non è in grado di farlo”.

 

nr. 05 anno XXI del 13 febbraio 2016

Imprenditori verso la scuola: tentativo di formare (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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