NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Reazioni davanti ad un appartamento completamente svuotato

di Elena De Dominicis
elenadedominicis@virgilio.it

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Nudi e crudi

Ecco perché rimarca molto sul discorso dello shopping!

N.S.: “Sì perché fare shopping può essere un fatto dionisiaco ma l’importante è non sostituire la nostra interiorità con le cose che compriamo come ha fatto il sig. Ransome, per cui la casa rappresenta se stesso; quindi quale migliore rappresentazione di un teatrino barocco? Le scene di Maria Spazzi sono bellissime, astratte ma molto concrete: non è una casa dipinta ma un teatrino prospettico però all’inizio è una pedana vuota alla Peter Brook. Ci sono tanti livelli di lettura e ogni volta che si apre il sipario, al 2° atto, c’è sempre un “Oooh” di stupore".

E questi capelli ossigenati?

N.S.: “Sì, si voleva dare un’idea di personaggio alieno".

Nudi e crudi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Che citazione: “L’uomo che cadde sulla terra”?

N.S.: “Un po’ sì, che ci è venuto a mancare i primi giorni di repliche. Altra cosa che mi ha detto: “vediti “Miriam si sveglia a mezzanotte” con Bowie. Già ai provini eravamo dei ragazzi abbastanza diversi tra noi e a me disse che poteva essere un maestro di cerimonie di Cabaret".

Willkommen, Bienvenue, Welcome.

Nudi e crudi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)“Esattamente, una cosa così. Poi lei e Mramor mi hanno mandato da un personal trainer, ho preso 7 kg di muscoli perché avevo tutta la parte più efebica ma mi mancava quella per fare il vicino Hanson, palestrato, per cui ho lavorato molto sul look".

Nudi e crudi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Maria Amelia lei è stata una delle protagoniste di uno dei primi varietà scritti e condotti da Serena Dandini, “La tv delle ragazze”, che ha lanciato moltissime attrici che poi si sono distinte non solo per le parodie e le imitazioni, come Sabina Guzzanti o Cinzia Leone, anche se alcune di loro erano già famose come Lella Costa e Angela Finocchiaro. Oggi quale programma potrebbe essere d’innovazione anche dal punto di vista femminile? Oggi ci sono più attrici comiche rispetto a un tempo?

M.A.M: “Per me le attrici comiche ci sono sempre state: la Bice Valori, Franca Valeri, la Mondaini, Monica Vitti, Valeria Veleri, Ave Ninchi, magari non sono state utilizzate da protagoniste tanto come gli uomini, magari non hanno presentato Sanremo. Certo, “La tv delle ragazze”ci ha in un certo senso lanciate, eravamo tutte molto giovani ed era un momento di televisione diversissima dove si rischiava di più, dove c’era un senso di responsabilità nei confronti degli spettatori, cosa che adesso non c’è più”.

È stata una cosa di rottura perché si veniva fuori da un periodo in cui si contestava “Drive in” perché mercificava il corpo della donna, voi avevate questa scenografia con la casa della Barbie. Oggi c’è bisogno di qualcosa di nuovo, al femminile?

M.A.M.: “Ma anche al maschile: ci vuole qualcuno che abbia il coraggio di trovare un’idea importante e di non rifare sempre gli stessi format e qualcuno che abbia la mentalità di non dire “questa cosa piace al pubblico”: sembra che la tv sia un genitore che dà hamburger e patatine ai figli solo perché gli piacciono ma non fai bene dando queste cose ai figli. Si facevano cose meravigliose, c’era anche meno scelta, e sulle tv in chiaro mi sembra che non ci sia. In questo momento non è che mancano le cose delle donne, mancano proprio le cose".

Nudi e crudi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Calabresi, lei ha recitato tantissimo in teatro con testi classici e del ‘900, con registi importanti come Strehler. Poi in tv ha fatto serie come Boris, adesso la sit come “Zio Gianni” e Le Iene. Lei è una iena migliore perché ha fatto Pirandello e Brecht?

P.C.: “No, non credo. A me Le Iene è servito dal punto di vista dell’attore ad abituarmi, e non è poco, a stare di fronte a una telecamera con la mia faccia, cosa che fanno regolarmente i presentatori televisivi, che io ammiro moltissimo. È difficilissimo per un attore e ho usato Le Iene per esercitarmi; è stata una grande scuola per me, perché lì sei Paolo che parla con la sua faccia al pubblico e che racconta storie belle, brutte o divertenti. Invece un attore fa un lavoro completamente opposto, cioè usa delle maschere, fa dei personaggi, ed è molto importante, secondo me, per un attore, invece, abituarsi anche ad essere se stessi per poter anche essere in grado, fin quando fai dei personaggi, di essere tranquillo con quello che fai".

Qual è l’esperienza televisiva che secondo voi è stata più interessante dal punto di vista creativo, che ha cambiato il modo di fare televisione negli ultimi anni?

Nudi e crudi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)P.C.: “Delle cose che ho fatto, sicuramente Boris è stato un modo di cambiare il linguaggio e di parlare di cose vere in maniera traslata, creando questo set cinematografico dove si sta girando una fiction orrenda come se ne stanno vedendo tante, che però era anche un discorso sul mondo del lavoro in generale, e sui rapporti tra le persone. Grandi temi riportati in piccolo in un mondo specifico, secondo me questa è stata la grandezza di Boris: ha cambiato il linguaggio televisivo della fiction, sono sicuro".

M.A.M.: “Io avevo fatto una trasmissione bellissima su Telemontecarlo che si chiamava “Banane”, c’era un argomento comune e ognuno lo portava avanti. C’erano Giobbe Covatta, Paolo Rossi, Luttazzi, Riondino, Gioele Dix, Paolantoni, la Finocchiaro, Fabio Fazio, una cosa quasi impossibile da mettere insieme e invece erano riusciti…. ( a Calabresi ndr) Tu non c’eri, mi dispiace!”.

P.C.: “Non ero ancora nato! Ero troppo giovane!”.



nr. 07 anno XX del 27 febbraio 2016

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