NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Splendi più che puoi

di Italo Francesco Baldo

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Splendi più che puoi

Si legge bene e quasi d’un fiato l’ultimo romanzo da Sara Rattaro “Splendi più che puoi”, edito da Garzanti. Quest’ultimo lavoro come i precedenti, “Non volare via” e “Niente è come te” che ha vinto il Premio Bancarella, anche questo nuovo ti cattura e ti avvince per conoscere la storia e per quanto ti comunica per la riflessione su temi di grande rilevanza e attualità.

L’amore è il tema conduttore, quello che dall’improvviso e travolgente innamoramento diventa amore vissuto, capace di costruire tutta una vita, ma… ma bisogna sempre essere in due e in due correre il rischio di volersi bene in ogni istante. L’amore che troppo spesso è identificato solo con l’eros ha ben altre note, ben altre sfumature. Tutte implicano il rischio, tanto che in una delle preziose chiose, direi aforismi, ai capitoli, Sara Rattaro ci fornisce proprio la chiave dell’amore. Sostiene l’Autrice: ”Esiste solo un modo per comprendere l’amore: fare un accurato elenco di tutti i suoi dettagli”. Infatti, se nell’innamoramento poco comprendiamo e ci lasciamo trasportare, talora per anni, nell’amore invece occorre la tenerezza di sapere che cosa sia, non BASTA VIVERLO, è necessario sapere tutto per esserci dentro fino in fondo e non soffermarsi su un solo aspetto, anche se, proprio un solo suo aspetto ci può far comprendere, dapprima inconsapevolmente e poi in modo evidente che non è sempre amore quello che tale riteniamo.

Le vicende di Emma, la protagonista, ci portano dentro questa realtà. In un primo tempo con il suo primo innamoramento per Tommaso, un uomo adulto, la vita insieme, la prospettiva di un futuro sempre migliore, invece, dopo anni, l’amore finisce, forse l’innamoramento mai per uno dei due è diventato autentico amore.

Il sociologo Francesco Alberoni nelle sue ricerche ha ben descritto la dinamica che parte dall’innamoramento, che non è un fenomeno quotidiano e giunge all’amore che invece lo è. Sara Rattaro ce lo fa vivere e comprendere fino al momento, doloroso, in cui viene posta di fronte ad una nuova realtà, che non dimenticherà: il suo Tommaso se ne è andato. Storia finita? Sì, ma non l’esigenza di avere, fin dall’origine del mondo, una vicenda d’amore. Per questo, magari con la segreta speranza di riallacciare con l’amato, Emma si pone un obiettivo preciso:” Splendere più che potevo”. Nel suo splendore, dove tutta il suo essere convergeva, entra un nuovo amore, Marco. La ragione per Emma di alzarsi al mattino, di proseguire la sua esistenza dandole un vero e significato. Indicazione filosofica questa, perché che cosa è la vita se non la ricerca di un significato che nelle controverse situazioni ci sostenga completamente?

Splendi più che puoi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ecco un nuovo innamoramento, un nuovo amore, tutto lascia presagire che sarà una bella storia, perché le storie nascono quasi sempre bene. Questa seconda volta tutto fu bello, all’inizio, il matrimonio, addirittura intimo, solo i protagonisti, senza coinvolgere famiglie e amici, per sottolineare l’importanza dell’evento. Così tutto viene concesso e non ci opponiamo, perché, coinvolti nel profondo del nostro essere, iniziamo quell’opera d’arte che è l’amore e tra tutte le sue forme emerge quello “tra uomo e donna, nel quale corpo e anima concorrono inscindibilmente e all'essere umano si schiude una promessa di felicità che sembra irresistibile, emerge come archetipo di amore per eccellenza, al cui confronto, a prima vista, tutti gli altri tipi di amore sbiadiscono”. Descrive così Benedetto XVI la relazione di coppia, e questo viaggio a due, Emma e Marco, sembra dover essere per sempre.

 Un piccolo segnale però fa mutare il futuro e ”La discesa inizia sempre con un piccolo passo verso il basso”, ci ricorda Sara Rattaro. A volte appare dopo lustri di vita coniugale, per Emma si manifestò quasi subito e iniziò una discesa che per anni la precipitò in un dolore che mai avrebbe voluto né per sé, né per la bimba che ebbe e neppure per Marco, il marito che ben presto manifestò i segni della sua difficile vita e della sua malattia. Ma la forza delle donne è grande in ogni avversità e, nonostante tutto, Emma cercò di riuscire a cambiare la vita della sua famiglia. Rinunce, botte, vessazioni di ogni genere. Su tutte le angherie però sempre la forza di riuscire a risolvere la situazione, con la consapevolezza che “Le persone che ti fanno male non calpestano la tua dignità, buttano via la loro”.

“Così il tempo passava inesorabile” La bimba, Martina, compiva il terzo anno, ma nulla veramente cambiava, nonostante che Emma con l’aiuto di Tommaso, il suo primo amore, avesse cercato qualche mezzo per attenuare almeno la violenza che Marco le sfogava addosso, spesso rinchiudendola nella fredda cantina di casa.

La malattia va curata e seriamente, non si può far finta che non esista, soprattutto quella che coinvolge e ottenebra la psiche. Non basta dissertare e studiare il fenomeno, bisogna intervenire e per fare ciò bisogna chiedere ed ottenere aiuto. Nel dolore che spesso è inconsapevole, nulla si riesce spesso a compiere, ma nella sofferenza, soprattutto continua, la nostra mente si sveglia e diventa capace di progetto, stimolata magari dalla notizia di quella ragazza uccisa dal compagno, nonostante che le autorità fossero state avvertite. Lei, Emma, nemmeno aveva pensato di avvertire le autorità, solo Tommaso conosceva qualcosa e qualcosa i suoi genitori, ma non la famiglia di Marco, che invece, consapevolmente, aveva nascosto a se stessa, prima di tutto, la grave malattia del figlio.

 

Splendi più che puoi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Deliberato il progetto di mutare il corso della vita, Emma lo attua e con grande determinazione per salvare Martina e se stessa, ma anche Marco, che aveva vero bisogno di aiuto, perché lei cerca sempre di costruire con amore. Ma, non finiscono però le sofferenze, ma si apre la luce della speranza di un qualcosa di migliore nella vita… da conquistarsi ancora perché: “ L’amore scopre sempre il meglio di noi: la voglia di andare avanti, il coraggio delle nostre azioni, il desiderio di continuare a sperare”. Omnia vincit amor et nos cedamus amori», affermava Virgilio nelle Bucoliche, Emma fa propria l’indicazione del grande poeta latino e ci fa intendere che le vie dell’amore sono molte e diverse da quelle del romanticismo degli stenterelli, dove si riduce tutto al fatto che amore faccia rima con cuore. Emma ci fa comprendere che l’amore è capacità di riflessione, di intervento, che si traduce anche in aiuto, che non è solo l’accondiscendere alle richieste, ma anche il rifiutarle ed opera perché nessuno abbia a dolersi della situazioni con determinazione e verità.

L’amore cerca una vita normale, fatta di quotidianità affettiva e significativa e spera che essa come un’aureola debba circondare la nostra vita, ma l’amore è anche forza d’animo nelle difficoltà e nelle azioni da intraprendere, che pure possono anche essere dolorose, ma hanno per scopo proprio il bene, nonostante tutto. Questa prospettiva la rintracciamo anche negli altri romanzi di Sara Rattaro, e specialmente in Un uso qualunque di te.

Splendi più che puoi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)In questo ultimo romanzo Sara Rattaro bene delinea la protagonista e ce la pone in sintonia con la nostra stessa voglia d’amare. Infatti, Emma, la saggia Emma, sa che l’amore deve splendere e quindi ama, vuole amare e se ha patito l’abbandono con Tommaso e il dolore fisico e psichico l’ha avvinta con Marco, non rinuncia però mai a pensare che “la vita non è mai come ti aspetti, ma certe volte sa anche come farsi perdonare”,magari negli occhi della figlia, di una persona incontrata casualmente, nella persona di Filippo.

Romanzo saggio per chiunque abbia a cuore proprio il valore dell’amore e di quale portata di significato questo abbia nella vita di ogni uomo. Sara Rattaro ce lo fa vivere in Emma e nelle sue vicende, che ci invitano a riflettere sul valore delle relazioni e del bene che esse debbono portare a noi stessi, ai nostri compagni e compagne, ai figli e a chiunque incontriamo.

 Ciò che alla fine ci stupisce è la saggezza della figlia Martina, diventata “grande” e che dona felicità a Emma. Così con semplicità ci viene dato dalla scrittrice il grande messaggio intorno alla felicità che è unione di serenità di ragione e sentimenti, in modo che i desideri e le azioni siano conformi e diano armonia nella vita e nonostante tutto, Emma ci fa comprendere come l’amore può tornare sempre a splendere in ciascuno di noi.

 

Sara Rattaro nasce e cresce a Genova, dove si laurea con lode in Biologia e Scienze della comunicazione. Nel 2010 esce per un piccolo editore il suo primo romanzo Sulla sedia sbagliata. Nel 2011 scrive il suo secondo romanzo Un uso qualunque di te, che ben presto scala le classifiche e diventa un fenomeno del passaparola. Non volare via è il suo primo romanzo pubblicato con Garzanti. La scrittura di Sara e la sua voce unica hanno già conquistato i più importanti editori di tutta Europa, che hanno deciso di scommettere su di lei e di pubblicarla.

 

 

Sara Rattaro presenterò ai lettori di Monticello Conte Otto e non solo, il suo romanzo il 29 aprile 2016 alle ore 20,45 in Sala civica “Giovanni Bressan” a Cavazzale( vicino alle Scuole Medie).

 

nr. 15 anno XXI del 23 aprile 2016

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