NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Barbara Paolo

Geometra

di Mario Giulianati

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Barbara Paolo

Era sindaco il dott. Giorgio Sala, giovanissimo, e sedevo in Consiglio Comunale, in Sala Barnarda dall’inizio della legislatura, maggio 1970. Era la mia prima legislatura e quindi, secondo il modello del tempo, dovevo imparare osservando e facendo tesoro di ogni pur minima cosa che accadeva. Quasi mezzo secolo addietro rispetto ad oggi, un universo intero ormai alle spalle. Un consigliere del MSI, il dr. Carlotto si dimise a fine anno del 1972 e lo sostituì il Geometra Paolo Barbara. Un quasi sessantenne, nato quindi nel 1913, all’inizio molto riservato, quasi severo sia nell’esprimersi sia nell’abbigliamento. Mi pare di ricordare che i suoi vestiti, cappotti compresi, si attestavano sul grigio più o meno scuro, ma la tonalità era quella e tale appariva anche lui. Poi, un poco alla volta mi accorsi, ma non solo io, che la sua riservatezza era una forma di grande rispetto per l’Istituzione. Quindi un vestire e un pronunciarsi pacato e composto. Esattamente il contrario di quello che, a volte, troppo spesso, assistiamo nelle assemblee politiche al giorno d’oggi. In realtà era gentile e cordiale, sereno e attento al dibattito. Non alzava mai il tono della voce quando interveniva e lo faceva sempre con grande equilibrio utilizzando termini mai offensivi ma nello stesso tempo non rinunciava ad affermare i suoi principi.

Barbara Paolo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica) Era un esponente del Movimento Sociale Italiano, in anni in cui la parola d’ordine dei Partiti dell’Arco Istituzionale (mi sembra proprio che si dicesse così) era quella di non dialogare affatto con i colleghi del MSI-DN. Un atteggiamento, a pensarci bene, che non aveva molto senso e che però mi creò un autentico problema di coscienza. Finì la legislatura che in questo “muro” cominciavano a formarsi delle piccole crepe. Ma non ancora sufficienti a superare la grande barriera. Mi ripresentai alle elezioni del 1975 con il PSI e Barbara fece altrettanto nella lista del MSI-DN ed entrambi fummo eletti. Con Barbara entrarono in Sala Bernarda Gabriele Collese e Tonino Assirelli e la crepa nel muro si fece un pochino più larga. A dire il vero il merito non fu dei consiglieri dell’Arco Costituzionale ma proprio di quelli del MSI perché, seppur battaglieri, si dimostrarono sempre rispettosi delle opinioni altrui. La crepa si allargò ma non fu sufficientemente per far si che non commettessimo un errore proprio nei confronti del Consigliere Barbara geo. Paolo. Si doveva nominare un rappresentante del Consiglio nella Commissione Case Popolari e il MSI candidò Barbara. I nostri Partiti misero il veto e noi, purtroppo, ubbidimmo. Di questo mi rammarico ancora oggi. Era l’uomo giusto al posto giusto ma per una irragionevole scelta che definire ideologica mi pare proprio cosa sciocca, recammo un torto ad un uomo per bene e perfettamente qualificato. Quando morì, nel 1991, la commemorazione la tenni io, dal banco sindacale, e pubblicamente ammisi allora l’errore e me ne rammaricai. Purtroppo un po’ tardi. Verso la fine della legislatura si ammalò e rassegnò le sue dimissioni da consigliere. Negli anni era cresciuto il rispetto verso la sua persona e direi anche una forma di affettuosa amicizia tanto che il Consiglio tutto respinse le sue dimissioni e, almeno quella volta, fece la cosa giusta. Un difetto, al tempo comune a molti di noi, l’aveva anche lui. Fumava a più non posso e questa non era una cosa buona ne per la sua salute ne per quanti, compreso lo scrivente, si comportavano nello stesso modo. Altri difetti, quale persona politicamente esposta, non ne ho mai trovati e credo di poter affermare che certamente non ne aveva. Era persona buona e coraggiosa e dedita alla res publica con serena onestà intellettuale.

 

nr. 30 anno XXI del 3 settembre 2016

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