NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Nonno Primo
libero e coraggioso

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Primo

A beneficio di chi ancora non lo conoscesse: chi è stato Primo Piovesan?

Primo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Un personaggio che ha caratterizzato la vita vicentina nella prima metà del Novecento. Poliedrico attore, commediografo, scrittore, giornalista… si era fatto un nome nella nostra città, in particolare tra le due guerre mondiali, e ha sfruttato le sue doti per metterle a disposizione degli altri. Le numerose commedie pubblicate di Primo e gli articoli che parlano di lui rappresentano solo una parte di quanto ci ha lasciato in eredità: a mio modo di vedere mancava un testo per narrasse la sua storia, non solo come artista ma come cittadino legato alla sua terra".

Nel libro racconta alcuni luoghi della Vicenza del passato: corso Principe Umberto (oggi corso Palladio); il teatro Eretenio: una città che è molto cambiata, in meglio o no?

"I tempi sono cambiati, di conseguenza le abitudini della gente e gli strumenti messi a disposizione per vivere tali cambiamenti. Nella Vicenza in cui Primo si è imposto come personaggio pubblico c’era poco o nulla di quello che siamo abituati a vedere ai giorni nostri, ma forse c’era molto più da un punto di vista culturale,e forse di ideali. Il pensiero torna ai teatri storici come l’Eretenio, il Verdi, distrutti con gli ultimi bombardamenti e mai più ricostruiti. Recitare in quei palcoscenici doveva essere un’esperienza unica… Fare un paragone tra la città di allora e quella di adesso mi è però impossibile: questa la vivo e posso esprimere delle opinioni a riguardo, quella di un secolo fa posso solo immaginarla attraverso gli archivi e i racconti tramandati da chi era presente".

Primo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Vicenza fu la prima città in Italia ad aprire la Casa del Soldato: che significato aveva?

"In tempo di guerra gli uomini arruolati partivano per il fronte, gli altri aiutavano in città con ogni mezzo a disposizione. Primo fu giudicato "non abile" per un banale difetto fisico, allora ritenuto pregiudizievole, alla visita militare, e non partì per la guerra. Sfruttò quindi le sue armi - l’arte oratoria, una spigliata iniziativa e una cultura teatrale ormai acquisita - per sollevare il morale delle truppe prima, durante e dopo i combattimenti. I soldati che tornavano dal fronte feriti, stremati, abbattuti nel morale trovarono nella Casa del Soldato, ideata insieme ad altri personaggi dell’epoca, un luogo dove potersi curare, ma anche svagarsi assistendo a monologhi divertenti, commedie, spettacoli... Primo si rivelò un maestro in questo contesto".

In quegli anni il teatro aveva una valenza sociale?

"Certamente. La Casa del Soldato era solo una delle iniziative nate a Vicenza, talmente utile che fu imitata in altre parti d’Italia. Primo, durante i conflitti, si espose recitando anche sul fronte di battaglia, sotto i bombardamenti, per non far mancare il suo sostegno morale. Ma il teatro, come lo vedeva lui, era anche altro: appena terminata la guerra, scrisse nuove commedie e allestì spettacoli che spopolarono nei più importanti teatri del Veneto col chiaro intento di infondere speranze e lanciare messaggi di rinascita dopo i tremendi conflitti che avevano fiaccato la popolazione. Fu da quel momento che la sua strada si incanalò, tra teatro e giornalismo, verso il professionismo".

Primo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Perché ricorre nel finale al ricordo della finale di Coppa Italia del 1997 con la storica vittoria del Vicenza sul Napoli?

"Espediente letterario, colpo di scena o, più semplicemente, il desiderio di affiancare una passione che mi accomuna all’artista: quella per il calcio e, nello specifico, per il Lanerossi Vicenza. Primo era, tra le altre cose, un giornalista e cronista sportivo, scriveva per i biancorossi, esaltandone le imprese. Mi è quindi venuta l’idea di mescolare un’emozione forte come quella suscitata dalla più storica vittoria sportiva della nostra squadra a quella ancora più forte di poter incontrare e conoscere un personaggio così importante, e a me strettamente legato".

 

Nicola Piovesan è nato a Vicenza nel 1966. Laureato in Farmacia ha, negli ultimi vent'anni, conservato la passione per le diverse forme d'arte: autore di cortometraggi, fotografo, scrittore, si è rivelato a livello nazionale nel 2014 con la pubblicazione del suo primo romanzo: L'Ombra del destino (Europa Edizioni). Nel 2015 è uscito il suo secondo thriller, Il dossier Urania (Alter Ego Edizioni) e nel 2016 sono stati pubblicati il libro per ragazzi La battaglia degli anticorpi (Augh) e l'opera autobiografica Valdir e i ragazzi dello zoo di Malga Laghetto.

 

nr. 02 anno XXII del 21 gennaio 2017



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