NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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«Di sera la città è un cimitero»

Il consigliere delegato di "Vicenza È" Vladimiro Riva non ha dubbi: «Il centro va rivitalizzato»

di L.P.

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«Di sera la città è un cimitero»

Dal suo osservatorio privilegiato, quello del Consorzio Vicenza È, l'ente turistico più vicino e attento ai flussi degli stranieri che arrivano in città e provincia, il consigliere delegato Vladimiro Riva (che è poi il massimo responsabile) ha molte cose da dire. E interviene anche sull'intervista rilasciata a Tva Vicenza dal vicepresidente esecutivo di Italian Exhibition Group Spa Matteo Marzotto. Ecco quanto ha rilasciato al portale www.ladomenicadivicenza.it.



Riva, cominciamo dalle esternazioni di Marzotto rilasciate a Tva Vicenza?

«Di sera la città è un cimitero» (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Sì, ho sentito anch'io l'intervista, nella quale peraltro si sono affrontati vari temi. A mio parere credo sia giusto partire da un concetto fondamentale: le fiere internazionali orafe devono continuare a rappresentare, così come avviene da oltre mezzo secolo, un valore aggiunto alla città, che porta ricchezza a varie categorie, dagli albergatori ai ristoratori, dai commercianti ai tassisti, che nei giorni di apertura fanno una corsa dietro l'altra».

Secondo lei Vicenza è all'altezza di questi eventi?

«Sicuramente sì, visto la storia che ci lega alle mostre orafe. Ma sono convinto si debba fare di più, evitando così che la fiera orafa rappresenti una mucca da mungere e basta. Purtroppo spesso si ha l'impressione che questi eventi rappresentino un problema per la città, penso ad esempio ai disagi legati al traffico in zona industriale nei giorni di fiera. Invece come detto portano ricchezza, per questo le fiere orafe vanno difese e trattenute a tutti i costi».

Lei cosa propone per migliorare l'accoglienza di operatori provenienti da tutto il mondo?

«Nessuno ha la bacchetta magica, ma le idee esistono. Ricordo ad esempio che molti anni fa in occasione delle fiere dell'oro i tram della città venivano dotate di bandierine tricolori. Ma posso portare un altro esempio: ancora una trentina d'anni siamo andati in visita alla mostra orafa Basilea, che come Vicenza è una capitale mondiale dell'oro. Ebbene ricordo che appena scesi in stazione abbiamo notato che tutte le colonne erano state rivestite di carta dorata, giusto in tema. E anche tutto il centro era vestito a festa».

A Vicenza invece...

«Durante le fiere orafe la città non si presenta certamente bene, a partire dal centro storico per il quale ad esempio si potrebbe decidere di tenere accese le vetrine dei negozi sino ad una certa ora. Va detto che gli operatori, in occasione delle fiere, non affollano solo i ristoranti di prestigio, ma anche bar, gelaterie, trattorie e pizzerie. Ma se vanno a cenare in centro, poi quando escono trovano il deserto».

Purtroppo questo problema riguarda quasi tutti i giorni della settimana, è d'accordo?

«Assolutamente sì. A parte il sabato sera, e un po' il venerdì sera, in tutti gli altri giorni il centro storico è un cimitero. Cittadine più piccole, come Bassano e Castelfranco Veneto sono sicuramente più vive e frizzanti nelle ore serali e notturne. Con vantaggi economici per i commercianti, senza dimenticare che tutto ciò rappresenta un deterrente per gli episodi di criminalità».

Torniamo alle polemiche di Marzotto, che ha invitato tutti gli operatori locali attorno ad un tavolo per discutere...

«Di sera la città è un cimitero» (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Noi ci saremo, vogliamo contribuire ad animare la discussione, anche con proposte concrete. Anzi io rilancio la proposta: questo incontro facciamolo al più presto visto che l'argomento è caldo. Per questo, dopo aver sentito la vostra intervista, ho scritto al sindaco Variati per garantirgli la nostra disponibilità ad incontrarci tutti assieme».

Quando si augura venga convocato questo tavolo allargato?

«Compatibilmente con gli impegni, spero appena possibile, nell'arco di due-tre settimane. Il mio monito è di evitare di rinviarlo a fine estate, prima della rassegna orafa di settembre. Giusto esserci tutti, anche i rappresentanti del Comune e delle categorie economiche che hanno reali benefici dalle rassegne orafe».

Lei che è capo di un consorzio turistico come giudica le lamentele di Marzotto legate all'aumento dei prezzi negli hotel di Vicenza e provincia in occasioni delle rassegne orafe?

«Qui vanno fatti dei distinguo, partendo dal presupposto che in tutte le città del mondo esistono delle differenze di prezzi a seconda degli eventi e dei periodi. Ho visto sul vostro portale l'intervista al presidente degli albergatori (nel numero precedente, ndr.) e posso confermare che a Vicenza i prezzi sono più bassi rispetto ad altre città italiane in occasioni di grandi eventi fieristici. Se poi il confronto è con Rimini, faccio presente che a Vicenza ci sono 25-30 alberghi, mentre a Rimini ce ne sono 400-500: vale sempre la regola della domanda e dell’offerta».

Una polemica più sottile dello stesso Marzotto riguarda l'assenza del wi-fi nelle camere degli hotel di Vicenza.

«Allora mettiamola così, senza voler fare del sarcasmo. Se un operatore internazionale, abituato a girare tutto il mondo, non trova il wi-fi in camera può pensare che Vicenza sia una città da terzo mondo. Insomma è un servizio che di questi tempi dovrebbe esserci nelle strutture ricettive, almeno di un certo livello. Per quanto riguarda la gratuità di questo servizio il discorso è diverso: se nella scheda dell'hotel è indicato che si paga, nessuno si può lamentare. Nessun servizio deve essere necessariamente gratis».

Infine sulla vicenda di un tassista che si è rifiutato di caricare un'operatrice orafa di colore cosa pensa?

«Non posso dare giudizi visto che non conosco la vicenda. Ma attenzione che non si sia trattato di un equivoco. Qualche anno fa a Vicenza, sempre in stazione, è avvenuto questo fatto: un imprenditore si è avvicinato ad un taxi, il cui conducente ha rifiutato di farlo salire. A quel punto, di fronte ad una richiesta di spiegazioni, lo stesso tassista ha spiegato che stava aspettando un cliente che aveva fatta una prenotazione: in questo caso si era trattato di un malinteso».  

Parliamo del turismo a Vicenza: le ultime statistiche confermano il trend di crescita per la nostra città...

«È vero, le cose vanno decisamente meglio rispetto ai decenni scorsi, grazie ad esempio alla creazione di nuovi siti come il Palladio Museum e il Museo del Gioiello, sotto la Basilica Palladiana. Senza dimenticare ad esempio al grande successo che sta registrando a livello di presenze Palazzo Chiericati, anche grazie alle iniziative del direttore Villa: ora nello spazio di poche centinaia di metri, assieme al Teatro Olimpico e alla Chiesa di Santa Corona, c'è un trittico di grande prestigio. Tuttavia questo non deve essere considerato un punto di arrivo, ma di partenza».

In che senso?

«Che le mostre e le iniziative di richiamo non basta organizzarle ma bisogna promuoverle in giro per il mondo. Perché se ci si limita, come nel caso del Palladio Museum a fare pubblicità sulla stampa locale c'è il rischio che i turisti stranieri non siano a conoscenza delle belle rassegne promosse negli ultimi tempi. Per quanto riguarda il Museo del Gioiello credo sarebbe giusto potesse ospitare dei gioielli by Vicenza, giusto per onorare la storia del settore orafo nella nostra provincia».  

Si vocifera che in autunno potrebbe tornare una grande mostra di Goldin in Basilica Palladiana...

«Sarebbe un "colpo" importante per Vicenza, visti i numeri complessivi delle grandi mostre, mai registrate nella storia. Goldin è un grande imprenditore che investe moltissimo in pubblicità ma poi ottiene anche grandi risultati. E sa Perché sono importanti le grandi rassegne pittoriche nella nostra città?».

Perché?

«Perché Vicenza è una città meravigliosa, che però il turista medio, soprattutto straniero, conosce poco, soprattutto se paragonata con Venezia e Verona. Se qualcuno ha l'occasione di arrivare in città per una grande evento ha motivo di conoscerla. E alla fine, in molti casi, può decidere di tornare a visitarla per scoprirla meglio. Ma anche qui serve fare gruppo e remare tutti nella stessa direzione».

 

nr. 05 anno XXII dell'11 febbraio 2017

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