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Da molti anni uno dei temi riguarda il rilancio del centro storico di Thiene. Qual è la sua posizione in merito e quali strategie è pronto a mettere in atto?
AZZOLIN: «Il rilancio del centro storico dipenderà dalla capacità dell'amministrazione di creare coesione tra i commercianti. L'amministrazione uscente sembra invece essersi spesa molto per creare divisioni all'interno di una categoria che è stata di fatto privata di ogni rappresentanza e quindi della possibilità di esprimere la propria voce sulle scelte del comune. Costituirei una consulta per il centro storico, coordinata dalla amministrazione ma partecipata solo da operatori commerciali e del terziario, al fine di individuare assieme a loro ogni iniziativa di rilancio. Bisogna poi prendere atto che la società ed il modo di fare economia si evolve alla velocità della luce. Bisogna formare ed istruire i commercianti e dotarli di strumenti anche digitali e multimediali, per adattarsi a questo inarrestabile cambiamento, tornando allo stesso tempo a quel commercio di prodotti semplici, ma di nicchia, tanto apprezzato in passato e che faceva di Thiene un polo commerciale molto attrattivo. Per rilanciare il centro storico è importante investire sul turismo. Aprirò un nuovo dialogo con la proprietà del castello, con la nuova proloco, e con tutte, sottolineo tutte, le associazioni che operano sul territorio, perché a Thiene gli eventi e le manifestazioni si moltiplichino. Bisogna dare le chiavi della piazza ai giovani perché ne facciamo uno spazio musicale, creativo ed artistico, ovviamente nel rispetto della comunità in cui vivono e operano, perché i giovani possono ridare vita alla città. È ora di dire basta allo spettrale coprifuoco serale tipo città di walking dead, lasciando ai ragazzi, ai locali del centro storico fare musica».
CASAROTTO: «È fuori dubbio che anche i negozi del centro storico hanno sofferto e soffrono il drastico calo dei consumi a causa del protrarsi di una crisi economica che ha ridotto significativamente il potere d’acquisto delle famiglie e del ceto medio. A ciò si deve aggiungere la liberalizzazione degli orari, comprese le aperture domenicali, e la concorrenza della grande distribuzione che hanno ulteriormente destabilizzato il sistema (a questo proposito dobbiamo dire, per correttezza, che il problema sta a monte, nelle leggi europee, nazionali e regionali che sono state varate negli ultimi 10/15 anni e che i Comuni, che si trovano a valle del problema, hanno solo potuto e dovuto subire!). Fatta questa premessa doverosa, rispondendo alle domande e parlando del “rilancio” del centro storico di Thiene sono stati organizzati all’anno, e considero l’area del centro storico, oltre una quarantina di eventi nei fine settimana. Ora, se togliamo i mesi più freddi e il mese di agosto, restano 40 fine settimana, il che vuol dire che nella nostra città quasi ogni fine settimana si svolgono iniziative per animare e valorizzare il "salotto" cittadino. Allora che cosa dovrebbero dire i negozianti degli altri quartieri? Se non bastasse, per venire incontro alla crisi e alle richieste dei commercianti del Centro, l’amministrazione comunale ha comperato direttamente tutti gli addobbi e le luminarie natalizie, ha ridotto il plateatico agli esercizi pubblici, ha migliorato e potenziato i parcheggi vicini al centro storico, mettendo gratis o a disco orario molti dei parcheggi che fanno da corona al Centro Storico, raggiungibile da tali parcheggi in 2-3 minuti a piedi. Che cosa può fare ancora di più il Comune di quello che ho detto? Riaprire alle auto il centro, come chiedono alcuni? Io non credo che sia questa la panacea ai problemi dei negozi del Centro. Mi si vuole far credere che l’apertura a senso unico a scendere dal centro storico, con il solo passaggio (attenzione, non si chiede la sosta!) delle auto sarebbe un grande aiuto per il rilancio del commercio nel Centro Storico. Io proprio non ci credo, comunque il tema del Centro Storico chiuso o aperto al traffico fu deciso dopo una consultazione popolare che decretò un risultato schiacciante, per cui ogni eventuale riapertura al traffico dell’isola pedonale, per quel che mi riguarda, dovrà passare “democraticamente” per un nuovo referendum cittadino».
LAZZARI: «Il centro storico sicuramente deve essere rilanciato, ha bisogno di un miglioramento immediato sia per i nostri commercianti, sia per i cittadini stessi sia per essere attrattivo per gli altri. Già dal nome della nostra lista si capisce chiaramente quale sia il nostro intento per quanto riguarda la nostra città: rigenerare. Ci impegneremo come gruppo infatti a promuovere le manifestazioni presenti e ampliare l'offerta inoltre incentiveremo il decoro urbano con una serie di accorgimenti degni di Thiene. In centro storico sono presenti molte attività commerciali ed infatti reputiamo che se i commercianti stessi fossero incentivati ed inoltre premiati il centro ne risentirebbe positivamente per questo abbiamo pensato al “Premio Diversità” che garantisca sgravi fiscali a tutte le attività commerciali che mantengono decoroso e piacevole il proprio negozio e le proprie vetrine e/o sponsorizzano in modo innovativo e corretto le proprie tipicità, promuovendo così il comune di Thiene».
COMBERLATO: «Ogni settore commerciale ne ha risentito, ma in particolare il commercio di vicinato determinando l'abbandono degli immobili e un quadro di degrado urbano. Compito dell'amministrazione comunale sarà adottare una politica di salvaguardia del tessuto commerciale applicando strumenti urbanistici propedeutici ad una ripresa dell'interesse del privato ad investire nell'attività commerciale. Revisione della tariffazione dei parcheggi».
SCHNECK: «Il vero problema è tornare a far crescere il reddito locale e quindi i consumi. I rimedi per Thiene sono le politiche di attrazione e di servizi infrastrutturali idonei come corollari ma non meno importanti per il rilancio del centro storico. Nel settore sono convinto della chiusura domenicale per i supermercati».
Nelle settimane scorse si è tornati a parlare della possibilità di creare nell'Alto Vicentino un'unica grande città. Lei cosa pensa?
AZZOLIN: «Sulla grande città esprimo grande perplessità. Abbiamo comuni che non dialogano tra loro e non riescono a fare rete, non vedo allo stato quali siano le premesse per costituire una grande città. In seno alla conferenza dei sindaci vi sono sindaci che fanno il bello ed il cattivo tempo ed altri, tra cui cito a proposito il nostro sindaco uscente, che tendono piuttosto ad appiattarsi su posizioni di altri senza partecipare attivamente ad un progetto che sia realmente condiviso. Ne è esempio in questi giorni il tentativo di depredare l'ospedale di Santorso, costato un enorme sacrificio alla nostra comunità, di molti primariati trasferiti di fatto all'ospedale di Bassano del Grappa. Infastidisce in particolare il fatto che su questi argomenti particolarmente delicati, i cittadini e la collettività non vengano mai coinvolti, se non come soggetto passivo che subisce decisioni di gruppi di potere. In questo momento, Thiene non ha il necessario peso specifico per farsi capofila di un simile progetto e rischia, con questo atteggiamento di passiva accondiscendenza, di diventare una periferia di questa utopica grande città. Mi batterò con tutte le mie forze perché ciò non accada».
CASAROTTO: «È sicuramente un tema affascinante e di attualità, al quale penso spesso con interesse e che mi trova favorevole. Di fatto, l’Alto Vicentino, visto dall’alto appare già oggi come un’unica grande città diffusa, di circa 200 mila abitanti. È chiaro che, come si dice, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ma, se per il momento è ancora un sogno, bisogna crederci e lavorare perché tutto ciò possa diventare, un giorno, realtà. Il processo sarà lungo e non semplice, ma la strada da percorrere è indicata: dobbiamo, come sindaci dell’Alto Vicentino, lavorare assieme partendo dalle buone pratiche da condividere e dalla gestione dei servizi in comune, come già stiamo facendo in tema di rifiuti, gestione del ciclo dell’acqua, condivisione del servizio di Polizia Locale e dei servizi turistici. Un altro passo in avanti potrà venire dalla pianificazione comune in campo urbanistico, commerciale e creando una centrale unica di committenza per i lavori pubblici e gli acquisti. Infine, il sostegno alla progettazione comune per intercettare i fondi europei deve diventare un ambito privilegiato nel quale lavorare sempre più in sinergia».
LAZZARI: «Premesso che, con la nascita delle città metropolitane, la grande città dell’Alto Vicentino non è più una novità c’è da ricordare che l’Europa mette a disposizione per l’Italia 70 miliardi circa per gli Anni 2014-2020. Questi fondi vengono stanziati qualora vi sia un progetto che coinvolga più realtà locali per tanto quando più comuni tra loro si mettono in rete. Reputiamo in maniera convinta che l’idea di costituire un’unica grande città sia una scelta necessaria di opportunità e di interesse per la nostra cittadinanza, sia per la diminuzione della spesa pubblica sia perché sarebbe vantaggiosa per poter sfruttare così i fondi strutturali per creare una città all’avanguardia, efficiente e smart. Come gruppo Rigenerare Thiene saremo promotori di questa idea».
COMBERLATO: «Sinceramente non ne ho sentito parlare,ad ogni modo non credo sia una cosa fattibile. Sicuramente ne risentirebbero i servizi e i piccoli centri. A mio avviso non siamo pronti per una fusione di queste dimensioni».
SCHNECK: «Intanto parliamo di politiche sovracomunali con i sindaci attuatori di un programma sinergico nelle tematiche d'area condivise. Concretamente si deve operare per una forte integrazione di macroarea come già in atto in tema di servizi ma da potenziare sui temi urbanistici, ambientali e infrastrutturali. Essenziale è che la comunità si identifichi in un sistema allargato. Poi parlare di città in termine istituzionale è inattuabile sia oggi che nei prossimi decenni, vedi Bassano e la storia infinita delle province».
nr. 20 anno XXII del 27 maggio 2017