NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Hanno ucciso l’orsa

Il nuovo libro del vicentino Giancarlo Ferron

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Hanno ucciso l’orsa

Il 12 agosto 2017 un uomo in divisa imbraccia una carabina con il colpo in canna. La croce di mira si posiziona sul cuore dell’orsa. Una deflagrazione squarcia il silenzio della montagna. È stata uccisa un’orsa, un animale con un valore biologico altissimo, una specie particolarmente protetta che nessuno può toccare. Eppure qualcuno ha deciso che si doveva abbattere.Parte da qui il nuovo libro del vicentino Giancarlo Ferron Hanno ucciso l’orsa (Edizioni Biblioteca dell’Immagine), da quello che l’autore considera un fatto gravissimo che ha visto coinvolta l’orsa uccisa e tutte le persone che, in veste diversa, hanno avuto a che fare con questa specie e con questo soggetto.

Hanno ucciso l’orsa (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica) La conservazione e la tutela degli animali selvatici mi sta molto a cuore così ho voluto occuparmi a modo mio dell’orsa uccisa: ho immaginato di parlare con la sua voce. Sono andato nella foresta e sono diventato l’Orsa, poi l’istituzione che ne ha decretato la morte e l’uomo in divisa che le ha sparato. Nel libro si parla dell'uccisione di un’orsa. Si tratta di un animale particolarmente protetto che, nel nostro paese, non si può abbattere a caccia e neppure con permessi speciali. L’orsa è stata uccisa per motivi di sicurezza pubblica. Ogni giorno vengono uccisi un sacco di animali, più simpatici, meno simpatici, più o meno belli, ma l’uccisione di questa orsa ha risvegliato le coscienze e ha fatto parlare, scrivere, dichiarare e manifestare tanta gente. Nella maggior parte dei servizi che ho letto sui giornali, visto in televisione o in rete, si tratta di dichiarazioni, pareri o commenti espressi da profani. Invece ho notato un certo silenzio da parte di chi avrebbe avuto titolo per parlarne e, questa constatazione, mi ha fatto infuriare. Sembra che del parere degli esperti non gliene freghi niente a nessuno. Meglio urlare, manifestare, imprecare a vanvera senza sapere neppure di che cosa si sta parlando. È forse troppo faticoso ascoltare, informarsi, considerare, pensare e poi farsi una opinione. Chi mi conosce sa quanto mi sta a cuore la tutela della natura e degli animali selvatici, per questo in molti mi hanno chiesto espressamente di schierarmi pubblicamente contro l’uccisione dell’orsa. Non ho voluto farlo nell’immediato; avevo già deciso di affrontare la questione a modo mio. Ho immaginato di poter calarmi nei panni di ogni protagonista della vicenda e diventare interprete del suo sentire, e come in un'opera teatrale mi sono quindi trasformato di volta in volta in un personaggio diverso: Orsa, Istituzione, Uomo in divisa, Voce narrante. Parlando in prima persona ho provato a spiegare il punto di vista di chi non viene mai ascoltato.

Hanno ucciso l’orsa (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Sono una voce che si sposta di essere in essere per interpretare i fatti, l’istinto, il pensiero e il sentire dei protagonisti in merito ad un certo argomento che m’impegna da tutta la vita - scrive l'autore nelle prime pagine del libro - . Lo faccio con profondo senso del dovere in qualità di persona informata sui fatti, come recita il Codice di Procedura Penale. Non ce la faccio più a vivere in questo mondo di tuttologi in cui tutti sanno tutto di qualsiasi argomento. Nessuno che abbia mai un dubbio, una perplessità. Nessuno che dica mai: “Non lo so, non ne sono sicuro, non è il mio mestiere, non conosco la verità dei fatti”. Solo certezze, in qualsiasi campo, solo certezze. Solo posizioni estreme e contrapposte, opinioni urlate da bocche che sputano parole e schizzi di saliva come se sparassero. Tutti a dare ragione a quell’infervorato passante, intervistato per caso: nessuno sa chi sia o che cosa faccia di mestiere ma questo dichiara, con fermezza, che hanno fatto bene ad ammazzare l’orso. Nessuno che gli chieda se ha mai visto un orso in vita sua, quanti libri ha letto su questa specie, di che cosa si occupa nella vita, quali sono le sue passioni e le esperienze del mondo animale. Nessuno gli chiede nulla di tutto questo. Solo a dargli ragione e a vomitare sentenze: “L’orso è pericoloso, non può stare in un ambiente così abitato” – “L’orso fa un sacco di danni agli animali allevati” –“Prima o poi l’orso sbranerà qualcuno, dobbiamo proprio aspettare il morto? Quando c'è la possibilità di mettersi in mostra non mancano le interviste o gli interventi spontanei dei “famosi”: attori, poeti, scrittori, pittori, ex bracconieri, scalatori, critici, cantanti che, ovviamente, non sanno neppure da che parte l’orso abbia la coda, ma si permettono di dire la loro a favore o contro il fatto che l’orso è stato ammazzato. Non che le persone non possano avere una loro opinione su qualsiasi cosa ma, dico io, se sei un famoso che può spostare l’opinione degli altri, o sai quello che dici o faresti meglio a startene zitto.

Hanno ucciso l’orsa (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Avere certezze è facile come inforcare un paio di occhiali con lenti colorate: se le lenti sono rosse il mondo per te sarà tutto rosso, se sono verdi il mondo sarà tutto verde. A me non capita quasi mai di avere certezze, forse sarà perché mi occupo di natura, di animali e piante. Una volta ho raccolto alcune manciate di foglie cadute dallo stesso albero: le ho distese tutte, ordinatamente, sopra un tavolo e le ho confrontate con molta attenzione. Nessuna foglia era uguale a un’altra, tutte simili per forma ma diverse, anche solo leggermente, per dimensione e colore. La Natura è un argomento nel quale è difficile avere certezze. La Natura, fra le altre cose, insegna la curiosità, la prudenza, il dubbio, l’umiltà. Insegna che ogni vita è condizionata dal calore del sole, dalla temperatura e qualità dell’aria, dalle caratteristiche del terreno, da tutte le altre vite intorno e da un milione di altri fattori, compreso il caso, il fato e Dio.

A Giancarlo Ferron, che presenterà il libro venerdì 28 settembre alle 18.00 alla libreria Galla di Vicenza, abbiamo rivolto alcune domande sulle questioni che il tema solleva.

Hanno ucciso l’orsa (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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