NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La città della rinascita

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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La città della rinascita

Abbiamo incontrato Pulin rivolgendogli alcune domande.

Perché ha voluto dedicare un libro alla Vicenza degli anni Cinquanta?

La città della rinascita (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Io ho vissuto gli anni Cinquanta, quelli della mia giovinezza ed ho dei cari ricordi. Poiché non mi considero uno scrittore, al massimo un diarista, non potevo non raccontare ciò che ricordavo di quel periodo soprattutto assistendo ai grandi cambiamenti che stavano avvenendo in città, quali la ricostruzione, l'incipiente innovazione industriale, le novità che ogni giorno arrivavano da ogni dove, come il frigorifero, la Vespa e la Lambretta, la televisione e poi le utilitarie 600 e 500 che aprivano a tutti i Vicentini spazi e prospettive nuove. Si vivevano emozioni a non finire, come i film americani, lo sport con Bartali e Coppi in primo piano, l'avvio della Fiera Campionaria, il ritorno delle giostre e tante altre cose nuove, tanto che esperti, tempo dopo, definiranno gli anni Cinquanta, come mitici".

Com'è nata la collaborazione con Scotolati?

"Come tanti vicentini, anch'io ho conosciuto Gabriele Padovan - in arte Scotolati - prima, attraverso i suoi graffiti sui muri della città, poi incontrandolo al Patronato Leone XIII dove entrambi eravamo curiosi delle iniziative dei Giuseppini, come i corsi di serigrafia, disegno, fotografia o solo per bere anche un caffè. L'ho poi seguito nel corso degli anni durante tutte le sue iniziative come i calendari, i fumetti, varie storie e tutte le cose che faceva. Scrivendo il libro ho pensato a lui, poiché i racconti, pur essendo veri e seri, sono stati scritti in chiave ironica. Ciò perché il testo non voleva essere un saggio, ma solo rilevare la vita vera della gente alle prese con i grandi cambiamenti dell'epoca. Per questo ho pensato all'amico Scotolati e ai suoi disegni per l'illustrazione dei singoli capitoli, poiché sono sempre piacevoli, originali, e, appunto, venati di ironia".

Qual era la caratteristica principale della città in quegli anni?

"Un gran daffare in tutti i settori, una grande vivacità, soprattutto culturale; gruppi di giovani scrittori e pittori, salivano alla ribalta. Le iniziative erano molte. Poi, la città non era caotica. La circolazione non creava problemi ma con lungimiranza si pensava già al progresso che l' avrebbe coinvolta. Esempio, la nuova circonvallazione di Viale Milano che deviò il traffico, così il Corso Palladio fu sgombrato dai diversi veicoli che cominciavano ad intasarlo. Fu, all'inizio, un grande trauma per i cittadini".

La città della rinascita (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)E quale quella dei vicentini di allora?

"La stragrande maggioranza dei cittadini, operai, impiegati, artigiani, commercianti, statali o altri viveva ovviamente del proprio lavoro ma il reddito non comportava tra una categoria o l'altra delle forti disparità, perciò non c'erano invidie o recriminazioni. Nasceva invece una forte solidarietà tra tutti. Poche le invidie. Molta invece la gioia di vivere in allegria - tanti film di allora, erano in chiave comica. Una poetessa vicentina scriverà, anni dopo:....ma penso ai bei tempi passà quando che poco te gavivi da magnar, ma ghe gera più voja de cantar...".

Tra i personaggi che descrive nel libro, quali sono quelli che rammenta con più affetto?

"Ho fatto parlare e agire la gente di strada, quella di ogni giorno e che in quegli anni, hanno collaborato a ricostruire la città, con sacrifici, impegno e serietà. Forse senza saperlo, sono stati loro i mezzi che la Storia ha usato per effettuare quel passaggio da una Vicenza, povera, contadina e sobria ad una più industriale e moderna, propedeutica del progresso che stava arrivando".

C'è un ricordo particolare che conserva?

"Ricordo e ringrazio la mia amica Nelda Gallo, poetessa vicentina che mi regalò il suo libro di poesie ‘Vicenza mia’, con il quale ha fatto emergere alcuni episodi di vita locale degli anni Cinquanta. Da alcuni di questi ho tratto lo spunto per qualche frammento".



nr. 35 anno XXIII del 6 ottobre 2018

La città della rinascita (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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