Dopo L'altopiano delle meraviglie, com'è nata l'idea di questo nuovo libro?
"L'idea nasce da una frase di Mario Rigoni Stern quando citava il brivido della creazione aspettando l'alba. Me la descrisse un giorno che ci incontrammo vicino a casa sua. Lui parlava, e io lo ascoltavo attentamente. Quando arrivò l'alba io d'istinto lo interruppi dicendo: Ecco, Mario, questo è il momento che io aspetto per immortalare le prime luci che illuminano e creano le ombre sul nostro altipiano. “Certo,- mi rispose lui - quella è la luce della creazione. Il mio pensiero corse velocemente a immaginare un nuovo progetto assieme e sembrò come se mi avesse letto dentro. Da quel momento cercai di fotografare ancor di più quella luce di cui mi aveva parlato. Ora dopo diversi anni ho realizzato un sogno e ringrazio i suoi famigliari per aver creduto in questa nuova pubblicazione".
Qual è la caratteristica paesaggistica che rende l'altopiano così "fotogenico"?
"L'altipiano con la sua conca centrale dove sono nati gli antichi 7 Comuni è attorniato da prati e pascoli che lo definiscono unico per la sua natura. Circondato da boschi e montagne che mutano nelle stagioni lo racchiudono in una magia sempre nuova, una continua attrazione per gli amanti della fotografia naturalistica".
Come spiegherebbe il brivido e la luce della creazione, di cui parlava Rigoni Stern?
"Sinceramente non avevo mai avvertito quel brivido e quel fremito della natura al sorgere del sole prima che Mario Rigoni Stern me ne avesse parlato. Poi però lo sperimentai personalmente: qualche attimo prima che il sole esca all'orizzonte la natura freme, non è l'aria, ma un qualcosa che fa vibrare l'erba, le fronde degli alberi intorno, fino a trasformarsi in un brivido che percorre il tuo corpo. Poi tutto ritorna come prima e segue un nuovo giorno".
Com'era il suo rapporto di amicizia con Rigoni Stern?
"Ho conosciuto Mario quando ero ancora molto giovane. Abitava nella mia stessa contrada - Valdorco - ma non avevo confidenza con lui. Ricordo che un giorno mi ero recato con mia zia all' ufficio del catasto del comune di Asiago dove Mario lavorava come impiegato. Mi presentò Mario dicendomi “Conosci questo signore? È lo scrittore, è il sergente nella neve che stai leggendo”. Mario quasi incredulo mi mise subito alla prova dicendomi: vediamo se ti ricordi come inizia il libro. Io risposi: Ho ancora nel naso l'odore che faceva il grasso sul fucile mitragliatore arroventato. Ho ancora nelle orecchie e fin dentro il cervello il rumore della neve che crocchiava sotto le scarpe, gli sternuti e i colpi di tosse delle vedette russe... Mario fu sorpreso che un ragazzo così giovane avesse letto il suo primo libro. Fui promosso. Poi negli anni l'amicizia si rafforzò scoprendo reciprocamente che eravamo in qualche modo in simbiosi in quanto io presentavo la natura con le mie fotografie e lui la descriveva nei suoi libri".
C'è a suo avviso qualcosa che i vicentini dovrebbero riscoprire o apprezzare di più nell'altopiano?
"Rispondo ai vicentini e non solo, a tutti, compresi gli altopianesi. Godere la nostra natura con rispetto prestando più attenzione e saper stupirsi delle piccole cose e scoprire così, nel silenzio, richiami e canti che altrimenti sarebbero ignorati".
Roberto Costa nasce nel 1945 ad Asiago, dove tuttora risiede. Fotografa da sempre la natura dell’Altipiano dei Sette Comuni; è risultato primo classificato nel 6° concorso fotografico nazionale della federazione nazionale della caccia e primo classificato nel 1° concorso fotografico Mario Rigoni Stern I grandi animali delle montagne italiane organizzato dal Cai. Ha pubblicato L’Altipiano delle meraviglie, con testi di Mario Rigoni Stern, Altopiano cuore della natura con testi di Patrizio Rigoni, e il Dvd L’Altipiano delle meraviglie. Ha partecipato con molte fotografie, compresa quella di copertina, al libro L’Altopiano dei Sette Comuni e a molti numeri della rivista Asiago Magazine. Ha allestito molte mostre fotografiche in tutto il Veneto.
Mario Rigoni Stern è nato ad Asiago nel 1921, ha combattuto tra gli alpini su tre fronti durante la Seconda guerra mondiale (Francia, Albania, Russia), subendo poi venti mesi di lager tedesco per il rifiuto di aderire alla Repubblica di Salò. Occupa una posizione di assoluto rilievo nel panorama degli scrittori italiani della seconda metà del novecento. Oltre ai suoi numerosi libri di successo, ha pubblicato, avvalendosi delle immagini fotografiche del fotografo naturalista Roberto Costa, il volume fotografico L’Altipiano delle meraviglie, realizzato in 40.000 copie. Tra i temi principali delle sue opere spiccano il senso della storia e della memoria, la difesa dell’ambiente naturale e un codice etico riconoscibile a tutte le latitudini. È scomparso nel giugno del 2008.
nr. 42 anno XXIII del 24 novembre 2018