Un anno senza tifosi, per i giocatori del Vicenza.
Un anno senza stadio, per i tifosi del Lanerossi.
Un rapporto che si è interrotto non per incompatibilità di caratteri o perché l’affetto è sfumato, ma solo per quel maledetto virus che ha stravolto ogni aspetto delle nostre vite. E anche il calcio, quella passione che tante volte fa arrabbiare, ma che ai tifosi biancorossi si era finalmente decisa di regalare tante gioie la stagione scorsa…
L’ultima allo stadio Manuzzi di Cesena, fine febbraio del 2020, esattamente un anno fa. Là il Vicenza di Di Carlo centrò una netta vittoria che permise di prendere il vantaggio di punti utile poi perché fosse decretata poi la promozione in serie B.
A un anno di distanza le immagini delle partite del Lane mostrano ben altra realtà: spalti desolatamente vuoti, un silenzio surreale durante le partite, la gioia del gol strozzata in gola, perché esultare davanti a uno schermo o con l’orecchio a una radio è tutt’altra cosa.
E il Vicenza le conseguenze di questa assenza dei tifosi le sta pagando care: 12 partite giocate al Menti in questa stagione, 1 sola vittoria, contro l’Ascoli, in pieno recupero, con un gol di un difensore. 1 vittoria e 11 non vittorie, quasi tutti pareggi, coi quali si fa poca strada. Quel calore del pubblico che non c’è avrebbe certamente regalato qualche punto in più, ne sarebbero bastati 3 o 4 per avere ben altra classifica…ma tant’è, non ci si può far nulla e allora sta ai giocatori biancorossi prenderseli lo stesso quei punti. E quando ci si ritroverà tutti assieme al Menti, sarà ancora più bello.