Volevano aprire una scuola di lingue, ma l'attività non decolla; la trasformano in società specializzata nell'organizzazione di viaggi studio: il covid la stronca. Lui 40 anni, lei 35. In pochi anni raggiungono un livello drammatico di indebitamento: 500mila euro. La disperazione. Mille pensieri. Anche drammatici. Poi il coraggio di chiedere aiuto. In loro soccorso arriva la legge 3 del 2012, più nota come Salva suicidi.
Una legge nata sulla scia dei tanti drammi legati alla crisi economico finanziaria del 2008. Oggi, che su famiglie e imprese è tornata un'ombra minacciosa legata alla della pandemia, «La legge è di nuovo un aiuto, anche sociale, per rimettere in pista persone indebitate in maniera incolpevole», spiega il legale della coppia, Monica Pagano. Essa consente l'alleggerimento dei debiti, frena gesti disperati, evita l'ingarbugliamento nelle trame dell'usura. «Quello ottenuto al tribunale di Vicenza è un risultato estremamente positivo, che restituirà ai nostri assistiti una vita normale».
Si avvia il processo di esdebitazione, sulla base del patrimonio dell'indebitato, che di solito si risolve nel giro di 4 anni, al contempo inizia anche un percorso di alfabetizzazione finanziaria: si insegna la gestione del denaro. E la coppia, così, riuscirà a stralciare circa il 70% del passivo.
nr. 16 anno XXVI del 18 aprile 2021