In questo periodo di emergenza sanitaria le case di riposo, oltre alla carenza di personale infermieristico, stanno facendo i conti anche con la mancanza di medici. Accade, ad esempio, al centro servizi per anziani della Fondazione Marzotto, dove alcuni specializzandi in medicina generale, venuti a conoscenza che l'esperienza nelle RSA non è conteggiabile ai fini della graduatoria, hanno preferito lasciare il loro incarico.
«È una situazione che ci mette in seria difficoltà – le parole di Roberto Volpe, Presidente dell'Unione Regionale degli Istituti Per Anziani -. Ogni medico si trova dover seguire 60 pazienti; ciò significa che se un medico lascia l'incarico 60 persone si trovano costrette a trovare un nuovo medico. Sarebbe invece fondamentale garantire all'anziano una continuità assistenziale e terapeutica, ma a queste condizioni non è possibile assicurarla».
Stando alle disposizioni ministeriali, tra gli incarichi che i giovani corsisti possono svolgere non vi è quello che prevede l'assistenza nelle case di riposo. «Si tratta di una norma assurda – continua Roberto Volpe -. Noi abbiamo scritto alla Regione Vento una lettera affinché si intervenga in sede nazionale. Queste disposizioni sono inaccettabili».
nr. 25 anno XXVI del 20 giugno 2021