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Vaccinarsi, per i medici, non è un’opzione, ma un obbligo. Lo stabilisce la legge 76 del maggio di quest’anno che individua nell’asl il controllore. L’iter che porta al provvedimento disciplinare prevede infatti che sia l’azienda sanitaria a verificare il motivo che spinge un camice bianco a non vaccinarsi. Poche le motivazioni considerate esoneranti tra cui la gravidanza o un parto, patologie gravi e incompatibili con il siero anti covid. Se nessuna di queste sussiste, scatta la sospensione.
L’Ordine dei medici, organo sussidiario dello Stato, provvederà quindi a sospendere i medici segnalati e avvisati dalle Ulss di appartenenza.
In Italia non si sono ancora vaccinati 1 milione e 900 sanitari. Nell’Ulss 8 Berica sono 400 i medici che non hanno ricevuto nemmeno una dose, ai quali vanno aggiunti i 1200 lavoratori delle strutture di accoglienza degli anziani. A tutti loro è già stata recapitata una lettera con la richiesta di chiarimento. Avranno tempo fino al 31 dicembre per mettersi in regola, intanto però, se la linea di principio dovesse rimanere sul no vax, saranno temporaneamente sospesi
Intanto prosegue la corsa alla vaccinazione dei vicentini. A preoccupare i medici di base è l’avanzare delle varianti. Una decina i vicentini a oggi infettati dalla variante delta.
nr. 26 anno XXVI del 27 giugno 2021