Bastano poche note e piazza dei Signori è conquistata. Antonello Venditti, artista vero, artista intergenerazionale, capace di richiamare stuoli di trenta e quarantenni, a dispetto dei suoi 72 anni. 18 gemme del suo repertorio, e bastano pochi titoli per dire tutto, da Bomba o non bomba a Ci vorrebbe un amico, In questo mondo di ladri e Roma Capoccia.
E per ogni pezzo Venditti racconta genesi e segreti: si finisce a parlare di amori, conquistati e persi, tradimenti, sogni di gioventù e di una depressione dalla quale – racconta il cantante – sono uscito grazie a Lucio Dalla.
Mi sento super, sono AstraZeneca io, scherza. E subito prima di intonare Notte prima degli esami ormai inno ufficiale di generazioni di maturandi spiega che quel Paolo Rossi era un ragazzo come noi in origine non si riferiva al grande campione. Ma le canzoni – aggiunge Venditti – non sono mai solo di chi le scrive e quindi è giusto che pensiamo a lui quando la cantiamo. Paolo Rossi che vi appartiene che è il vostro Paolo Rossi, e nostro, di tutti.
E promette, Venditti, che nel 2022 ci sarà una grande festa in tributo a Paolo Rossi nel quarantesimo dei Mondiali di Spagna.
Si accendono le luci qui sul palco, ma quanti amici ho intorno che viene voglia di cantare. Una serata da ricordare per Vicenza, ed è bello riscoprirsi tutti, alla fine, figli di una vecchia canzone…