NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Quattro vittime consigliari

di Mario Giulianati
21 dicembre 2013

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Interventi

DALLE_RIVE_SILVIA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il fatto: alle ultime elezioni amministrative, in un seggio, il n. 62, veniva effettuato un conteggio delle preferenze in modo errato, e questo faceva si che due candidati, appartenenti uno alla Lista Variati e no alla lista del PD, fossero penalizzati e il loro seggio consiliare venisse così attribuito ad altri candidati. Da qui partono dei ricorsi che si concludono con il riconteggio delle schede e quindi con la ristesura delle graduatorie che, tramite un verdetto del TAR, che dovrebbe pronunciarsi in merito entro febbraio 2014, riporterà la normalità in Consiglio Comunale restituendo i seggi ai candida ti realmente vincitori. Le quattro persone coinvolte sono Fioravante Rossi (Lista Variati) nota personalità della vita pubblica vicentina, e Lorenza Rizzini (Pd), quelli temporaneamente esclusi, e Monica De Bortoli (LV) e Silvia Dalle Rive (Pd) che sono le consigliere proclamate vincenti. La signora Monica De Bortoli non intendendo attendere il giudizio del Tar, prende atto del risultato del nuovo conteggio delle schede e dichiara, in Consiglio Comunale, che (Giornale di Vicenza) “Non ho i numeri per restare in aula e quindi MONICA_DE_BORTOLI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)preferisco lasciare il Consiglio così come la delega del sindaco all’orientamento giovanile. Ciò non toglie che confermo la mia volontà di continuare a lavorare per questa città, anche nel rispetto degli oltre 200 elettori che hanno scritto il mio nome sulla scheda elettorale”. Parole, e scelta, che hanno suscitato l’apprezzamento di rappresentanti dell’Esecutivo, della Maggioranza e anche della Opposizione. Diverso atteggiamento viene assunto dalla Consigliera Silvia Dalle Rive del Partito Democratico, che dichiara, sempre riportato dal Giornale di Vicenza, che “Mi avvalgo della decisione di non dimettermi perché non ho commesso alcun atto illecito e mi dispiacerebbe dover rinunciare al mio posto in graduatoria per colpa di un errore indipendente da me. Risulterò la prima dei non eletti: potrò essere ripescata”. Due scelte direi nettamente diverse, ma che mi paiono ambedue frutto di valutazioni apprezzabili. La prima, come dice il Consigliere Claudio Cicero rappresenta un esempio per quei tantissimi che l’istituto delle dimissioni non sanno nemmeno cosa sia. La seconda, che non pare essere stata applaudita, a mio avviso dimostra una sensibilità politica matura e cosciente. Sa che la decisione del TAR con ogni probabilità la farà decadere ma sa anche che il suo impegno elettorale, che sicuramente è costato fatica, perseveranza, scelta politica anche di altri appartenenti al suo Partito, non andrà disperso. Se la scelta delle dimissioni ha un sapore che definirei quasi sentimentale, e quindi apprezzabilissimo in un’epoca di assalti e di risse politiche, di indifferenza verso gli altri, la scelta di rimanere in campo fino all’ultimo minuto non mi pare poter essere liquidata come attaccamento alla poltrona, ma come una valutazione razionale, e quindi positiva, dei fatti, degli antefatti e dei possibili futuri sviluppi sul piano strettamente politico-amministrativo di una situazione in itinere. La conclusione che traggo è che per un errore, anche banale se vogliamo, vi sono state quattro vittime alle quali qualcuno dovrebbe almeno sentire il dovere di chiedere scusa.



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