NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La guerra dell’assessore alla sicurezza

di Mario Giulianati
1 marzo 2014

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Interventi

08_DARIO_ROTONDI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)I dati in effetti parlano chiaro. Nel 2013 gli agenti della polizia locale hanno staccato 1031 verbali: tutti da 500 euro. Un dato significativo. Soprattutto per le casse comunali che incasserebbero più di 515 mila euro. Ma il condizionale è più che mai d'obbligo, visto che nessuna prostituta ha saldato il conto. Stesso discorso nel 2014. Tra gennaio e febbraio sono state multate 117 ragazze, ma nessuna ha versato i 500 euro”. Il Giornale di Vicenza ci informa che la campagna contro la prostituzione prosegue e da i frutti che leggiamo. Le multe inviate alle signorine della notte non vengono pagate. Nessuna. Ma ci fa sapere l’Assessore Dot. Dario Rotondi che comunque servono per avviare la pratica del rimpatrio. Sempre sperando che la burocrazia italiana, nota per la sua rapidità di azione, riesca a far fronte anche a questo problema in tempi accettabili, visto che in Italia pare che la prostituzione non sia un reato e dato che questo è stato affermato anche da una sentenza della Cassazione che “ha rigettato il ricorso del procuratore della Repubblica di Rimini, Paolo Giovagnoli, presentato contro le assoluzioni decise dai giudici penali a favore di quasi 150 lucciole, pizzicate dalle forze dell'ordine sui viali della riviera e denunciate per inottemperanza al foglio di via” (Il Fatto Quotidiano), e considerando anche il fatto che molte signorine sono originarie di paesi appartenenti alla Unione Europea, ci si chiede a che cosa serve questo atteggiamento della Amministrazione quando si sa bene che il reato da perseguire è quello relativo allo sfruttamento della prostituzione. Ma di questo non sentiamo mai nulla da parte dell’Assessorato retto dal dott. Rotondi. Ma un primato però, in questa immane lotta al peccato, lo raggiunge la Giunta Variati. E quindi diventa un fiore all’occhiello da esibire con orgoglio. Scrive sempre il Giornale di Vicenza. “È prevista anche la realizzazione di volantini (in aggiunta ai tabelloni luminosi -ndr) distribuiti dalla cooperativa La Mimosa nei quali si spiega ai diretti interessati quali sono i rischi che si corrono se non si prendono in considerazione le nuove normative e si indicano inoltre le zone della città dove la prostituzione viene accettata. È il primo caso in Italia, secondo le fonti del comune, che prevede l'utilizzo di tali mezzi informativi per incentivare la diminuzione di uno dei fenomeni più persistenti nelle città”. A parte il dubbio che suscita una iniziativa del genere che affronta il problema sul piano del principio “cuore non vede, occhio non piange” e da leggersi, pressappoco, come il nascondere la polvere sotto il tappeto, rimane il fatto che tutto questo darsi da fare senza reali risultati ha un costo non indifferente per le casse comunali. Contemporaneamente, tanto per chiudere il cerchio, rimane costante e perseguitante l’incauto viandante (senza citare fior di reati legati allo spaccio di stupefacenti e affini) che a Vicenza, centro storico, non fa trenta passi senza imbattersi nei postulanti pervicaci, insistenti e, a volte, anche petulanti.



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