NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Unità ed esperienza

di Mario Giulianati
20 settembre 2014

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Interventi

PIANTA_PROVINCIA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Personalità del mondo delle attività produttive si sono espresse, sui mas media, in relazione della elezione, di secondo grado, sottolineando alcuni aspetti che ho rilevato essere pressoché condivisi e, salvo qualche sfumatura, indicabili con una aspettativa di unità, in senso generale, e di esperienza, naturalmente in campo amministrativo pubblico.

È mia opinione che siano due concetti condivisibili ma con alcune precisazioni.

L’unità non va confusa con l’accettazione pedissequa, attorno ad un pensiero univoco rappresentato da un presunto leader. L’unità va intesa come unità di intenti costruiti assieme e di obbiettivi individuati da una maggioranza il più ampia possibile e diretti al bene di tutta la comunità. Una comunità che è formata da circa 800.000 persone che abitano il nostro territorio provinciale e che è, fuorviante, distinguere, acriticamente, tra persone che vivono in paesi piccoli, medi, grandi. A mio avviso hanno tutti gli stessi diritti e, naturalmente, gli stessi doveri e quindi è compito della nuova provincia operare affinché ogni cittadino possa godere degli stessi servizi. Insomma una unità di programma costruita da persone che hanno la opportunità di dialogare alla ricerca delle linee costruttrici del bene comune.

STEMMA_PROVINCIA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)L’esperienza, è indiscutibilmente indispensabile al buon governo della cosa pubblica, così come d’altra parte per qualsiasi azione si voglia intraprendere anche nel settore privato. Non è patrimonio di una specifica categoria di amministratori di istituzioni, leggi “comuni”, grandi piuttosto che più piccoli. L’esperienza non è nemmeno rappresentata dal solo fatto di aver occupato poltrone più o meno importanti, altrimenti dovremmo ammettere che solo coloro che hanno la opportunità di accedere a incarichi in grandi enti, magari agevolati dalla appartenenza politica, acquisiscono esperienza. Ci sono non pochi esempi di amministratori pubblici di grandi città italiane che hanno dato assi cattiva prova di se. È invece un fatto di cultura amministrativa che nasce dall’impegno, dallo studio, dalla perseveranza, dalla capacità di ascolto e dalla massima attenzione a quanto avviene quotidianamente. Nulla si oppone al fatto che questa esperienza nasca anche svolgendo incarichi presso realtà numericamente minori di altre.

In Italia, senza entrare nello specifico, abbiamo esempi di buon governo un po’ ovunque ma maggiormente in piccole e medie realtà territoriali che in quelle di maggior densità abitativa. Certamente che una grande città ha problemi assai più complessi di quanto non abbia una realtà minore ma possiede, o comunque dovrebbe possedere, maggiori strumenti di intervento.

La provincia di Vicenza è una realtà territoriale molto articolata. In parte collocata in pianura, in parte in collina, e ancora in montagna. Esempi di buon governo,e non pochi, si verificano, abbondantemente in ognuna di queste situazioni geografiche. La maggior parte dei comuni sono di piccola densità abitativa, alcuni di media. Solo il capoluogo supera le 100.000 unità ma raramente ha rappresentato un centro di riferimento per tutta la provincia che ha altri punti di riferimento quali, ad esempio, Bassano, Schio, Lonigo, Arzignano, Valdagno ecc.

Asiago, pur essendo una realtà normalmente di minor presenza abitativa (fatto salvo la residenzialità turistica) rappresenta certamente un punto di riferimento per tutto l’altopiano. Coordinare tutto questo non è cosa di poco conto. Quindi è ovvio che ci voglia esperienza ma, accanto ala esperienza, oltre ad un programma condiviso, necessita anche una figura che sappia coniugare l’interesse, legittimo della sua parte, sia esso partito, movimento o lo stesso comune di appartenenza, con l’interessa generale di tutto il territorio anche nel caso che, alcune scelte privilegino il resto della provincia e, in qualche misura limitino la propria diretta realtà. Se si considera questo aspetto ne consegue che maggiore è l’importanza del comune che esprime la presidenza, maggiore è il rischio di un diretto conflitto di interessi. Un giusto equilibrio va eventualmente ricercato in una realtà di media dimensione, in grado di bilanciare al meglio questo possibile contrasto di interessi.



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