NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Camera e Senato: i privilegi dei dipendenti

di Mario Giulianati
27 settembre 2014

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Interventi

FEDELI_VALERIA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Traggo da La Repubblica.it uno stralcio della proposta Grasso e Boldrini relativa ai tagli agli assistenti e ai burocrati. Ma le 23 sigle sindacali che rappresentano i 1600 dipendenti della Camera e i 799 del Senato contestano la decisione dichiarandola "Irricevibile". Il capoverso che riporto recita Per la qualifica più alta, quella dei consiglieri, viene adottato un tetto allo stipendio già introdotto per la pubblica amministrazione, di 240 mila euro al netto degli oneri contributivi. A seguire, gli stenografi con 170 mila euro, i documentaristi con 160 mila, i segretari e i coadiutori con 115 mila, i collaboratori tecnici con 106 mila e infine gli assistenti parlamentari, cioè i commessi, che avranno un tetto pari a 99 mila euro. Ci saranno tre scaglioni per i tagli, a seconda di chi supera il tetto del 25 per cento, di chi lo supera tra il 25 e il 40 e di chi va oltre il 40".

MARINA_SERENI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica) Tanto per fare un esempio cito il fatto che il segretario generale della Camera, carica apicale, che attualmente è di circa 406 mila euro l'anno si dovrebbe accontentare di circa 240.000 euro l’anno. Per svolgere le trattative con i sindacati sono state incaricate due vicepresidenti, una della Camera l’altra del Senato, tutte e due del PD, Valeria Fedeli e Marina Sereni . Il loro compito non è assolutamente facile ma molto meritorio. Non è pensabile che vi siano delle retribuzioni, nell’impiego pubblico, così altamente privilegiate rispetto ad altri lavoratori, di pari grado e con una responsabilità probabilmente assai maggiore, mi riferisco,tanto per fare un altro esempio, a medici e a componenti le forze dell’ordine, ma ve ne sono tanti altri. Ci si chiede come abbia potuto accadere, nel passato, che queste categoria siano riuscite ad ottenere simili retribuzioni. Scrive, su Il Corriere, Sergio Rizzo “….si capisce l’enormità della coraggiosa missione nella quale si sono imbarcati Laura Boldrini e Pietro Grasso: ridurre le retribuzioni andate letteralmente in orbita negli ultimi 15 anni grazie a progressioni insensate, scatti di anzianità assurdi, adeguamenti automatici fuori dalla realtà.” Tutto questo mentre per le altre categorie di lavoratori pubblici veniva lesinato perfino un euro. E mi chiedo ancora come mai i presidenti delle due Camere, nelle passate legislature, abbiano accettato questo stato di cose che, oggi, rappresenta un affronto per tantissimi altri lavoratori pubblici. Sarebbe utile conoscere le funzioni che svolgono questi lavoratori, categoria per categoria, per confrontarle con i pari livello degli altri dipendenti pubblici della scuola, della sanità, delle forze dell’ordine, dell’esercito ecc. Ritengo che questo impegno del Presidente del Senato Grasso e della Presidente della Camera Boldrini, vada sostenuto dai media perché rappresenta un segnale importantissimo. Noi tutti dovremmo essere informati dettagliatamente di come procede questa proposta e augurarci che da proposta diventi concretezza. Purtroppo il timore è che tutto rimanga come prima.

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