NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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A chi servono le primarie?

di Mario Giulianati
18 ottobre 2014

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Interventi

Per un certo periodo, non brevissimo, la “primarie” sono state il cavallo da battaglia delle Sinistra. Mica erano le primarie all’americana. Roba d’oltre oceano e dall’interesse che suscitano anche qui da noi, è sicuramente roba seria. Ma comunque le primarie della Sinistra facevano chiasso, tanto chiasso. Addirittura tanto da suggerire anche alla Destra l’utilità di promuoverle. Non solo per ricercare il miglior candidato, che tutti si sa bene a Destra è solo “lui”, ma anche per far rullare i tamburi e squillare le trombe, senza lasciare che a farlo sia, in solitudine beata, la Sinistra.

PRODI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Da quel che la memoria mi suggerisce l’avvio, quello serio e importante delle primarie, è venuto, in casa nostra, dal Presidente Romano Prodi, che naturalmente, a stretto giro di posta, ne usufruì e divenne il primo candidato primariato a Presidente del Consiglio dei Ministri quando correva l’anno 2005. Naturalmente questo favorì altre iniziative del genere e “ celebrare le primarie” divenne quasi un obbligo a Sinistra, mentre a Destra il tutto zoppicava alquanto. Vi era, sempre a Sinistra, chi pretendeva una legge per obbligare tutti i partiti e i movimenti a far precedere alle elezioni, quelle autentiche, le primarie, ma poi non se ne fece nulla. Si arriva così alle primarie straordinarie per l’impatto che hanno avuto sul popolo italiano: quelle celebrate per la nomina del Segretario Nazionale del PD, dove si scontrarono, fino all’ultimo colpo di fucile (a salve, naturalmente) il Sindaco di RENZI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Firenze, Matteo Renzi, soccombente pur con l’onore delle armi (sempre a salve), e l’ on. Bersani, vincitore indiscusso. Inizialmente si registra un reciproco comportamento da gentiluomini. Il Sindaco Renzi ammette la sconfitta e telefona all’avversario per congratularsi e augurargli buon lavoro. A sua volta, l’on. Bersani rivolge un saluto al sindaco di Firenze dichiarando «riconosco una presenza forte e fresca nelle primarie, ha dato un contributo grande per dare senso alle primarie e farle vivere in modo vero» (Il Sole 24 ore). Correva l’anno 2012.

BERSANI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Dopo questo episodio le primarie si fanno e non si fanno. Alcuni le fanno, altri non le fanno. Vedi a Vicenza. Arriva il momento di eleggere il Parlamento. Tutti i candidati in corsa per le primarie, salvo la portavoce dell’on. Bersani, l’allora Vice Sindaco avv. Alessandra Moretti che, manco a dirlo, prima ancora di andare alle urne è già bell’eletta. Rimane un mistero ancora oggi le motivazione per le quali l’on. Bersani, persona attenta e di scuola politica antica, abbia scelto la avv. Moretti per sua portavoce. Poi arrivano le Elezioni del Parlamento Europeo, e per decreto del neo Segretario Renzi, eccoti che l’on.le avv.to Alessandra Moretti è candidata non alle primarie, scherziamo, ma capolista autentica di tutto il nord-est e si prende una barca di voti. Qualcuno, proprio del PD, sussurra che gli pareva di aver compreso che, al tempo delle elezioni politiche italiane, l’on. Moretti era stata scelta dai piani alti del Partito, e le erano state risparmiate fatiche delle primarie, perché doveva svolgere un ruolo importante nel nuovo Parlamento. E se le cose stavano così che ci andava a fare in Europa? Quali altri ruoli avrebbe dovuto svolgere con competenza ed esperienza?

MORETTI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Ma tant’è il Premier ha deciso e così va fatto per il bene del Partito e del Paese. Fa sempre bene citare le sorti del Paese e dimostrare di averle almeno in bocca se non nel cuore. Ora all’orizzonte si profilano le lezioni regionali. Forse è la volta buona per la Sinistra. Forse. Manca una manciata di mesi e che cosa ti arriva all’orecchio? Pare che il Premier abbia deciso di porre la candidatura dell’on. Parlamentare Europeo avv. Alessandra Moretti a Presidente della Regione Veneto. Lei nicchia, si mormora, ma comunque si mette sull’attenti e fa il suo dovere. Attacca a ogni piè sospinto il Presidente in carica, Luca Zaia. Naturalmente, se tutto si concretizzerà, sarà senza passare per le primarie. Una scelta azzardata, se si da retta a quanto scrive il Giornale di Vicenza “Zaia e la sua lista staccano del 15% LA Moretti e il PD”- Una corsa morettiana (sempre che la faccenda regionale vada in porto) che si svolge in poco più di due anni. Quasi una cosa ad ostacoli ma senza quello delle primarie. Strabiliante. Sempre quel qualcuno, del PD, si chiede, e lo chiede a bassissima voce, quasi impercettibile, te lo sussurra all’orecchio: “a che servono allora le primarie se non si fanno quando si dovrebbero doverosamente celebrarle? ” Magari questo qualcuno del PD (esiste veramente) potrebbe chiederlo al Sindaco di Vicenza e con ogni probabilità una qualche risposta l’otterrebbe. Io invece mi chiedo che cosa possono pensare gli elettori che vedono vanificato il loro consenso con questo continuo cambiare obbiettivo?

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