NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Crocefissi e laicità

di Mario Giulianati
25 ottobre 2014

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Interventi

GIOTTO-_CROCEFISSIONE (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Da anni accade che quando si avvicina il Natale, si riaccende la polemica relativa al fatto che nelle scuole, dello Stato Italiano, vi siano aule, o altri locali, dove siano esposti dei crocefissi. È accaduto, negli anni scorsi, anche che qualche genitore, se non addirittura qualche insegnante o dirigente scolastico, vietino, con la scusa che la scuola deve essere laica, non solo i crocefissi ma anche i presepi e, magari, le cante del Natale. Addirittura vi sono state anche denunce con conseguenti procedimenti. Il bello è che il più delle volte rappresentanti di altre religioni, magari genitori di ragazzi appartenenti ad altre fedi religiose, non abbiano avuto nulla da dire e anche apprezzato le iniziative natalizie.

Ma non mi era mai accaduto, almeno non ne ho memoria, che a sollevare, a poche settimane dal Natale, la questione della presenza di crocefissi e chiederne la rimozione, fossero stati degli studenti di sinistra, come scrive il Corriere della Sera, dell’ateneo di Firenze che hanno lanciato una battaglia al grido di “scrofiggiamo l’università”. Uno slogan che, oltretutto suona male, pare quassi uno stridore di ferraglie. Niente di esteticamente rispettoso di una città della bellezza come è Firenze.

MONS._BETORI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Mi sono chiesto più volte che cosa spinge delle persone che, a vario titolo, frequentano delle aule scolastiche, ad affrontare questo tipo di rivendicazioni: rispetto della laicità intesa come binario assoluto e indiscutibile oppure, magari inconsciamente, una forma di protagonismo e di antagonismo? Ma le tradizioni, le nostre in Italia e altre in altri Paesi non hanno una qualche ragione di esistere visto che fanno parte del nostro DNA culturale e civile anche? Oppure dobbiamo riporre tutto in archivio e dimenticarcene? C’è chi afferma, per me giustamente, che senza il passato un paese non ha certezza del futuro. Ma se il passato viene ricordato ha un senso, se viene dimenticato, volutamente, e magari cancellato, non serve a niente.

Sono d’accordo con il Arcivescovo di Firenze, Mons. Giuseppe Betori che fa presente che se i crocefissi danno fastidio nei luoghi laici della cultura, togliamoli anche dai musei. Compreso gli Uffizi. Mi permetto di aggiungere che i musei sono luoghi di conservazione del passato, ma anche strumenti di grande conoscenza e di confronto. Indispensabili, come le biblioteche, altri luoghi della cultura, per cercare di progredire.



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