NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Sergio Cofferati, un esempio

di Mario Giulianati
24 gennaio 2015

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Interventi

COFFERAtI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un particolare, non certamente determinante per sollecitarmi a scrivere qualche cosa sulla vicenda ligure che ha visto protagonista Sergio Cofferati, è una qualche somiglianza con la vicenda delle primarie per la candidatura alla presidenza della regione, elezioni che si svolgeranno a maggio, con quanto accaduto nel Veneto. In Liguria, a candidarsi alla presidenza della regione, vi è un signore che, dopo un mandato svolto nel Parlamento Europeo, nel 2014 si ricandida alle elezioni europee, con il PD, nella circoscrizione del Nord-Ovest e viene eletto con un notevole successo personale. Raccoglie più di 120.000 preferenze. Passa un po’ di tempo e nel novembre del 2014 questo signore comunica al mondo la propria candidatura alle primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Liguria. Primarie che si sono tenute l’11 gennaio. Le somiglianze con la vicenda vicentina-veneta praticamente finiscono qui. L’elemento che raccolgo è questo: due eletti al Parlamento Europeo, certamente sulla base di un programma reso noto all’elettorato, ricevono da questo un mandato e l’accettazione del risultato, premiante per loro, è, a mio avviso, la sottoscrizione di un impegno politico che sembra non abbiano la volontà di rispettare. A Sergio Cofferati le cose vanno diversamente da quanto non accada nel Veneto. Infatti perde le primarie svolte nell’ambito della coalizione di centro sinistra vissute in contrapposizione una candidata Raffaella Paita ( altra somiglianza con il Veneto: anche li vi erano tre candidati) e le perde con uno scarto di circa 4000 voti. L’on. Cofferati non intende arrendersi e partono i ricorsi e assieme a questi le accuse di brogli. Si mette al lavoro il collegio dei garanti e questo conclude con il verdetto a favore della candidata Paita. Togli di qua, togli di là, il risultato non cambia se non minimamente.

PAITA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Scrive Lettera 43 “Domenica 11 gennaio la differenza tra i due era di 4.087, il 16 gennaio è di 3.658. I garanti hanno annullato in tutto 3.928 voti: 2.398 per la Paita, 1496 per Sergio Cofferati, 34 per Massimiliano Tovo (Centro democratico). L’On. Cofferati ha un curriculum importante. Mi limito ai fatti più significativi: è’ stato Segretario Generale della CGIL, Sindaco di Bologna, uno dei 45 membri del Comitato nazionale per il la fondazione del Partito Democratico. Nel 2008 dichiara di non volersi ricandidare alla guida di Bologna per dedicarsi completamente alla famiglia che abita per l’appunto a Genova. Questo desiderio non dura molto perché alla prima occasione si candida, e viene eletto, al Parlamento Europeo. Non vi è una “morale” da trarre da questo racconto. Sono vicende umane e, alla fin fine, anche normali nelle competizioni politiche. L’unica cosa che mi sento di rilevare è che in tutto questo si fatica (ma non solo nel caso ligure, direi un po’ ovunque e con qualsiasi parte politica) al di la dei pronunciamentì, ovverossia delle promesse, a riconoscere l’esistenza di un sentimento reale di servizio alla cosa pubblica e di rispetto per il “cittadino elettore”. L’on. Sergio Cofferati, al tempo della sua segreteria alla CGIL era soprannominato “il Cinese”. Nei vecchi romanzi d’avventura del secolo scorso si leggeva che i cinesi, quelli autentici o comunque descritti per tali, avevano sempre una preoccupazione, quella di “perdere la faccia”. Chissà se il cinese di casa nostra si preoccupa anche lui di questo aspetto della vita ? Pare proprio di no. Non attende nemmeno che tramonti il sole e di brutto annuncia le sue dimissioni, non certamente dal Parlamento Europeo, ma dal PD del quale è stato uno dei soci fondatori. Non accetta il verdetto della Commissione dei Garanti che hanno si annullato ben tredici seggi ma comunque verificato che la sua antagonista ha vinto “regolarmente” con 3600 voti di differenza. Pare anche, almeno così scrivono i giornali, che l’on. Cofferati abbia deciso di portare ai PM le sue considerazioni sui fatti liguri. Non è certo un buon servizio che rende al suo ex partito. Mi pare proprio che qualcuno, in questa circostanza, abbia perso la faccia.



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