NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Il sentire dei veneti secondo il PD

di Mario Giulianati
14 marzo 2015

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Interventi

RENZI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)La vicenda che ha visto coinvolto il signor Stacchio è cosa nota praticamente a tutti. Così come è noto che moltissimi privati cittadini e personalità pubbliche abbiamo espresso solidarietà e vicinanza al benzinaio di Nanto. Dichiara lo stesso signor Stacchio, sul Corriere del Veneto “ Qui (a Nanto - ndr) sono venuti i leader di molti partiti : Matteo Salvini, Giorgia Meloni, il candidato alle regionali del Movimento 5 Stelle. Ma nessuno di centrosinistra si è fatto sentire. Non ho capito perché non abbiano preso posizione su quanto è accaduto qui a Nanto. Serve un impegno da parte di tutti i partiti per sostenere maggiormente le forze dell’ordine.

DONNINI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Credo di poter esprimere una mia opinione in merito al “non capire” del Signor Stacchio che sarebbe anche un mio se ad illuminarmi non ci fosse stato il Signor Patrizio Donnini “Il guru di Renzi (che) ascolta la “pancia” dei veneti (Giornale di Vicenza). Mi sembra di aver compreso che il Signor Donnini sia l’ispiratore della campagna elettorale della Signora Moretti. Scrive il Giornale di Vicenza che il Signor Donnini ha cercato di far comprendere ai sostenitori della candidata PD che il “sentire” dei veneti tutti, è diverso da quello dei simpatizzanti PD, e io aggiungo che è diverso anche da quello di alcuni dirigenti del PD, che indicano le priorità, certamente importanti, nel lavoro, nell’ambiente e nelle infrastrutture. Mentre “tutti i veneti” indicano le priorità nel lavoro, nella legalità e nella sicurezza. Ecco la risposta al Signor Stacchio, a me e ai tantissimi che si sono chiesti il perché dell’assenza dei notabili del PD nell’esprimere solidarietà al benzinaio di Nanto. La legalità e la sicurezza sono certamente importanti anche per il PD ma non sono tra le priorità assolute. Non affronta la vicenda dal lato giusto il Premier Matteo Renzi quando dichiara (Corriere del Veneto) “Fare di lui un simbolo è una operazione cinica”. Non lo è, come mi pare che nessuno voglia farne un simbolo, semplicemente indicare, con forza, quello che è un generale sentire della gente del Veneto, indipendentemente dal proprio pensiero politico : la insicurezza per le persone e per i beni, l’incertezza dell’agire delle Istituzioni, la lungaggine dei tempi della Giustizia, una lungaggine che vede tra le prime “vittime” proprio la stessa Magistratura. Non né “la pancia” dei veneti che parla, è la loro esperienza, sensibilità, senso dell’ordine, il sentimento di solidarietà. La candidata del PD attacca Luca Zaia con argomenti che mi sembrano piuttosto fragili. Farebbe meglio a farsi un po’ di sana autocritica, un comportamento oltretutto congeniale alle sue dichiarate origini politiche. È stata per cinque anni vicesindaco di Vicenza, ma non ho memoria che abbia speso qualche parola circa la necessità di dare sicurezza alla città. È stata parlamentare nazionale, come sopra e altrettanto nel breve periodo svolto in qualità di parlamentare europeo. Ora promette che chiederà, se sarà eletta, ulteriori risorse e personale per le forze dell’ordine. Bene, è una bella promessa ma torno a chiedermi perché mai non se ne è occupata quando sedeva in Parlamento? Eppure fatti tragici e situazioni criminali vi erano anche in quei anni e Vicenza non era affatto un’isola felice.



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