NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Semplificare, ovverossia le fatiche dell’assessore dott. Filippo Zanetti

di Mario Giulianati
4 luglio 2015

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Interventi

Il dott. Filippo Zanetti, a quello che è dato sapere dalla lettura del suo curriculum vitae, è un esperto di informatica, cosa questa oltremodo importante ai giorni nostri. Sempre da quello che si legge sul suo curriculum viene da pensare che questa sua conoscenza oltre che un lavoro sia anche una passione e, tiro a indovinare, magari è più portato a vedere il mondo attraverso questa straordinaria invenzione, che sotto qualsiasi altro angolo di visuale. Ma oltre la sua passione-professione è anche un assessore del Comune di Vicenza.

ZANETTI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Per la precisione Assessore alla Semplificazione e innovazione, titolare di una delega che lo legittima l'esercizio delle funzioni nell'area della semplificazione burocratica, sportello unico, informatizzazione, innovazione tecnologica, personale, edilizia privata, annona, anagrafe, smart city. L'assessore è, altresì, delegato ad intrattenere rapporti con enti, aziende, ordini professionali che operano nelle materie attribuite”. (Tratto dal sito del Comune di Vicenza - ndr). Trovo che la delega sia di quelle “pesanti”, cioè particolarmente impegnativa che certamente lo tiene impegnato se non giorno e notte, almeno durante il giorno. Tanto impegnato da dichiarare alla stampa (Corriere del Veneto) “Propongo di fare da ponte tra i dirigenti e i dipendenti. Sono il patrimonio più prezioso del nostro Comune”. Tutto questo per far fronte alla alzata di scudi del personale comunale che si riunisce in assemblea e critica aspramente alcuni dirigenti, accusandoli di non essere all’altezza del loro compito e, conseguentemente, dello stipendio che ricevono. La sorpresa sta proprio nel fatto che dei malumori del personale, cosa nota da tempo a chi minimamente si interessa delle vicende comunali, quindi, alla fine, delle proprie, l’assessore al personale se ne accorga solo quando una miriade di dipendenti, con tutte le sigle sindacali in testa, scendano in piazza e urlano la loro rabbia. Pare anche, da altre informazioni sindacali, che da mesi questi chiedevano incontri chiarificatori di situazioni sempre più difficili, ma che l’assessore non aveva proprio il tempo per scambiare quattro chiacchiere con i legittimi rappresentanti dei lavoratori. Certo, considerando la delega che si ritrova, di tempo deve rimanergliene pochino anche per andare a fare una modesta colazione. Finalmente ha trovato un po’ di tempo per incontrare i sindacati e allora dichiara, sempre su Il Corriere del Veneto, “Ho ribadito loro la disponibilità (bontà sua) a calendarizzare una serie di incontri, uno al mese (preciso come un orologio svizzero) e lo farò anche dal prefetto. È vero che da un po’ le relazioni sindacali erano carenti (pare che siano cinque mesi che non trovava il tempo per incontrarli) bisogna rimediare- insiste- mi sono anche offerto per parlare con i dirigenti con i quali ci sono tensioni”. Il dott. Zanetti ha uno strano concetto della funzione di un assessore al personale. Offrirsi di parlare con i dirigenti mi suona alquanto strano. Ho sempre pensato che un assessore al personale, ma anche tutti gli altri, debbano costantemente dialogare con i dirigenti e con tutti i propri collaboratori. Per di più se uno ha anche alla delega alle semplificazioni. Come fa a semplificare la burocrazia se non dialoga con il personale e con le sue rappresentanze? Le teorie sono solitamente molto belle ma se non sono rette dalla pratica e dalla esperienza diventano nuvolette rosee che navigano in un cielo blu. Cioè un sogno. Che qualche volta può anche divenire un incubo.



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