NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Lungo la strada del sesso

Abbiamo trascorso una notte al seguito dei carabinieri lungo la Regionale 11 dove è fiorente il mercato della prostituzione, che si divide i chilometri tra varie etnie

di Tiziano Bullato

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Lungo la strada del sesso

Il punto di riferimento centrale sulla strada regionale 11 verso Verona è la "rotatoria del cavallo", quella al centro di Montecchio. Dalla rotatoria verso Montebello è territorio delle ragazze africane, per la maggior parte sono nigeriane e sono le più difficili da contattare. «Per loro forse esiste ancora una vera e propria organizzazione clandestina – ci spiegano i carabinieri – anche se è difficilissima da dimostrare». Ci sono state inchieste che hanno però dimostrato che i barconi che approdano a Lampedusa, dopo aver attraversato il Mediterraneo, partono dalle coste dell'Africa solo quando i trafficanti sono riusciti a trovare il numero giusto di giovani donne da inserire nel viaggio. Sono loro a giustificare i costi e le spese e i rischi della traversata. Perché non appena sbarcate vengono prese in consegna da altri appartenenti all'organizzazione, trasferite in tutte le città d'Italia, ma soprattutto al Nord e costrette a prostituirsi. Il mercato è vasto e ricco, anche se alle ragazze non va nulla o solo le briciole. Ma sono i soldi che poi le organizzazioni reinvestono nel traffico di droga e in mille altre attività per nulla legali.
Il tratto dalla "rotatoria del cavallo" verso Montebello è duque il nostro primo obiettivo. Chi non ha mai visto all'opera un simile dispositivo non si immagina come funzioni. Su una vettura senza contrassegni ci sono due carabinieri: il maresciallo è l'uomo più esperto, è lui che si è occupato di questo settore negli ultimi mesi. Lui sa dove cercare, sa dove si piazzano le ragazze ad aspettare i clienti e sa come si comporteranno. Arriviamo nel parcheggio di un distributore di benzina, gli sportelli dell'auto si aprono in un attimo, le ragazze scappano urlando. Siamo stati troppo lenti: a terra rimangono solo gli ombrellini che usano le giovani per ripararsi dalla pioggia e per segnalare la loro presenza ai clienti.
«Ormai conoscono anche le auto civetta – commenta il maresciallo – bisogna prenderle fra due fuochi». E allora ecco che si spostiamo verso Montebello. Il maresciallo scende dall'auto e passa fra alcune stradine dietro la statale che solo lui e le prostitute conoscono, entra nei campi. Noi con l'auto facciamo un giro intorno. È quasi una tecnica di caccia. Lui sta spingendo le ragazze a scappare, affinchè arrivino dalla nostra parte. E infatti ecco che arriva una giovane di colore, l'ombrellino rosso. Si ripara sotto un portone, pensa forse che siamo dei clienti, si ferma. Appena vede la scritta carabinieri scappa, arriva il maresciallo, la blocca, cade a terra. È solo a questo punto che parte la richiesta, via radio, per far intervenire una macchina con le scritte e due militari in divisa. La ragazza è stesa a terra, piange. Non vuole assolutamente salire sulla macchina di servizio, scalcia, urla, si divincola. «Dai non fare così, ti fai male, sali in macchina, non succede niente».

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