Nasce la Vicenza Verde.
Non è uno slogan, ma un dato di fatto.
Il metrotram o filobus, che taglierà la città viaggiando sulle ali di una corsia preferenziale che abbatterà i tempi di collegamento dalla porta ovest di Vicenza, Fiera e Ponte Alto, fino al centro e più ad est alla zona del centro commerciale Palladio; una rete di piste ciclabili che serviranno a completare quel progetto voluto anni fa da Cicero ed ora ripreso dalla amministrazione Variati e che consentiranno di pensare alla bicicletta come mezzo utile ed ecologico di trasporto senza controindicazioni di pericolosità.
Una città a misura di pedone e ciclista, dunque?
Pare, finalmente, di sì.
Certo i tempi sono ancora lunghi e i passaggi burocratici e di finanziamento molto complessi, ma l'idea di Vicenza Verde prende ogni giorno più corpo, tanto da proiettare il capoluogo berico tra quelli più virtuosi in Veneto ed in Italia, a misura vera e propria di città europea.
Se il quadro è a dir poco idilliaco, stride in modo netto il taglio ai contributi regionali per agevolare il traffico su due ruote.
«Siamo in presenza di un disinteresse reale di fronte ai temi ambientali » afferma l'assessore Dalla Pozza.
La domanda è: possibile che sia così difficile far squadra, nel Veneto, in Italia, e trovare un sistema condiviso nelle politiche ambientali e non solo?
Il piano di risanamento atmosferico per Vicenza che è sulla rampa di lancio, e con il nuovo anno sarà assegnato alla facoltà di ingegneria ambientale della Università di Padova, ed il metrotram che collegherà Ponte Alto alla Stazione del treni, sono due delle risposte, forse le più significative, che l'amministrazione comunale cittadina dà nella battaglia contro l'inquinamento e la lotta alle polveri sottili.
Sullo sfondo gli avvisi di garanzia arrivati al presidente della regione Lombardia Formigoni, ed il timore che a breve stessa sorte possa anche toccare sindaco e politici locali.
Partiamo con il metrotram.
«Per chi viene in Fiera è abbastanza fisiologico considerare Vicenza città dell'oro o città del Palladio, esprimere un forte attaccamento simbolico-affettivo per piazza dei Signori, la Basilica e corso Palladio. Queste indicazioni sono chiarissime per le modalità attraverso cui organizzare gli eventi preferiti in termini extrabusiness, come le mostre sull'arte orafa o gli eventi sul design. Questi possono essere collocati in centro città, nei luoghi simbolo a condizione che si studi al meglio l'integrazione con il programma fieristico e il business core dell'evento. Potrebbe allora aiutare l'ipotesi del metrotram per collegare la Fiera alla città che è risultata molto gradita (il 60% è favorevole) ».
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