NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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E la notte va

Sempre più alti i consumi elettrici nelle ore notturne, dove si anima una seconda giornata tra chi si diverte, chi studia e chi lavora

di Federico Murzio
f.murzio@libero.it

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Lavori notturni

Cresce la tribù dei nottambuli un po' in tutta la penisola. Non fa eccezione Vicenza che in questo come in tanto altro, si differenzia sempre meno dalle città "sorelle" del Veneto come Padova o Verona notoriamente attivissime sia di giorno sia di notte.
Dopo la mezzanotte nel giro di un anno sono aumentati i consumi d'energia elettrica. Del totale d'energia erogata circa il 25% è un consumo notturno. Di questa quota il 75% è riservato all'industria, il 15% al terziario, il restante 10% è domestico (dalla luce ai pc alle televisioni) o riservato all'illuminazione pubblica. Parliamo di una media di 230mila MWh da mezzanotte all'alba, ogni giorno per 356 giorni l'anno. Che sia tutta energia necessaria il dibattito è aperto. Ma ci sono sempre più comuni come Altavilla Vicentina, ad esempio, che la prossima settimana spegneranno per un giorno l'illuminazione pubblica per sensibilizzare i cittadini sullo spreco d'energia.   
D'altra parte, senza aspettare il weekend, è sufficiente percorrere la città da ovest alla rotatoria di viale Milano o da est a Viale Milano tra la mezzanotte e le prime ore diurne per comprendere che i consumi d'energia elettrica tinteggiano l'esistenza di una popolazione notturna talmente scontata che paradossalmente ai più è ancora sconosciuta. Questa nuova fotografia del capoluogo berico è il risultato di dati "istituzionali" da un lato; dall'altro d'impressioni e reportage notturni che descrivono una realtà che spesso sfugge alle statistiche. Vicenza di notte è anche questo.

Quelli che la notte lavorano
Chiedetelo alle babysitter. Loro nelle statistiche non c'entrano mai ma a molte è chiesto di tenere i bimbi qualche ora anche la sera. E non durante il weekend, quando è comprensibile che i genitori escano a divertirsi, ma anche durante i giorni feriali. Le babysitter sono di solito ragazzine tra i 14 e i 18 anni, studentesse, che se chiamate durante le serate feriali il giorno dopo devono comunque andare a scuola. Sono pagate tra i 10 e 15 euro l'ora, e si sa che per quanto pochi i soldi fanno sempre comodo.
Le babysitter aiutano soprattutto i genitori che appartengono a quell'11,6 di vicentini definititi lavoratori notturni; il 5,1% dei quali abituali e il 6,5% occasionali. In questa categoria appartengono i lavoratori delle imprese manifatturiere, smaltimento dei rifiuti e pulizia, trasporti, sicurezza, sanità, comunicazioni e pubblici esercizi. Un'ampia fetta di persone che spaziano dall'operaio al poliziotto, dal camionista all'infermiere, dalla donna delle pulizie al buttafuori della discoteca, dai camerieri ai gestori di locali, dai deejay ai giornalisti ai medici.
Consideriamo una "banalità": le farmacie di turno. Questo servizio va dalle 22 alle 8 e 45 del giorno dopo. Tra tutte le tre Ulss della Provincia ogni notte ci sono 15 farmacie di reperibilità, cioè casi in cui il titolare o chi per lui rimane sveglio. Inoltre, alcune di queste farmacie "di turno" svolgono qualche volta un servizio continuativo diurno e notturno e festivo. Di solito ogni farmacia ha due medici che si alternano nella veglia. E non sono gli unici a fare le ore piccole.
In effetti il panorama è davvero molto variegato. In un night della città conosco Marta (il nome è di fantasia). Marta, 30 anni, non passa inosservata, e non solo perché è l'unica ragazza vestita tra tante seminude. Il venerdì e il sabato sera Marta fa la barista in un lap dance per arrotondare lo stipendio di un lavoro d'ufficio. "Il mio ragazzo fa il buttafuori in un altro locale –racconta Marta, con un accento vicentino che più vicentino non si può- È stato lui ad introdurmi nell'ambiente. Si lavora dalle 22 alle 4, la paga è buona e sono in regola". "Nessun problema a lavorare in un night per soli uomini –spiega la barista- Dopo un po' non ci si accorge. Anzi, ogni tanto si sorride pure".     
In questi notturni vicentini non sono naturalmente considerate quelle attività illegali (ma comunque economiche) che vanno dalla prostituzione ai famigerati venditori ambulanti di panini onti che spuntano ogni sera qua e là lungo le statali che collegano il capoluogo al resto della provincia.

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