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Alla Biblioteca Internazionale "La Vigna" il 2 febbraio è stato presentato il libro "Astichello e dintorni. Le ville dell'Astichello" (Editrice Veneta), curato con testi e mappe da Galliano Rosset e corredato di foto di Danilo Pellegrin. La zona a nord di Vicenza è caratterizzata da una grande ricchezza di corsi d'acqua come fiumi, rogge, rii e fossi, alimentati dalla straordinaria zona delle Risorgive Vicentine, rifornite dalle acque che scendono dalle Prealpi Vicentine attraverso la Val Leogra, Val Posina, Val d'Astico, Val Brenta e dall'acqua piovana che, attraversando il tessuto ghiaioso della fascia pedemontata, ricarica le falde sotterranee. Purtroppo quest'ultimo aspetto è ora compromesso gravemente dalla dissennata urbanizzazione e cementificazione.
Questo libro si occupa in particolare di quella singolare situazione che è la "Depressione dell'Astichello". L'Astichello è un fiume, formato dalle rogge di risorgiva di Dueville, Vivaro, Povolaro, che scorre nell'alveo più basso, limitato dal Tesina e dal Bacchiglione. Scorrendo riceve nella sua depressione, che parte dall'argine sinistro del Bacchiglione e arriva alla sponda sinistra dell'Astichello, sul gradino alto di Cavazzale. L'Astichello riceve tutte le numerose rogge che scorrono, naturalmente, verso la quota più bassa. Mentre il Bacchiglione e il Tesina hanno forti arginature, l'Astichello percorre il suo corso tranquillo, "cheto" lo definisce Giacomo Zanella, senza argini e con percorso assai tortuoso: in cinque chilometri per dieci circa in linea d'aria, ne percorre il doppio. Nello spazio di dieci chilometri per dieci, dal Bacciglione al Tesina e all'Astico a nord, abbiamo al centro la "Depressione dell'Astichello" che misura sei chilometri in lunghezza e in larghezza.