NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Haiti: un giorno da eroe

Paolo Basso, 52 di Costabissara, è stato uno dei primi volontari arrivati nell'isola sudamericana colpita dal terremoto

di Chiara Beato
beatoc@tvavicenza.it

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Haiti: un giorno da eroe

Professione: riparatore meccanico di auto da corsa.

Hobby: fare il volontario ad Haiti.

Paolo Basso, 52 anni di Costabissara, è appena tornato dall'inferno caraibico.

E racconta, con umiltà, la sua giornata di "normale eroismo"

tra i sopravvissuti di Port-au-Prince:

«Da Santo Domingo ad Haiti abbiamo fatto il viaggio via terra con un furgone pieno zeppo di medicinali. Io e il gruppo di volontari della Fondazione Francesca Rava-N.P.H. Italia siamo stati tra i primi ad arrivare sul posto. All'ospedale abbiamo trovato una situazione disastrosa: c'erano feriti dappertutto, corpi ammassati a terra, persone rantolanti da soccorrere. Appena arrivati, i medici che erano con me si sono tolti i vestiti e si sono messi al lavoro in sala operatoria fino alle tre di notte. Il mio ruolo è stato quello di mettere in funzione il gruppo elettrogeno, decisivo per il funzionamento dell'ospedale e il forno per fornire il pane ai malati e ai volontari».


Che tipo di aiuti servono?

«Servono molti aiuti, però bisogna saperli gestire bene. È fondamentale rapportarsi con i capi tribù per garantire una distribuzione equa dei beni di prima necessità. I nostri sforzi adesso sono concentrati sui bambini e i disabili. Corriamo il rischio di trovarci un paese di mutilati e handicappati. Gran parte degli interventi medici sono state amputazioni di braccia, piedi, gambe, rimasti maciullati sotto le macerie. In sala operatoria ci sono state anche 100 amputazioni in un giorno».

continua »

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