NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La prima auto in Italia girò a Piovene

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La prima auto in Italia girò a Piovene

DESTRA O SINISTRA?

Alla fine del '800, «in alcune città come quelle della Lombardia nella circolazione stradale si teneva la destra, mentre in altre Regioni si teneva la sinistra: ad esempio a Torino le automobili procedevano "a manca" per seguire i tram, che nell'intero Paese apparvero ad imitazione di quelli inglesi che procedevano, appunto, a mancina. Ma le difficoltà erano maggiori nelle città in cui, addirittura, si proseguiva in un senso nell'interno dell'abitato (quartiere) e in senso inverso al di fuori».

Il Regio Decreto 8 gennaio 1905 cercò di dirimere l'ardua questione, ma... «Con tale testo, infatti, venne introdotta la norma per la quale i veicoli nel procedere sulla strada dovevano tenere costantemente la destra e solo per oltrepassarne altri veicoli la sinistra. Tuttavia alle città che avevano più di 25.000 abitanti fu riservata la facoltà di prescrivere che all'interno del loro abitato si potesse tenere la sinistra, purché provvedessero ad avvisare gli stranieri tramite la segnalazione di appositi cartelli con la scritta "Tenere la sinistra". Ne derivò, com'è facilmente intuibile, una gran confusione».


Roma all'avanguardia, Milano retrograda...

«Dopo quindici mesi dall'emanazione del nuovo Codice, nella rivista Auto Italiana del 15 marzo 1925, si leggeva che "a decorrere dal 1 marzo a Roma è stato attuato il cambiamento del senso di circolazione da sinistra a destra. Così ora entrando a Milano l'automobilista che avrà girato tutta l'Italia tenendo la destra dovrà passare a sinistra. Per una volta tanto la capitale morale ha voluto mostrarsi retrograda di fronte alla capitale reale».


Guida a destra e volante a... destra!

«A complicare lo stato delle cose fu la collocazione del volante nelle automobili circolanti in Italia, che fin dall'inizio fu a destra. Per cui ci si trovò da una parte con un Codice che imponeva, con scarsa chiarezza, la mano a destra, e dall'altra con la maggioranza delle vetture che avevano il volante a destra, contravvenendo quindi al principio, oggi naturale, secondo cui il guidatore deve stare seduto dalla parte opposta al senso di marcia. Invero, tenendo la destra e con il conducente seduto a destra, quest'ultimo si trovava nella stessa condizione del guidatore del veicolo che incrociava, in tal modo i due automobilisti essendo separati dalla larghezza delle due carrozzerie e non potendo vedere il lato della rispettiva vettura, potevano creare un pericolo di scontro l'una con l'altra».

nr. 04/15 del 5 febbraio 2010

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