NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Acqua e Dal Molin: Vicenza vuole risposte precise e documentate

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Acqua e Dal Molin: Vicenza vuole risposte precise

I dieci quesiti sulle attività del cantiere

Viste le prescrizioni indicate nell'Allegato A della Delibera di Giunta Regionale n. 4231 del 18 dicembre 2007, Allegato che contiene il parere del Segretario Regionale all'Ambiente e Territorio e che costituisce parte integrante della Delibera stessa;

Considerato che nella Delibera di Giunta Regionale n. 87 del 28 aprile 2009, approvata in risposta all'interrogazione del Consigliere regionale Gianfranco Bettin si ribadisce che le stesse prescrizioni "...devono essere necessariamente osservate nella realizzazione dell'intervento...";

Considerato altresì che la stessa Delibera n. 87 del 28 aprile 2009 prevede che "il proponente possa presentare una variante allo studio di incidenza ambientale qualora ritenga necessario realizzare l'opera mediante nuove soluzioni progettuali";

Preso atto che nella realizzazione dell'opera sono state effettivamente adottate nuove soluzioni progettuali rispetto alle ipotesi preliminari prese in esame dalla V.Inc.A. trasmessa alla Regione il 7 dicembre 2007;

Visti gli articoli e le fotografie apparse sulla stampa ed i servizi televisivi di alcune emittenti locali, articoli e servizi in cui si paventa un qualche impatto sulla falda, per fare chiarezza su quanto sta avvenendo nell'area di cantiere l'Amministrazione dovrebbe chiedere al Commissario di Governo dott. Paolo Costa di dare risposta ai seguenti quesiti:

1. Con riferimento al punto 2 delle prescrizioni contenute nell'Allegato A della Delibera Giunta Regionale n. 4231 del 18 dicembre 2007, che tipo e quanti pali sono stati utilizzati per le fondazioni profonde e quale è la loro esatta posizione?

2. Con riferimento sempre al punto 2 delle prescrizioni, sono stati o sono tuttora utilizzati sistemi di locale depressione anche solo temporanea della falda (quali well-point e/o drenaggi)?

L'eventuale depressione della falda è costantemente monitorata con piezometri di controllo? Sono disponibili i risultati del monitoraggio?

3. Con riferimento al punto 3 delle prescrizioni, dove è stata prevista la realizzazione dei dispositivi idraulici necessari per la dispersione in falda delle acque meteoriche?

4. Con riferimento al punto 6 delle prescrizioni, quali sono le caratteristiche costruttive (diametro, profondità, tipologia della parte filtrante) dei 5 piezometri di controllo realizzati nell'area dell'insediamento militare e posizionati lungo il fiume Bacchiglione, per i quali è previsto un eventuale utilizzo come "barriera idraulica" da attivare in caso di emergenza?

5. Con riferimento al punto 8 delle prescrizioni, come viene realizzato il trattamento delle acque reflue di cantiere e dove le stesse acque vengono raccolte e smaltite?

6. Con riferimento al punto 12 delle prescrizioni, sono stati terebrati nuovi pozzi per l'emungimento di acque sotterranee?

In caso affermativo, quanti sono? Che profondità hanno raggiunto? Dove sono localizzati? A quale scopo sono stati realizzati considerato che per il nuovo insediamento militare è previsto l'allacciamento all'acquedotto e che il Piano Tutela Acque, recentemente approvato dalla Regione Veneto, non ammette la terebrazione di pozzi in zone servite da acquedotto?

Nel rispetto della normativa italiana in materia, per detti pozzi è stata rilasciata preventiva autorizzazione da parte degli uffici competenti (Genio Civile)?

nr. 06/15 del 20 febbraio 2010

(foto tratte dal sito www.nodalmolin.it)

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