NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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L'ex bocciodromo va raso al suolo

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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L'ex bocciodromo va raso al suolo

Compensazione per il Dal Molin?


Temete che si tratti di una compensazione per il via ai lavori del Dal Molin? «Sì credo di sì - afferma Carollo - ma la Sette non può sempre pagare per motivi politici. Ora tra l'altro non essendoci più il parlamentino non vi è più nessuno che può lottare contro la amministrazione comunale per fare valere le nostre ragioni. Con un progetto come quello presentato il rischio è che il quartiere perda la sua propria identità. Inoltre è un vero e proprio dramma dal punto viabilistico, non essendoci parcheggi a sufficienza e non essendoci socchi alle principali arterie della città».

Infine una critica neppure molto velata al primo cittadino Variati: «Ha detto che si farà garante di ogni possibile devianza, ma non ci va d'essere presi in giro. Quando uno vince un bando non lo si può poi cacciare il giorno dopo e dire, scusate, abbiamo scherzato. Ma siamo seri! Il problema è che ha fatto delle promesse ed ora il consenso gli può far chiudere tutti e due gli occhi rispetto a quello che accadrà in via Rossi. Noi comunque staremo attenti, vigileremo e saremo pronti ad intervenire se vedremo cose che non ci piacciono. Inoltre ci avrebbero potuti anche avvertire prima, non solo dopo che i giochi erano fatti. È questa la trasparenza di cui tanto si vanta il sindaco? Altro che 'palazzo di vetro'!».


Una buccia di banana per Variati


«Per conto mio credo che portare avanti una idea simile sia un grosso problema per il quartiere -sostiene Gianfranco Dori, ex presidente della Sette a fine anni Novanta- via Rossi è una stradina di 6 metri che finisce su di un cancello, che dà sul nulla, anzi dà su di una specie di parco jurassico che fa sinceramente paura. È un ambiente fortemente degradato. Effettivamente un bocciodromo comunale manca a Vicenza e dunque perché non ristrutturarlo come attività sportiva?».

Sono 30 anni che l'ex Lanerossi è così, si doveva fare già qualcosa da anni, si lamenta Dori. «Queste soluzioni sembrano tampone, e servono interventi strutturali, un progetto speciale per tutta l'area. Con l' Arnesale che è in disarmo è una zona terribile».

Variati si è assunto la responsabilità di realizzarlo quello che per Dori sarà un centro sociale: «È lui che lo vuole e che un domani ne dovrà risponderne ai cittadini. L'idea è quella di fare un centro sociale autogestito. Che dovremo pagare noi, non è ammissibile ciò. È una struttura che dovrebbe essere aperta a tutti cosa che invece non sarà. Il mio giudizio è assolutamente negativo e credo che sia una cosa che ai Ferrovieri non serve. La gente è molto preoccupata e lo sono anche gli esponenti della maggioranza. Vedremo come andrà a finire. Se sarà un'altra Ya Basta il sindaco ne risponderà. Secondo me per Variati può diventare una buccia di banana».

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