NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Un esposto contro il parcheggio sotto Campo Marzo

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Un esposto contro il parcheggio sotto Campo Marzo

Eliminiamolo dal PAT

 

In conclusione: «L'amministrazione comunale ha inserito nel PAT un ipotetico progetto assolutamente inopportuno poiché, anziché valorizzare un luogo di certo valore artistico oltreché ambientale (va ricordato che Campo Marzo è rimasto uno degli unici luoghi verdi della città), intende realizzare un parcheggio sotterraneo che, in forza di tutto quanto sopra indicato avrebbe effetti devastanti. Si chiede pertanto che il progetto della possibile futura realizzazione della succitata autorimessa in "Campo Marzio/Eretenio" sia eliminato dal PAT o che in via subordinata sia precisato nel PAT stesso che la zona in cui andrà eventualmente realizzato è quella antistante il centro di smistamento delle poste e la stazione ferroviaria "Campo Marzio/Viale Venezia».



Si muove anche la politica

 

E le reazioni politiche all'esposto alla Sovraintendenza dei residenti di Campo Marzo, non si sono fatte attendere. Da tempo infatti vi è il tentativo, a dire la verità d'ambo gli schieramenti, di rilanciare il parco come fulcro della attività culturale, sportiva e di relax cittadino.

«Esprimo tutta la mia perplessità nei confronti di un progetto che prevede un nuovo parcheggio sotto Campo Marzo - afferma Francesco Rucco vicecapogruppo PdL in consiglio Comunale-  Tale struttura andrebbe a deturpare un'area storica della città di Vicenza. Pur condividendo la necessità di nuovi parcheggi per dare ossigeno al centro storico, non credo che il parcheggio sotto Campo Marzo rappresenti la vera soluzione. Va anche detto che la stessa Amministrazione Comunale, smentendo ancora una volta se stessa, abbia dato priorità ad altre aree, quali ad esempio la ex GIL. Ritengo quindi che l'osservazione dei residenti debba essere accolta senza alcuna riserva. L'Amministrazione Comunale dovrebbe invece concentrare la propria attenzione sulla messa in sicurezza del più importante parco della città, che ancora oggi appare di difficile frequentazione per i cittadini poiché vi dilaga il fenomeno della microcriminalità.È quantomai necessario riprendere argomenti quali la chiusura del parco, con relativa custodia, e l'installazione di una sede distaccata della Polizia Municipale che rappresenti un deterrente per coloro che delinquono».



La storia di Campo Marzo

 

L'area fino al 1844 era tutt'uno con il colle di Monte Berico; in seguito il governo austriaco decise di utilizzarne una parte per la costruzione della ferrovia, interrompendo quindi la continuità del verde. L'utilizzo militare fu definitivamente concluso solo nel 1867. Il parco nel1870 venne diviso in due da viale Roma, che univa la stazione all'arco trionfale del Revese (progettato nel 1608 e commissionato da Pier Paolo Battaglia, Capitano di Vicenza). La parte est venne lasciata completamente a verde mentre un settore della parte ovest venne utilizzata nel 1869 per la costruzione del Teatro Verdi. Nel 1939 in occasione di una visita di Benito Mussolini, il seicentesco arco del Revese fu demolito per far passare più agevolmente il corteo fascista da viale Roma; l'arco fu rimontato (in forma ridotta e alterata) come ingresso dei vicini Giardini Salvi. Nel corso della seconda guerra mondiale i bombardamenti distrussero lo storico Caffè Moresco assieme al teatro e a buona parte delle alberature, che vennero poi ripiantate in filare lungo il viale centrale (chiamato inizialmente viale dei Platani e, in seguito, viale Dalmazia). Negli anni Sessanta del Novecento viale Dalmazia nella parte est venne asfaltato per garantire una migliore fruibilità soprattutto durante la festa patronale dell'8 settembre, quando il parco accoglie le giostre. Fu attorno agli anni Ottanta che i maestosi platani che caratterizzavano Campo Marzo iniziarono ad ammalarsi del "cancro colorato" (Ceratocystis fimbriata). L'amministrazione comunale tentò di salvarli, ma progressivamente gli alberi iniziarono a morire fino a diventare un pericolo per l'incolumità pubblica in caso di caduta. Si decise di procedere, tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, alla riqualificazione del parco che nel suo ultimo stralcio si è conclusa nel dicembre del 1998, dopo tre anni di lavori e molte polemiche per le lungaggini del cantiere. Tutti gli alberi malati vennero sostituiti con dei filari di aceri, venne sostituito l'asfalto con una nuova pavimentazione lastricata, inserito un moderno arredo urbano e sostituiti i lampioni. Nella primavera 2009 l'amministrazione comunale ha varato un ulteriore progetto di riqualificazione che si propone, unitamente al completamento dei lavori di risistemazione del verde e dei percorsi precedentemente avviati, di rivitalizzare il parco come luogo della vita pubblica della città. Il progetto (avviato nel mese di luglio scorso) prevede la realizzazione all'interno del parco di una succursale estiva della biblioteca Bertoliana, un servizio di wifi gratuito, una zona dedicata agli spettacoli all'aperto, aree riservate allo sgambettamento dei cani, percorsi sportivi e ludoteche per bambini all'interno del parco giochi già esistente ai bordi dell'area. Il progetto è stato donato alla città da Aldo Cibic e sviluppato dal centro di ricerca e design nel suo studio.

nr. 07 anno XV del 27 febbraio 2010

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